Generali, bene i nove mesi ma slitta il pagamento del dividendo

12/11/2020 11:45
Generali, bene i nove mesi ma slitta il pagamento del dividendo

Il Gruppo ha annunciato il rinvio del pagamento della seconda tranche del dividendo 2019. Nonostante una posizione patrimoniale solida, la decisione è legata all’Ok di Ivass. Titolo debole a Piazza Affari (-0,9%).

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Il pagamento della seconda tranche del dividendo 2019 va al 2021

Generali rinvia il pagamento della seconda tranche del dividendo 2019 da 0,96 euro per azione. La prima tranche (0,50 euro) era stata pagata a maggio, mentre entro la fine dell’anno era previsto il pagamento della quota restante di 0,46 euro. La decisione è legata a una richiesta dell’Authority di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) nonostante la buona performance del terzo trimestre del gruppo. Questa mattina il Leone di Trieste ha confermato il target del piano di distribuzione 2019-2021 di dividendi cash di 4,5-5 miliardi di euro: «Abbiamo tutti i prerequisiti per distribuire il dividendo e restiamo impegnati a pagare la seconda tranche nel 2021 non appena avremo l'ok Ivass», ha dichiarato il general manager Frederic de Courtois.

«L'Ivass - spiega la compagnia in una nota - ha inviato una lettera martedì scorso indicando che una raccomandazione europea di giugno dell'Esrb (il Comitato europeo per il rischio sistemico, ndr.) impegna il gruppo a non pagare la seconda tranche del dividendo 2019 entro fine anno». Il rimando è alla decisione dell’Esrb dello scorso maggio, quando l’aggravarsi della crisi sanitaria aveva portato l’organismo comunitario a richiedere lo stop ai dividendi di banche e assicurazioni, almeno fino a gennaio 2021.

La posizione patrimoniale di Generali, come detto, si conferma solida, con un Solvency ratio a fine settembre risalito al 203% dal 194% di fine giugno. Un risultato superiore al consensus (198%).

I risultati dei nove mesi

Bene la performance sui nove mesi con un utile operativo in crescita del 2,3% a 4 miliardi (le attese andavano per 3,87 miliardi), mentre l’utile netto cala del 40% a 1,3 miliardi (dai 2,16 miliardi dell’analogo periodo dello scorso anno) a causa di oneri straordinari per 666 milioni di euro, di cui quasi la metà (310 milioni) legati a svalutazioni indotte dall'andamento dei mercati finanziari per la crisi Covid-19. La flessione del 40%, spiega una nota, deriva principalmente dal minor risultato non operativo degli investimenti, che passa da -351 milioni a -556 milioni. L’utile netto si attesta a 1,479 miliardi (-12,1%), sia l’utile netto sia l’utile operativo sono visti in calo quest’anno a causa delle volatilità dei mercati e «delle poste straordinarie negative già annunciate nella prima parte dell'anno», si legge nella nota.

Crescono dello 0,3% i premi lordi del Gruppo (a 52 miliardi) grazie al contributo del segmento Vita (anche se in calo del 13%) e una raccolta Danni stabile.

Nessuna novità sulle mire di Mediobanca su Banca Generali

Alle 12 il titolo è debole in Borsa, con un calo dello 0,9%, a 13,34 euro, in linea con lo Stoxx assicurativo europe (-0,83%). Nella call con i giornalisti non si è fatta menzione né delle indiscrezioni in merito a un potenziale interesse di Mediobanca su Banca Generali (controllata del gruppo operativa nel settore del wealth management), né dei piani su Cattolica di cui la compagnia detiene il 24%. Secondo gli esperti di Jefferies (Rating hold e tp di 13,48 euro confermati) i dati del terzo trimestre mostrano una forte performance in tutte le divisioni. In ogni caso, «nonostante un Solvency Ratio al 203%, il regolatore continua a limitare le cedole».

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