Gas, prezzi cresciuti di 10 volte in un anno

Gas, prezzi cresciuti di 10 volte in un anno

A incidere sull’impressionante aumento del prezzo del gas sono stati il recupero economico post-pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina, ma negli ultimi mesi si è aggiunta un’estate caldissima a cui potrebbe seguire un autunno con minori forniture.

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La corsa del gas

C’era una volta il gas quotato intorno ai 20 euro: sembra passata una vita ma erano soltanto i primi mesi dello scorso anno.

Ieri le quotazioni sulla piazza (Ttf) di Amsterdam della materia prima hanno toccato i 250 euro al MWh, per poi chiudere a 223 euro e proseguire oggi sulla stessa quota.

In mezzo ai due periodi storici ci sono stati la ripresa economica post Covid 19 e lo scoppio di una guerra, ma come se non bastasse è arrivata anche un’estate più torrida del normale in tutta Europa e la conseguente assenza di piogge che ormai dura da mesi, facendo venir meno l’apporto di una parte importante dell’energia idroelettrica.

Inoltre, la siccità “si è tradotta in un calo della produzione nucleare in Francia e idroelettrica in Italia”, spiega Simona Benedettini, economista specializzata in energia, “ma ad avere il peso maggiore è la volatilità dei prezzi all’ingrosso del gas dovuta essenzialmente al timore di un’improvvisa interruzione delle forniture di gas russo”.

Gazprom e la Russia

Tra le varie risposte della Russia alle sanzioni occidentali, c’è stata la riduzione del 35% dell’offerta di gas da parte di Gazprom tra gennaio e luglio di quest’anno.

La mossa arrivava come risposta all’obiettivo di Bruxelles di ridurre le importazioni di gas russo fino al 20% per la fine di quest’anno, per poi azzerare la quota nel 2023.

Al Cremlino sono ben coscienti di questo piano e ieri una fonte di Gazprom ha indicato la possibilità di un aumento del prezzo del gas in vista dell’inverno, minacciando così un balzo del 60% del mercato spot a oltre 4 mila dollari.

Sovrattassa sul gas

Per prepararsi ad un inverno che potrebbe rivelarsi freddo anche all’interno delle case, in Germania hanno introdotto una sovrattassa sui consumi di gas per famiglie e imprese fino ad aprile 2024, con un impatto stimato di circa 13 miliardi di euro da utilizzare per finanziarie distributori e retailer dai rischi di fallimento.

Un’imposta sul gas sarà discussa anche dall’Unione europea a fine settembre, che potrebbe avere “l’obiettivo di ridurre i consumi per prevenire il rischio di interruzione della fornitura quest’inverno”, sottolineano da Equita Sim.

Con i prezzi del gas ancora ad alti livelli, “il rischio principale resta quello di interruzioni delle forniture in capo ai retailer, che dovranno onorare i contratti di fornitura da un lato e il rischio bad credits dall’altro nel corso dei prossimi mesi”, aggiungono dalla sim, in particolare “in Italia i più esposti sono le local utility Enel ed Eni”.

Nucleare in Germania

Particolarmente colpita da un’eventuale chiusura del rubinetto del gas russo, sempre in Germania si sta valutando di tenere aperte le tre centrali nucleari, destinate dal governo di Angela Merkel a terminare la propria attività a dicembre.

“Stiamo esaminando molto attentamente se abbia senso prolungare il funzionamento delle tre centrali nucleari che sono ancora attive perché potremmo usare la loro capacità quest’inverno”, dichiarava il cancelliere Olaf Scholz.

La decisione, per ora, non è stata ancora presa e probabilmente dovrà passare indenne la prova del Parlamento, secondo quanto notava il Wall Street Journal.

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