Gas, è ancora record: superata quota 300 euro

I prezzi dei future di Amsterdam toccano un picco di 302 euro al megawattora, il 240% in più rispetto al periodo precedente l’invasione dell’Ucraina, mentre dal 31 agosto scatterà la chiusura di tre giorni del gasdotto di Gazprom che fermerà la fornitura di gas all’Europa.
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Gas sopra quota 300
La corsa del prezzo del gas sembra non voler terminare. Dopo un breve passaggio nella giornata di ieri, anche oggi il contratto Title Transfer Facility (TTF) olandese supera di nuovo quota 300 euro al megawattora, con un picco a 302 euro, per poi attestarsi a 299,75 euro dopo meno di un’ora.
Le quotazioni toccate oggi dal gas rappresentano una variazione di oltre il 240% rispetto a sei mesi fa, periodo precedente all’avvio dell’invasione russa all’Ucraina di cui proprio ieri ricorreva la data di inizio, quando il prezzo scambiava ad Amsterdam sotto i 90 euro.
La mossa di Gazprom
A far schizzare nuovamente il prezzo della materia prima “è stato il nervosismo per i nuovi lavori di manutenzione dell’impianto Nord Stream 1, previsti per la prossima settimana”, ha segnalato Craig Erlam, analista di mercato senior di Oanda.
Scatterà il 31 agosto, infatti, la chiusura del gasdotto di Gazprom decisa, almeno ufficialmente, a causa di lavori di manutenzione, fermando così la fornitura di metano all’Europa.
L’interruzione “dovrebbe durare tre giorni, ma il timore è che possa diventare molto più lunga”, ipotizza Erlam, dando voce ai timori che ritengono tali lavori solo una ‘scusa’, ovvero una mossa di ritorsione nei confronti delle sanzioni occidentali.
Come se non bastasse, anche dall’altra parte dell’Atlantico il gasdotto americano Freeport Lng “ha posticipato la data di riavvio a metà novembre”, racconta Erlam, “il che rappresenta un altro colpo per il blocco di Paesi che cercano di staccarsi dal gas russo, tra cui soprattutto Italia e Germania.
La risposta europea
L’Unione europea aveva già deciso il taglio dei consumi ai primi di agosto con il piano ‘Save gas for a safe winter’, con una riduzione volontaria per i paesi del 7% fino a fine marzo 2023, percentuale che corrisponde a 3,9 miliardi di metri cubi
Il governo tedesco ha varato una legge per il razionamento energetico, limitando il riscaldamento degli edifici pubblici e vietando l’accensione di cartelloni pubblicitari illuminati.
Indiscrezioni di Bloomberg parlano di una prossima riunione di emergenza con i ministri europei dell’Energia da convocare “a breve”, per discutere la possibilità di introdurre un tetto massimo ai prezzi.
“Se hai un mercato europeo e un problema per tutta l’Europa, l’approccio più semplice è cercare una soluzione a livello europeo”, ha osservato il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca che ha la presidenza di turno.
Le divisioni in Europa
Mentre il governo italiano ha “spinto in Ue per un tetto massimo al prezzo del gas russo, la proposta, però, sta incontrando l’opposizione di “alcuni paesi, perché temono che Mosca possa interrompere le forniture”, avvisava il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso del suo intervento al Meeting di Comunione e Liberazione.
Secondo Draghi, “i frequenti blocchi nelle forniture di gas russo avvenuti quest’estate hanno dimostrato i limiti di questa posizione”.
Nel frattempo, la Commissione europea starebbe lavorando ad una proposta per slegare il costo dell’energia elettrica dal costo del gas, in quanto il “legame che c’è tra il costo dell’energia elettrica prodotta con le rinnovabili, e quindi acqua, sole, vento, e il prezzo massimo del gas ogni è un legame che non ha più senso”, concludeva il Premier.
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