Frena il mercato dell’auto in Europa, Stellantis sottoperforma

Continua il calo delle vendite di automobili nell’Europa occidentale mentre la casa automobilistica italo-francese potrebbe affrontare nuovi scioperi negli Stati Uniti.

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Vendite in calo per Stellantis

Immatricolazioni ancora in frenata in Europa e calo delle vendite di Stellantis superiore alla performance del mercato. Sono i risultati principali diffusi dall’Associazione europea che raggruppa i produttori di automobili (ACEA) relativi allo scorso mese nell’Unione europea, nei Paesi Efta e in Gran Bretagna, anche se i numeri dei primi otto mesi dell’anno hanno visto una controtendenza nell’area, con una crescita dell’1,7%.

Nel dettaglio, lo scorso mese sono state immatricolate in Europa 755.717 unità, segnando un calo del 16,5% e del 29,6% rispetto ad agosto 2019, cioè rispetto al livello precedente la crisi innescata dalla pandemia. Stellantis ha sottoperformato il mercato con 92.667 veicoli venduti, il 29,5% in meno rispetto allo stesso mese del 2023 e una quota di mercato in contrazione dal 14,9% di luglio all’attuale 13,7%. Tra gli altri produttori, Volkswagen è scesa del 14,8% e Renault ha visto le sue vendite ridursi del 13,9%.

Difficoltà anche per le auto con batterie elettriche sempre nell'area Eu-Efta+Uk, calate il mese scorso del 36% a 125.833 unità. Tra i principali produttori, Tesla è crollata del 43,2% e la cinese SAIC Motor è scesa del 27,5%.

In difficoltà tutti i principali mercati europei: Germania (-27,8%), Francia (-24,3%), Italia (-13,4%) e Spagna (-6,5%), trascinando i numeri della sola Unione europea a -18,3%, ai minimi degli ultimi tre anni.

Le cause secondo Promotor

La causa principale del crollo di agosto “è da ricercarsi nella crisi dell’auto elettrica (BEV)”, sottolineano dal Centro Studi Promotor. “E’ del tutto evidente”, sostiene il Presidente Gian Primo Quagliano, “che, come da più parti viene richiesto, è assolutamente urgente che l’Unione Europea riveda la sua politica per la transizione energetica che è una causa tutt’altro che secondaria del fatto che, pur in presenza di un pieno recupero del calo del prodotto interno lordo generato dalla pandemia e dalle altre circostanze negative che l’hanno seguita, il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale e in particolare quello dell’Unione europea si è attestato intorno all’80% dei livelli ante-crisi con conseguenze fortemente negative per l’industria dell’auto europea, che è, tra l’altro, fortemente insidiata dalla concorrenza cinese che tende a conquistare quote sempre più importanti delle immatricolazioni in Europa”.

Scioperi negli USA

A Piazza Affari, intanto, il titolo Stellantis guadagna oltre il 4% dopo due ore di contrattazioni e sale a 14,23 euro, in un contesto positivo per i mercati dopo che ieri la Federal Reserve statunitense ha tagliato i tassi di 50 punti base e ha annunciato che un ulteriore allentamento sarà "misurato", aumentando le speranze di un atterraggio morbido dell'economia statunitense.

Negli Stati Uniti, però, il sindacato United Auto Workers (UAW) sta valutando la possibilità di nuovi scioperi contro Stellantis, circa un anno dopo che una protesta nazionale è costata circa 750 milioni di euro di profitto per Stellantis, miliardi di dollari alle tre case automobilistiche di Detroit (General Motors, Ford e Fiat-Chrysler) e ha messo in cassa integrazione 50.000 lavoratori.La società italo-francese è accusata di non aver rispettato le promesse contrattuali e martedì sera il presidente dell'UAW, Shawn Fain, ha avvertito che diverse sezioni locali del sindacato stanno gettando le basi per scioperi che potrebbero cessare la produzione. Già lo scorso anno gli scioperi di sei settimane indetti all’UAW erano "Il sindacato ha scelto il momento perfetto per prendere di mira Stellantis, perché il gruppo è probabilmente nel suo momento più debole", ha detto Sam Fiorani, vicepresidente della società di ricerca AutoForecast Solutions.

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