Gas alle stelle: le previsioni degli analisti


L’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche continua, tra un aumento della domanda causata dalla ripresa economica e i problemi alla produzione mondiale.

Tra queste, il gas naturale resta ai massimi da sette anni e un inverno più freddo del normale potrebbe far proseguire ancora il rally.


Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Il rally del gas

Prosegue il rally del prezzo del gas naturale nel pieno della crisi energetica mondiale che sta spingendo in alto anche il prezzo delle altre materie prime energetiche.

Il trend rialzista iniziava a metà marzo 2021, portando la materia prima a raddoppiare il suo valore e oggi viene scambiato a 5,37 dollari.

Il prezzo dei future del gas ha dunque raggiunto i suoi massimi dal 2014, con un balzo del 4% arrivato solo nella settimana scorsa.

Al rally del gas si aggiunge la rincorsa del petrolio WTI, oggi sopra quota 75 dollari, tornando ai livelli dello scorso luglio.

Le ragioni della corsa

Il rally del gas non mostra segni di rallentamento, “in particolare al di fuori degli Stati Uniti”, dato che “le scorte limitate si gettano a capofitto nell'aumento della domanda”, spiega Jeff Currie, capo globale della ricerca sulle materie prime presso Goldman Sachs Group Inc.

“Le catene di approvvigionamento sono così gravemente impoverite che il sistema non può ospitare alcun tipo di interruzione”, aggiunge l’esperto.

Negli Stati Uniti, l’uragano Ida nel Golfo del Messico ha lasciato una traccia importante e la produzione non è stata ancora riattivata. Nella zona, il 39% della produzione è ancora ferma dallo scorso 15 settembre, secondo i dati rilasciati dal Bureau of Safety and Enviromental Enforcement.

Una produzione in difficoltà si aggiunge ad un aumento della domanda in Europa, Asia e America Latina, con gli Stati Uniti che hanno cercato di aumentare il livello delle esportazioni e quest’anno potrebbero arrivare al 25%, mentre precedentemente si fermavano al 20%.

L’aumento della domanda e un rallentamento della produzione hanno provocato una riduzione delle scorte di gas, attestatesi a 2.900 miliardi di piedi cubi all’inizio di settembre, livello più basso dal 2018. Le previsioni per il 2021 vedono uno stoccaggio nel prossimo mese a 3.400 miliardi di piedi cubi, inferiore del 10% alla media degli ultimi 5 anni.

Le previsioni degli analisti

A questo punto, un’ulteriore pressione sul prezzo potrebbe arrivare dalle condizioni climatiche e un inverno più rigido del normale porterebbe ancora più in alto tutto il settore delle materie prime energetiche.

“La domanda globale potrebbe continuare a restare alta in inverno”, sottolinea Troy Vincent, analista di DTN, “facendo diminuire le scorte e aumentare le spedizioni dagli USA”.

Un passaggio al carbone e all’olio combustibile potrebbe attenuare il prezzo del gas, ma le quotazioni dovrebbero “rimanere sopra i 4 dollari fino alla prossima primavera”, prevede Vincent.

Fattori esogeni come l’uragano Ida avranno impatti solo di breve secondo Elliot Wave International, ma “in base all'analisi tecnica basata sulle onde di Elliott, i prezzi dei future rimarranno elevati fino a quando non vi sarà un cambiamento di prospettiva”, prevede Steve Craig, capo analista per le energie dell’istituto.

Sull’aumento del gas potrebbe influire la corsa del petrolio e, secondo Goldman Sachs, se l’inverno in arrivo nell’emisfero settentrionale si dovesse mostrare più freddo del normale quota 90 dollari potrebbe divenire realtà.

Le previsioni della banca risultano aumentate di 10 dollari rispetto alla precedente previsione e “sarebbe accompagnato da un periodo prolungato di alti prezzi del gas naturale che hanno già avuto conseguenze disastrose per i fornitori di energia del Regno Unito”.

“L’inasprimento delle forniture di gas in Europa aumenterà la domanda di petrolio come alternativa in un momento in cui la produzione globale di greggio è limitata”, dichiarava Currie durante un’intervista a Bloomberg Television.

Seguici su Telegram

Idea di investimento
Possibile premio del 15,60% annuo con il certificate su Microsoft, Nvidia e UiPath
Sottostanti:
Microsoft CorporationNVIDIA CorporationUipath Inc
Rendimento p.a.
15,6%
Cedole
1,3% - €1,30
Memoria
no
Barriera Cedole
50%
ISIN
XS2677112240
Emittente
BNP Paribas
Comunicazione Pubblicitaria
Maggiori Informazioni

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy