Frode “Cum-ex” sui dividendi, maxi-perquisizione a Deutsche Bank

La sede centrale della banca è stata setacciata per ore da poliziotti e ispettori fiscali che indagano su una girandola di operazioni organizzate per sottrarre al fisco di diversi Paesi circa 10 miliardi di euro. Nessuna reazione negativa per il titolo.

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L’azione Deutsche Bank sale dello 0,9% con il Dax invariato.

Le quotazioni di Borsa di Deutsche Bank non soffrono per la notizia della  massiccia perquisizione che la polizia ha effettuato martedì 18 ottobre nella sede centrale dell’istituto, a Francoforte, a seguito di un’indagine per frode fiscale che vede coinvolti la prima banca tedesca e alcuni suoi top manager, compreso l’ex co-Ceo Juergen Fitschen.

A metà seduta a Francoforte, con l’indice Dax 30 sostanzialmente invariato, l’azione Deutsche Bank sale dello 0,9% a 8,93 euro.

Nella giornata di martedì ben 114 persone, fra poliziotti e ispettori delle finanze, hanno setacciato non solo gli uffici di Deutsche Bank, ma anche le abitazioni di 10 dipendenti e manager, dei quali non sono stati rivelati i nomi, anche se, secondo indiscrezioni, Ftschen sarebbe uno di questi.

Frode da 10 miliardi di euro.

Gestita dalla procura di Colonia, l’indagine è partita nel 2017 e ha per oggetto una  maxi-frode fiscale sui dividendi, che con l’aiuto di alcune banche, quindi non solo di Deutsche Bank, avrebbe sottratto negli anni alle finanze pubbliche qualcosa come 10 miliardi di euro. Chiamata in codice “Cum-Ex”, dalle parole latine “con” e “senza”, l’indagine riguarda una quantità enorme di transazioni fatte apposta per ottenere fraudolentemente crediti fiscali sui dividendi. Approfittando di una normativa poco chiara, le azioni venivano vendute con il dividendo, ma consegnate senza, al termine di una girandola di scambi che creavano indebiti vantaggi fiscali.

Nel 2020 la procura di Colonia aveva fatto sapere che cinque ex membri del consiglio di amministrazione di Deutsche Bank erano sotto indagine per evasione fiscale.

Deutsche Bank già condannata nel 2018.

Il ruolo della banca come uno dei principali broker che finanziava le controverse operazioni messe a punto dai fondi è stato evidenziato nel primo processo Cum-Ex tedesco che nel 2020 ha portato alla condanna di due trader con sede a Londra.  Nel 2018 un’altra indagine della procura di Francoforte sul ruolo di  Deutsche Bank nello scandalo Cum-Ex si era risolta con il pagamento da parte della banca di una sanzione di 4 milioni di euro.

Dopo anni di discussioni sulla legalità di tali transazioni, l'anno scorso la più alta Corte tedesca ha stabilito che sono sempre state illegali. Anni prima il servizio legale interno di Deutsche Bank era giunto alla stessa conclusione, dopo avere verificato che la banca aveva incassato milioni di euro di commissioni  fornendo servizi di investment banking a clienti specializzati nel cum-ex trading.

Risultati in arrivo: le attese degli analisti.

Fra una settimana esatta (mercoledì 26 ottobre) Deutsche Bank diffonderà i risultati del terzo trimestre. Il consensus degli analisti si attende utili a 820 milioni di euro, più che raddoppiati (+160%) rispetto allo stesso periodo del 2021. Per l’intero 2022 la stima degli analisti è di un utile di 3,5 miliardi di euro, in crescita dell’84% sull’anno precedente.

Al prezzo attuale Deutsche Bank capitalizza 17,9 miliardi di euro, vale a dire 5,3 volte gli utili attesi per il 2022 e 4,9 volte quelli del 2023. Il multiplo sul 2023 è decisamente più basso di quelli delle altre grandi banche europee, a partire dalle italiane Unicredit (5,3 volte) e Intesa (6,3 volte), passando per la francese Bnp Paribas (6 volte) e la spagnola Bbva (5,6 volte). La media dei target price degli analisti è 12 euro, un prezzo che rappresenta un upside del 36%.

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