Future di Wall Street positivi dopo la Fed, altra pausa per la BCE


La borsa di New York potrebbe aprire in verde dopo i massimi toccati ieri dagli indici azionari a seguito dei messaggi ‘dovish’ arrivati dal Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.


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Wall Street sopra la parità

Resta l’ottimismo a Wall Street nel giorno dopo le decisioni della Federal Reserve arrivate ieri che avevano sostenuto gli indici azionari, toccando nuovi massimi del 2023.

Oggi i principali benchmark future (Nasdaq, Dow Jones e S&P500) scambiano sopra la parità, mentre il dollaro si indebolisce sensibilmente nei confronti dell’euro.

Continua il calo dei Treasury USA: il decennale scende (-2%) sotto quota 4% e il biennale si attesta a quota 4,348%.

Oggi erano attesi anche i dati sulle richieste iniziali di disoccupazione nella settimana terminata il 9 dicembre, risultate (202 mila) inferiori alle previsioni (220 mila).

Fed dovish

La Fed aveva indicato che difficilmente aumenterà ulteriormente i tassi di interesse e che potrebbe tagliare i tassi tre volte l’anno prossimo.

Dopo la riunione, Powell spiegava di ritenere “terminata” la storica stretta monetaria dell’istituto centrale da lui guidato, aprendo così le porte ai tagli dei tassi nel corso del 2024, alla luce della riduzione dell’inflazione indicata dagli ultimi dati macro.

“Si tratta di un enorme cambiamento di paradigma, con il ciclo di rialzi dei tassi più aggressivo degli ultimi decenni che sta per concludersi”, ha affermato Adam Sarhan, fondatore di 50 Park Investments, sottolineando che ora “la Fed non tratta più l’inflazione come nemico pubblico numero 1”.

Le osservazioni di Powell hanno “sostanzialmente aggiunto benzina sul fuoco” dei mercati, racconta William Dudley, ex presidente della Fed di New York e collaboratore di Bloomberg Opinion.

“Powell ha parlato dei lunghi ritardi della politica monetaria, ma le condizioni finanziarie sono molto, molto più accomodanti di quanto lo fossero solo pochi mesi fa”.

“La Fed ha offerto un finale di fine anno soddisfacente sia per i tori obbligazionari che per quelli azionari. “Suggerisce una navigazione tranquilla per gli asset rischiosi verso la fine dell’anno non solo negli Stati Uniti ma anche nei mercati emergenti”, prevede Mary Nicola, strategist macro di Bloomberg.

Previsioni sui tassi

“Prevediamo l'avvio di un ciclo di riduzione dei tassi con un taglio dello 0,25% a giugno, mentre la Fed seguirà un approccio oculato per raggiungere un livello di tassi del 4,25-4,5% entro la fine del 2024, leggermente inferiore alla proiezione mediana aggiornata dei policymaker”, scrive Whitney Watson, Co-Head e Co-CIO di Fixed Income and Liquidity Solutions di Goldman Sachs Asset Management.

Il primo taglio potrebbe arrivare anche prima secondo Paul Ashworth di Capital Economics, in particolare nel mese di marzo, quando l’istituto centrale “ridurrà di 25 punti base, per poi procedere allo stesso ritmo fino a totalizzare una riduzione di 175 punti base”, arrivando “al minimo tra il 3% e il 3,25% nella prima metà del 2025”.

La Banca centrale europea

Oggi la Banca centrale europea ha lasciato fermi i tassi, indicando di temere un rialzo dell’inflazione a breve, pur riconoscendo il calo recente.

Il Consiglio direttivo ha dunque mantenuto I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.

L’istituto centrale si attende un temporaneo incremento nel breve periodo per i prezzi e si attende una riduzione graduale nel corso del prossimo anno, per poi avvicinarsi all’obiettivo del 2% nel 2025, grazie anche al mantenimento degli attuali tassi di interesse per un periodo “sufficientemente lungo”.

Nell’insieme gli esperti si attendono che l’inflazione complessiva si collochi in media al 5,4% nel 2023, al 2,7% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e all’1,9% nel 2026, rivedendole al ribasso rispetto alle precedenti proiezioni per il 2023 e soprattutto per il 2024.

Nel frattempo è iniziata (ore 14:45) la consueta conferenza stampa della Presidente Christine Lagarde, dalla quale in molti si attendono indicazioni sulla futura politica monetaria della BCE.

Le altre banche

La sfilata odierna delle banche centrali era iniziata questa mattina con la Banca Nazionale Svizzera (BNS), la quale ha mantenuto invariata la sua politica monetaria fatta di tassi di interesse all’1,75%, fermi a questa quota dallo scorso giugno.

Tutto fermo anche oltre Manica, dove la Bank of England ha lasciato il suo tasso chiave al 5,25%, così come previsto dal mercato.

L'inflazione CPI su dodici mesi nel Regno Unito era scesa bruscamente dal 6,7% di settembre al 4,6% di ottobre, con l'inflazione dei prezzi dei servizi che è scesa al 6,6% e la BoE si attende che il dato si mantenga vicino al tasso attuale verso la fine dell’anno”.

Notizie societarie e pre-market USA

Amazon (+0,50%): la Corte Suprema dell'Europa ha respinto l’ordine dell'UE di pagare 250 milioni di euro di tasse arretrate in Lussemburgo, nell'ambito del giro di vite del capo dell'antitrust dell'UE Margrethe Vestager contro gli accordi di favore tra multinazionali e Paesi dell'UE.

Adobe (+6%): prevede un beneficio per l'esercizio 2024 tra 21,30 e 21,50 mila dollari, contro i 21,73mila dollari previsti da LSEG.

Occidental Petroleum (+2%): Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha acquistato questa settimana quasi 590 milioni di dollari delle sue azioni, dopo che la compagnia petrolifera del Texas ha acquistato il produttore CrownRock LP in uno dei più grandi affari energetici dell'anno.

Robinhood Markets (+3%): i volumi di trading sono balzati del 18% a 52,9 miliardi di dollari a novembre, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Moderna (+7%): ha sviluppato insieme a Merck un vaccino sperimentale contro il cancro e dai risultati del test ha ridotto il rischio di recidiva o di morte del tumore della pelle più letale del 49% rispetto al solo Keytruda.

Ocular Therapeutics (-17%): ha annunciato 30,8 milioni nuove azioni a 3,25 dollari che rappresenta uno sconto del 17,5% rispetto all'ultima chiusura del titolo (3,94 dollari).

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