Fine del denaro a tasso zero? Il dubbio frena le Borse

Dopo la chiusura negativa ieri sera a Wall Street, l’incertezza ha segnato i mercati asiatici. Il rendimento del titolo di Stato americano a 10 anni si assesta a 1,30%, vicino al massimo da un anno. Marcia indietro del petrolio dopo i recenti balzi, ma continua il rally del rame.
Indice dei contenuti
La Borsa di Hong Kong scende dello 0,2%, Shanghai +0,2%, Tokio è in calo dello 0,7%.
Quella che sta per aprirsi sarà probabilmente un’altra giornata di incertezza per le Borse europee, dopo i cali di Wall Street e l’andamento oscillante dei mercati asiatici.
Il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine sta innescando nuove incertezze fra gli investitori, che finora si sono mossi nella convinzione di potere contare per un tempo illimitato su denaro fresco a tasso zero.
E’ questo il cambio di scenario che ha innestato il desiderio di portare a casa i guadagni fin qui realizzati dalle Borse.
In Asia l’indice MSCI Asia/Pacific, che rappresenta i principali listini della regione (esclusa la Borsa di Tokio), è sceso oggi a quota 733, dopo avere segnato ieri il suo massimo storico a quota 745.
La Borsa di Hong Kong scende dello 0,2%, Shanghai +0,2%, Tokio è in calo dello 0,7%, Seul +0,6%.
Il future sull’indice europeo EuroStoxx 50 sale dello 0,3%, quello sull’americano S&P500 perde lo 0,3%.
Titoli di Stato e oro: gli investitori fanno nuove scelte di portafoglio.
Il titolo di Stato americano a 10 anni è scambiato a un rendimento dell’1,30%, vicino al massimo degli ultimi 12 mesi. Il rialzo dei rendimenti riflette la prospettiva di un’accelerazione della crescita economica Usa e mondiale, e questa è una cosa su cui le Borse scommettono, ma al tempo stesso dà l’idea che non necessariamente i tassi resteranno inchiodati a zero in eterno. Su questo gli investitori stanno iniziando a riflettere, facendo conseguenti scelte di portafoglio.
La prima è l’uscita dall’oro. Il ragionamento è questo: se i bond governativi Usa mi danno un rendimento, meglio quelli come investimento difensivo che non il metallo giallo che non rende nulla. L’oro è in calo dello 0,1% a 1.772 dollari all’oncia, minimo da sette mesi.
Al tempo stesso l’accelerazione dell’economia Usa non è un processo scontato e senza scossoni: i dati di ieri sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, salite la settimana scorsa a 861.000, oltre le previsioni degli economisti, mostrano che il mercato del lavoro in America è ancora un problema. Sorpresa negativa anche dal calo dei nuovi cantieri per edilizia residenziale, scesi del 6% a gennaio, prima flessione da cinque mesi.
E’ questo quadro complicato e incerto che ha facilitato ieri la chiusura negativa di Wall Street, dove l’S&P500 è sceso dello 0,4% e il Nasdaq ha perso lo 0,7%.
Arretra il greggio, prosegue la corsa del rame. Bitcoin vicino a 52.000
Marcia indietro del petrolio dopo i recenti balzi. Grazie alla ripartenza di alcuni pozzi in Texas, bloccati nei giorni scorsi per l’ondata di gelo, il Wti americano è sceso a 59,8 dollari al barile (-1,1%), Brent a 63,3 dollari (-0,9%).
Non si arresta, invece, la corsa del rame, salito al nuovo record degli ultimi otto anni a 396 dollari alla libbra (+1,4%). Si segnalano in particolare acquisti di trader cinesi rientrati dalla vacanza del Capodanno lunare.
Il Bitcoin è sui livelli di ieri, poco sotto i 52.000 dollari.
Il dollaro è stabile nei confronti dell’euro a 1,209.
Draghi in sella. I titoli di Piazza Affari.
Ieri il governo Draghi ha avuto la fiducia anche dalla Camera e adesso è formalmente insediato.
Il rialzo dei tassi di interesse si fa sentire anche sul Btp che stamattina ha un rendimento di 0,65%. Lo spread con il Bund tedesco si è di nuovo allargato a 99 punti base.
Tra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Eni - Chiude il quarto trimestre del 2020 con 488 milioni di euro di utile operativo, circa 30 milioni di euro sopra il consensus. La divisione Exploration&Production fa come al solito la parte del leone, con 802 milioni di euro di risultato operativo. Molto meglio delle aspettative il debito, a 16,5 miliardi di euro.
Unicredit – Goldman Sachs alza il target price a 12,30 euro.
Intesa Sanpaolo – Goldman Sachs alza il target price a 2,65 euro.
Banco BPM - Goldman Sachs alza il target price a 2,15 euro.
Moncler – Ha chiuso il 2020 con ricavi in calo del 12% a causa degli effetti negativi della pandemia di coronavirus, ma con un deciso recupero nella seconda parte dell'anno. Nel quarto trimestre il fatturato è salito dell'8% (a tassi di cambio costanti), oltre le attese, grazie al forte andamento in Cina.
Saipem Ha presentato ieri a Ravenna il piano di realizzazione di una centrale eolica da 620 MW nel mare antistante la città romagnola.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
