Ftse Mib: i catalizzatori per il resto dell’anno dopo un semestre ‘nero’


Forti cali a doppia cifra per i principali indici di Piazza Affari hanno caratterizzato i primi sei mesi del 2022 e gli analisti ritengono la guerra in Ucraina e l’inflazione possibili ‘market mover’ anche per il resto dell’anno.


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Un semestre negativo

Luglio quel bene che ti voglio, diceva una vecchia canzone, anche se forse l’autore del testo non stava pensando proprio ad un ‘nuovo inizio’ nel secondo semestre dell’anno per quanto riguarda Piazza Affari, ma un cambio di passo è evidentemente necessario dopo i cali arrivati da gennaio.

La giornata di oggi, primo luglio, infatti, segna l’inizio di un nuovo semestre, arrivato dopo quello da molti definito ‘nero’ per le borse, non solo quella italiana.

I primi sei mesi dell’anno di Milano, infatti, si erano chiusi ieri con un forte calo a doppia cifra di tutti i principali indicatori: il Ftse Mib e il Ftse All Share cedevano oltre il 22%, ancora peggiore il calo del Ftse Mib Cap (-24,2%), mentre più lieve, ma sempre negativa, la performance del Ftse Small Cap (-11,3%).

Solo a giugno il principale indice italiano aveva perso il 13,1%, chiudendo il secondo trimestre 2022 con un -14,9%, colpito dalla paura di una prossima recessione.

Grafico Ftse Mib nel primo semestre

I peggiori di Milano

Giugno amaro per le banche di Milano, dove Bper (-18,2% e -14% semestrale) e Unicredit (-16,1% e -33,1% semestrale), risultano tra le peggiori.

Tra gli altri titoli, spicca il -16,1 del sesto mese per TIM (-42,5% da inizio anno), oltre a Saipem con un calo del 13,8% di giugno e un -44,8% da gennaio.

Cali anche in Europa

Stessa musica nel resto d’Europa, dove l’Euro Stoxx 600 perdeva l’8,2% a giugno, il 10,7% nel trimestre e il 16,5% nel semestre.

Il Dax 40 di Francoforte ha perso l’11,2% a giugno e l’11,3% nel trimestre, mentre il semestre si concludeva con un -19,5%.

A Parigi si segnala un -8,4% per il Cac 40 di giugno, un -11,1% nel secondo trimestre e un -17,2% nei primi sei mesi dell’anno.

Anche l'Aex di Amsterdam si è mosso sulla stessa linea: -7,5% a giugno, -9% nel trimestre e -17,4% nel semestre.

Reggono meglio Londra e Madrid: il Ftse 100 della Borsa inglese segna -5,8% nel mese, -4,6% nel trimestre e -2,9% da inizio anno.

Lo spagnolo Ibex 35 ha segnato un calo dell'8,5% a giugno, -4,1% nel secondo trimestre e -7,1% nel primo semestre 2022.

I catalizzatori di Equita Sim

Il secondo semestre è iniziato in verde per i principali indici europei, anche se regna l’incertezza.

Nel prossimo semestre, alcuni catalizzatori potrebbero indirizzare l’andamento delle borse verso un lato piuttosto che verso un altro, vista situazione internazionale ancora molto ‘fluida’.

Secondo Equita Sim, da tenere d’occhio ci sarà la “risoluzione del conflitto Russia-Ucraina e/o il raggiungimento del picco dell’inflazione/picco dell’azione restrittiva della Fed”, che rappresentano i più “potenti e credibili catalyst per i mercati azionari”.

“Il nostro posizionamento nel portafoglio raccomandato resta invariato, manteniamo solo un leggero sovrappeso rispetto al benchmark (con un peso dell’investito al 91,9% dal 91,7% del mese precedente rispetto al peso neutro del 90%)”, spiegano dalla sim.

Per quanto riguarda le società italiane, da Equita continuano a concentrarsi su società definite “solide e con forte pricing power”, quali DiaSorin, Fineco, Campari, Moncler e Interpump, “limitando le scommesse su titoli molto ciclici o di bassa qualità”.

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