Future di Wall Street intorno la parità, la Cina sostiene il sentiment


La borsa di New York è vista aprire intorno la parità dopo una mattinata positiva grazie dai dati macro arrivati dal gigante asiatico, mentre lo sguardo è sempre rivolto verso le decisioni della Federal Reserve della prossima settimana.


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Future di Wall Street piatti

Wall Street rallenta prima dell’avvio della giornata della tripla strega, con potenziali picchi di volumi e volatilità in vista, tipici di questa giornata, dopo una mattinata (italiana) positiva grazie ai dati provenienti dalla Cina.

A circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali, i future sul Nasdaq scendono dello 0,10%, mentre restano appena sopra la parità quelli sul Dow Jones e quelli sullo S&P500.

L’euro recupera solo leggermente nei confronti del dollaro e la coppia EUR/USD scambia a 1,0655 dopo il calo arrivato ieri a seguito delle decisioni della Banca centrale europea.

In aumento i Treasury USA con il biennale saldamente sopra quota 5% e il decennale che sale al 4,321% (+0,70%).

I dati cinesi

Il sentiment positivo del mercato della mattinata era stato sostenuto dai dati macro provenienti dalla Cina e dalle misure della Banca centrale locale, aiutando anche i principali indici asiatici.

Nel gigante mondiale le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno registrato una crescita migliore del previsto, i consumi sono cresciuti del 4,6% ad agosto rispetto a un anno fa, battendo le aspettative di crescita del 3% previste da un sondaggio Reuters, e l’aumento è stato anche più rapido del 2,5% su base annua registrato a luglio.

La produzione industriale è cresciuta del 4,5% ad agosto rispetto a un anno fa, meglio delle previsioni del 3,9% e più velocemente dell'aumento del 3,7% registrato a luglio. Sotto le aspettative gli investimenti in capitale fisso, +3,2% su base annua ad agosto.

Durante lo scorso mese c’è stato “un miglioramento marginale” e “l’economia nazionale ha mostrato un buon slancio di ripresa, con uno sviluppo di alta qualità che ha compiuto solidi progressi e fattori positivi accumulati”, si legge nel comunicato dell’Ufficio Nazionale di Statistica.Nel corso della notte arrivava il comunicato della banca centrale della Cina che annunciava il taglio di 25 punti base della quantità di liquidità che le banche devono tenere a disposizione: si tratta del secondo taglio del coefficiente di riserva obbligatoria quest'anno, dopo quello di marzo.

“Il miglioramento della produzione industriale e delle vendite al dettaglio è incoraggiante”, in quanto “i recenti dati economici indicano una certa stabilizzazione”, spiega Frances Cheung, stratega dei tassi presso Oversea-Chinese Banking Corp. a Singapore.

Uno sguardo alla Fed

I dati economici di questa settimana avevano attenuato i timori di una recessione, senza aumentare le previsioni per un rialzo dei tassi di interesse per la prossima settimana.

Secondo il CME FedWatch Tool, gli operatori vedono il 97% di probabilità che la Federal Reserve mantenga i tassi fermi nella prossima riunione del 20 settembre e quasi il 65% di probabilità di una pausa a novembre.

Bloomberg Economics si aspetta che il FOMC mantenga i tassi al 5,5%, scelta che sarebbe già stata ‘telefonata’ dai funzionari della Fed, anche quelli più aggressivi.

Secondo Anna Wong, capo economista statunitense, “i dati economici hanno ampiamente sorpreso al rialzo negli ultimi mesi, il che significa che i banchieri centrali dovranno mantenere i tassi più alti più a lungo per ridurre le pressioni sui prezzi mentre cercano di riportare l’inflazione al loro obiettivo del 2%. Ma la maggior parte non si aspetta la necessità di un’altra stretta.

“L’inflazione core rimane eccessivamente elevata e l’economia sta andando meglio di quanto previsto da molti analisti”, ha affermato Dennis Shen, direttore senior di Scope Ratings, secondo il quale “il rischio per la Federal Reserve è quello di fare troppo poco, piuttosto che fare troppo”.

Lo sciopero

Oggi è iniziato lo sciopero dei lavoratori di General Motors, Ford e Stellantis nei loro stabilimenti di Detroit, anche se si tratta di uno stop limitato.

Secondo le stime della Deutsche Bank, uno sciopero totale colpirebbe i guadagni di ciascuna casa automobilistica colpita per un importo compreso tra i 400 e i 500 milioni di dollari a settimana, ipotizzando la perdita di tutta la produzione.

Alcune perdite potrebbero essere recuperate aumentando i programmi di produzione in un secondo momento, ma questa possibilità svanisce se lo sciopero si prolunga per settimane o mesi.

Se lo sciopero dovesse durare 10 giorni potrebbe costare a produttori, lavoratori, fornitori e concessionari più di 5 miliardi di dollari, secondo un'analisi di Anderson Economic Group, una società di consulenza economica.

Secondo Dan Ives, analista di Wedbush, una durata superiore alle tre o quattro settimane, “sarà moderatamente dannoso per la strategia EV di GM e Ford nel 2024... Mentre gli stalloni di Detroit combattono con il sindacato (UAW), c'è una bottiglia di champagne che viene ghiacciata nel quartier generale di Tesla”.

Notizie societarie e pre-market USA

Ford Motor e General Motors (-1%): il sindacato United Auto Workers ha iniziato oggi scioperi simultanei nelle fabbriche delle società attive a Detroit, compresa quella di Stellantis.Arm Holdings (+6%): seconda seduta positiva dopo il balzo del 25% arrivato alla fine del giorno del debutto a Wall Street.

Instacart: debutto oggi a Wall Street dopo aver alzato il range di prezzo proposto per la sua offerta pubblica iniziale da 26-28 dollari a 28-30 dollari.

Neumora Therapeutics: debutto alla borsa di New York dopo che l'azienda sostenuta da SoftBank ha raccolto 250 milioni di dollari nella sua IPO.

NiSource (-3%): collocherà sul mercato 862.500 delle sue azioni privilegiate convertibili e ognuna in circolazione si convertirà automaticamente in ordinarie tra 34,91 e 41,02 dollari a partire dal 1° marzo.

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