Future di Wall Street in flessione, si temono ancora tassi alti a lungo


I dati sulle richieste iniziali di disoccupazione di oggi si inseriscono in una serie di indicatori che mostrano la resistenza dell’economia statunitense, aumentando le preoccupazioni per le future scelte della Federal Reserve in tema di tassi di interesse.


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Wall Street negativa

Wall Street verso un’apertura sotto la parità dopo i nuovi segnali del persistere della forza dell’economia statunitense che spinge gli investitori a prevedere tassi di interesse più alti per un periodo più a lungo.

I future sul Nasdaq (-0,90%) cedono maggiormente rispetto a quelli sui contratti degli altri principali indici di Wall Street quali il Dow Jones (-0,10%) e lo S&P500 (-0,50%).

Il dollaro si rafforza ancora nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scende sotto quota 1,07.

Dati macro

Oggi erano attesi i dati sulle richieste iniziali di disoccupazione alla settimana terminata il 2 settembre, risultate (216 mila) solo leggermente inferiori al dato precedente (229 mila) e alle previsioni (234 mila), pertanto confermando le preoccupazioni sulle future decisioni della Federal Reserve.

Nella giornata di ieri, il sentiment del mercato era stato condizionato dall'indice dei responsabili degli acquisti non manifatturieri diffuso dall’Institute for Supply Management (ISM), salito il mese scorso a 54,5 contro le aspettative di 52,5, mentre l'indicatore dei prezzi pagati dalle imprese del settore dei servizi per i fattori produttivi è aumentato. “I dati ISM sui servizi, più forti del previsto, dimostrano che gli investitori non sono ancora molto abili nel leggere le foglie di tè post-pandemia”, spiega Carol Schleif, chief investment officer del family office di BMO a Minneapolis. “Sebbene gli operatori di mercato sperino in un taglio dei tassi di interesse in tempi brevi”, secondo Schleif “i dati mostrano un'economia forte e un'inflazione che non sta scendendo a una velocità tale che la Fed dovrebbe iniziare a tagliare i tassi in un futuro prevedibile”.

“I dati non ribaltano il copione, ma mostrano che la guerra contro l'inflazione non è stata vinta”, ha affermato Kyle Rodda, analista senior dei mercati finanziari presso Capital.com a Melbourne.

“Tutto risale alla discussione su dove si trovi quel magico tasso neutrale”, e “mentre i mercati stanno ancora cercando di capire dove potrebbe essere, continuerà a pesare sulle azioni e sosterrà il dollaro USA”.

Intanto, oggi il presidente della Fed di Boston Susan Collins ha sottolineato la necessità che la banca centrale “proceda con cautela” con le sue prossime mosse di politica monetaria. Gli operatori scommettono su una probabilità del 93% che la Federal Reserve lasci invariati i tassi di interesse dopo la riunione del 20 settembre, mentre le scommesse su un'altra pausa a novembre si aggirano intorno al 57%, come mostra lo strumento FedWatch del CME Group.

Ancora dati negativi dalla Cina

Questa mattina i dati sul surplus commerciale cinese ad agosto sono risultati di 68,36 miliardi di dollari, in calo sui 78,65 miliardi dello stesso mese del 2022 e sotto le stime degli analisti di 73,9 miliardi.

Il dato, riferito dalle Dogane cinesi, conferma le difficoltà dell’economia ed è il più basso da maggio, con un export pari a 284,87 miliardi (-8,8% su base annua per la debole domanda esterna, ma meglio delle previsioni a -9,2%) e di un import di 216,51 miliardi (-7,3%,) in frenata per il sesto mese consecutivo (-9% le stime della vigilia). Esportazioni e importazioni avevano avuto a luglio un calo a doppia cifra.

“La duplice preoccupazione del rallentamento della Cina e della prospettiva di tassi di interesse più alti negli Stati Uniti si sta rivelando difficile da superare, diffondendo nuovo disagio tra gli investitori”, ha detto in una nota Susannah Streeter, responsabile del settore monetario e dei mercati di Hargreaves Lansdown, secondo la quale “il trading poco brillante è destinato a essere all'ordine del giorno dato che c'è così poco su cui riporre speranze più ottimistiche in questo momento”.

Gli investitori attendono i commenti di almeno sei relatori della Fed, tra cui i membri con diritto di voto politico, il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker, il vicepresidente e il presidente della Fed di New York John Williams, che parleranno più tardi nel corso della giornata.

Notizie societarie e pre-market USA

Apple (-2%): la Cina cerca di estendere il divieto di utilizzo dell'iPhone alle aziende e alle agenzie statali, secondo quanto riportato da Bloomberg, dopo che ieri il gigante cinese aveva vietato ai funzionari delle agenzie governative centrali di utilizzare gli apparecchi a marca Cupertino e altri dispositivi di società straniere per lavoro.

GameStop (+5%): ricavi del secondo trimestre superiori alle stime di Wall Street, sostenuti dalla forte domanda di videogiochi, oggetti da collezione e console. Perdita di 3 centesimi per azione rispetto alle stime degli analisti che prevedevano una perdita di 14 centesimi.

UiPath (+4%): prevede ricavi per l'esercizio 2024 tra 1,27 e 1,28 miliardi di dollari, a fronte di una previsione di 1,27 miliardi di dollari, mentre per il terzo trimestre si attende ricavi di 313-318 milioni di dollari, rispetto a una previsione di 316,2 milioni di dollari.

ChargePoint Holdings (-10%): prevede ricavi per l'esercizio 2024 tra 605 e 630 milioni di dollari, al di sotto delle stime medie degli analisti di 672,5 milioni di dollari.

T-Mobile US (-0,20%): ha autorizzato un programma di ritorno degli azionisti fino a 19 miliardi di dollari che durerà fino al 31 dicembre 2024.

NuScale Power (+4%): una quota verrà acquistata dalla giapponese Chubu Electric Power dalla Japan Bank for International Cooperazione.

C3.ai (-9%): dichiara di non aspettarsi di essere redditizia secondo i criteri non-GAAP entro la fine dell'anno fiscale 2024, cancellando le sue precedenti previsioni-

BlackBerry (-11%): ha previsto un calo del 21,4% dei ricavi a 132 milioni di dollari rispetto alle stime di 156,8 milioni di dollari, secondo quattro analisti (LSEG).

WestRock (+8%): Smurfit Kappa ha dichiarato di essere in trattative per la fusione con la società, in un'operazione di unione tra due dei maggiori produttori mondiali di carta e imballaggi.

Raccomandazioni analisti

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