Future sul Nasdaq in evidenza il giorno dopo la Fed

Future sul Nasdaq in evidenza il giorno dopo la Fed

I titoli tecnologici continuano a guadagnare trascinando Wall Street nonostante i messaggi hawkish arrivati ieri dal Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, mentre i prezzi alla produzione mostrano un calo in linea con la tendenza dell’inflazione evidenziata dai dati di ieri.

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Tech in luce a Wall Street

Future sul Nasdaq in slancio grazie alla crescita dei titoli tecnologici nel pre market di Wall Street, favoriti dalle scommesse sostanzialmente invariate sull'allentamento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre nonostante le previsioni della banca centrale di un solo taglio quest'anno, a cui si è aggiunto il dato sui prezzi alla produzione comunicato oggi.

Il sentiment degli investitori resta positivo anche grazie ai dati sull'inflazione più deboli del previsto diffusi ieri e il riconoscimento del calo dei prezzi fatto ieri dal Presidente Jerome Powell nel corso della conferenza stampa post decisione.

In questo contesto si mettono in evidenzia Nvidia (+2%), Tesla (+6%) e Broadcom (+14%), mentre Apple torna la prima società al mondo per capitalizzazione di mercato. Spinte che portando i contratti sul Nasdaq a guadagnare lo 0,90% quando manca circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, in accelerazione rispetto a quelli sul Dow Jones (+0,10%) e sullo S&P500 (+0,40%).

Dati macro

Oggi erano attesi alcuni dati macroeconomici dopo quelli sull’inflazione di ieri che hanno rafforzato la tesi a favore della Fed per tagliare i tassi quest’anno, in particolare per quanto riguarda i prezzi alla produzione (IPP) del mese di maggio e le richieste di disoccupazione.

L’IPP su base mensile è risultato in calo dello 0,2% rispetto alle previsioni di +0,1% e al dato precedente (+0,5%), mentre annualmente ha rallentato a +2,3 dal 2,1% del mese scorso, risultando anche inferiori alle previsioni (+2,5%).

A seguito della diffusione del dato, il dollaro ha azzerato i guadagni precedenti nei confronti dell’euro dopo la giornata di ieri caratterizzata da un forte calo e la coppia EUR/USD resta intorno quota 1,08.

L’analisi sulla Fed

Ieri la Fed ha lasciato come previsto i tassi fermi al 5,25-5,50% indicando solo un altro taglio nel corso di quest’anno, anche se poi ha aggiunto che valuterà attentamente i dati macroeconomici in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi per valutare eventuali cambi di rotta.

Ribadita la necessità di avere maggiore fiducia sul fatto che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% come condizione essenziale per ridurre il costo del denaro.

Più interessanti sono le nuove proiezioni economiche del Federal Open Market Committee (FOMC), aggiornate l'ultima volta nella riunione di marzo. La Fed prevede ora un tasso sui fondi federali del 5,1% a dicembre 2024, il che implica un taglio dello 0,25% rispetto ai livelli attuali. A marzo, invece, la Fed aveva previsto un tasso del 4,6%, che implicava tre tagli dei tassi.

“C’è ancora la possibilità di due tagli dei tassi quest’anno, a partire da settembre, ma la Fed ha bisogno che i dati si conformino e rafforzino in un certo senso la loro fiducia”, secondo Kathy Bostjancic, capo economista della Nationwide Mutual Insurance Co., ricordando che l’istituto centrale è “conservatore”, quindi continuano ad essere hawkish nei loro commenti, anche se ritiene che su questo stanno “peccando” e che “la porta per i tagli sia ancora spalancata”.

“Il FOMC rimane interamente dipendente dai dati, ma riconosce che la politica deve smettere di essere restrittiva prima che danneggi l'economia”, evidenzia Paolo Zanghieri, economista senior di Generali Investments, e aggiunge: “non pensiamo che la riunione di ieri cancelli la nostra aspettativa di due tagli dei tassi quest'anno”.

Anche se i mercati hanno ridotto le scommesse sull'inizio dei tagli dei tassi a settembre, si aspettano comunque una probabilità superiore al 60% che ciò accada, secondo lo strumento FedWatch del CME. Secondo i dati LSEG, i trader di tassi di interesse stanno scontando quasi due tagli da 25 punti base

Passando ai dati sulle domande iniziali di disoccupazione, alla settimana terminata l’8 giugno i nuovi sussidi richiesti sono risultati 242 mila (225 mila previsti e 229 precedenti).

Notizie societarie e pre market USA

Apple (+0,10%): ha nuovamente superato Microsoft diventando la società con la maggiore capitalizzazione di mercato al mondo raggiungendo 3.256 miliardi di dollari mentre la società di Bill Gates si ferma a 3.249 miliardi.

Tesla (+6%): il Ceo della casa automobilistica, Elon Musk, ha annunciato l’approvazione da parte di una vasta maggioranza degli azionisti del suo pacchetto retributivo da 56 miliardi di dollari, anche se i risultati ufficiali delle votazioni ancora non sono stati divulgati.

Broadcom (+14%): alzate la previsione di ricavi per l'esercizio 24 a 51 miliardi di dollari, da 50 miliardi e superiore alla previsione degli analisti di 50,42 miliardi.

Virgin Galactic Holdings (-8%): ieri aveva chiuso la seduta a -5% dopo che il consiglio di amministrazione aveva annunciato uno split azionario inverso 1 per 20 delle sue azioni ordinarie, previsto entrare in vigore domani 14 giugno, con l’obiettivo di soddisfare il requisito minimo di prezzo necessario per continuare a essere quotato sul NYSE.

Raccomandazioni analisti

Amazon

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo ancora a 217 dollari.

Oracle

UBS: ‘buy’ e target price sempre a 160 dollari.

Visa

UBS: ‘buy’ e prezzo obiettivo sempre a 325 dollari.

McDonald’s

Goldman Sachs: da ‘sell’ a ‘neutral’ e target price confermato a 288 dollari.

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