Fine di un amore o fine dei soldi? Per Nassim Taleb il Bitcoin vale zero


Il matematico autore del best seller “Il cigno nero” cambia idea e abbandona la criptovaluta, dopo che tre anni fa aveva salutato con entusiasmo la possibile nascita di un “Bitcoin Standard”. L’inversione di rotta dopo il crollo delle quotazioni. Resta il desiderio di una valuta non governativa.


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“Non è una valuta, non è uno strumento di protezione e tantomeno un investimento sicuro”.

Affascinato dall’idea di potere avere una “moneta reale che non dipenda da un governo”, il matematico Nassim Taleb, famoso in tutto il mondo per il suo best seller “Il cigno nero”, si era invaghito anni fa del Bitcoin, tanto da arrivare a ipotizzare nel 2018 la nascita di un "Bitcoin Standard", termine rievocativo del “Gold Standard”. Il concetto di fondo era che la criptovaluta sarebbe potuta diventare “un’assicurazione" per tutelarsi dai controlli sui capitali effettuati dai governi.

Adesso è arrivata la marcia indietro, tanto brusca quanto era stato forte l’innamoramento. Taleb, professore di Ingegneria del rischio alla New York University, non ha retto di fronte alla caduta del valore del Bitcoin, quasi dimezzato da metà aprile a oggi. A fine giugno ha pubblicato un nuovo saggio ("Bitcoin, Currencies, and Fragility") in cui esprime tutta la sua delusione: il Bitcoin, dice, non è né una valuta, né uno strumento di protezione contro l'inflazione, e tanto meno un investimento sicuro. "Pochi asset nella storia finanziaria si sono confermati più fragili del Bitcoin", ha scritto il matematico. E la conclusione è una pietra tombale: il valore del Bitcoin è “esattamente zero”.

Può essere che la delusione di Nassim Taleb non venga dall’impossibilità di arrivare in futuro a pagare il latte e le sigarette con il Bitcoin, ma dai miliardi investiti nella criptovaluta e andati in fumo. Avrebbe scritto lo stesso saggio se le quotazioni del Bitcoin veleggiassero ancora attorno ai 60.000 dollari? Non dimentichiamo che il professore ha avuto un lungo passato di trader quantitativo.

Il professore di Ingegneria del rischio ha un passato di trader quantitativo.

E’ una storia che abbiamo già visto con i tweet di Elon Musk, che dopo avere pompato la criptovaluta e realizzato una consistente plusvalenza nei bilanci di Tesla, si è improvvisamente accorto di quello che tutti già conoscevano, cioè del pesantissimo impatto ambientale del Bitcoin, e ha deciso di abbandonarlo. Almeno per ora…

Detto questo, Taleb crede ancora che "sia desiderabile disporre almeno di una moneta reale che non dipenda da un governo. Ma la nuova valuta dovrebbe essere più attraente come riserva di valore”.

Resta da capire perché l’insigne accademico desideri così tanto una moneta svincolata da un governo, un progetto molto arduo dato che una moneta che non è coperta da riserve in oro o altri beni preziosi ha valore semplicemente perché esiste un'autorità rappresentativa di una collettività (lo Stato) che agisce come se avesse questo valore e lo garantisce con la legge.

Forse la criptovaluta di Facebook, una comunità di 2,8 miliardi di persone, potrebbe avere le stesse garanzie di riconoscimento e di stabilità di una valuta legale. Ma siamo sicuri che i controlli di Facebook saranno meno invadenti i quelli di un normale Stato?

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