Forte calo della domanda di petrolio in Cina per il coronavirus

03/02/2020 10:30
Forte calo della domanda di petrolio in Cina per il coronavirus

La diffusione del coronavirus sta impattando sull’economia cinese spingendo in basso i consumi e la conseguente domanda di petrolio, crollata del 20%

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Crolla la domanda di petrolio e i prezzi continuano la discesa

Non si fermano gli effetti della diffusione del coronavirus in Cina, dopo le forti perdite della borsa cinese alla prima seduta post-infezione.

A essere colpito questa volta è il turno della domanda del petrolio, crollata del 20% secondo i dati riportati da Bloomberg. Il calo corrisponde a circa 3 milioni di barili di greggio al giorno e rappresenta uno dei più importanti stop alla domanda petrolifera dalla crisi finanziaria 2008-2009.

Già l’Opec aveva definito il petrolio quale “vittima eccellente” del coronavirus, con i prezzi che erano scesi ai minimi dal maggio 2019 a New York e da novembre 2018 a Londra, con entrambi che risultano in calo rispettivamente del 16% e del 12% da inizio anno.

“Quando il motore economico comincia a cedere, la necessità di carburante diminuisce”, spiega Naeem Aslam, analista di Avatrade. Nel periodo 15-22 gennaio, le importazioni di petrolio cinese sono calate di quasi 2 milioni di barili al giorno rispetto alla media di gennaio 2019, e di 3 mbpd dall’inizio del 2020.

Il secondo consumatore di petrolio al mondo

La domanda di petrolio resta influenzata in misura importante dalla situazione economica in Cina, in quanto il gigante asiatico è il secondo consumatore di greggio al mondo. La crisi legata al virus, inoltre, si aggiunge al recente calo dei prezzi di petrolio causato dall’abbondanza di produzione statunitense che stanno mantenendo il WTI e il Brent a bassi livelli.

Per tamponare la crisi, il governo cinese ha fermato le attività economiche e produttive in almeno 24 province e municipalità in Cina almeno fino al 10 febbraio, prolugando così il periodo di bassa domanda di petrolio.

Le aree coinvolte dal blocco, infatti, nel 2019 hanno pesato per l’80% sul Pil nazionale e per il 90% sull’export.

Le preoccupazioni dell’Opec

Il Ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita e leader dell’Opec, Adbel Aziz ben Salamane, cercava di raffreddare il clima, definendo le vendite di petrolio una reazione “psicologica” da parte degli investitori.

A questo punto, si attende una riunione urgente dell’Opec, definita “molto probabile” da parte di Mohamed Arkab, Ministro algerino dell’Energia, il quale ha poi indicato inizio febbraio la riunione.

Si tratterebbe di un anticipo della riunione straordinaria prevista per marzo, ma il precipitare degli eventi sta spingendo all’azione i paesi produttori di petrolio, superando così i dubbi circa la possibilità di diffusione di panico che poteva causare una riunione improvvisa.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it