Generali, dati solidi nel I trimestre


Il Leone di Trieste ha chiuso i primi tre mesi con risultati superiori alle aspettative: utile operativo in crescita dell’11% anno su anno e utile netto a 802 milioni. Anche il Solvency Ratio è salito al 234% dal 224% di fine 2020. Il gruppo conferma i target per il 2021. Titolo in positivo a fine mattinata dopo aver toccato i livelli più alti degli ultimi 14 mesi.


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I numeri a marzo oltre il consensus

Generali infrange il muro del consensus spingendo i dati del 1° trimestre ben oltre le aspettative degli analisti. A spingere sull’acceleratore l’andamento del Danni e del risparmio gestito e anche il segmento Vita ha dato prova di resilienza nonostante i bassi tassi di interesse.

  • L’utile operativo, il dato controllato più da vicino dal mercato, cresce a 1,6 miliardi di euro nel trimestre, +11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e al di sopra del consensus di 1,48 milioni.
  • Mentre l’utile netto balza a 802 milioni contro i 113 milioni dei primi tre mesi 2020 e un consensus di 705 milioni raccolto dalla compagnia.
  • Il Solvency ratio è cresciuto al 234% dal 224% di fine 2020.Registrati premi lordi per 19,714 miliardi (+4,2% a/a). I premi del segmento vita si sono attestati a 12,8 miliardi (+5,5%), mentre quelli relativi al ramo danni si sono fissati a 6,9 miliardi (+1,9%).

Confermati i target, la presentazione del nuovo piano prevista tra il 2021 e il 2022

Il gruppo conferma l'obiettivo di una crescita annua composta 2018-2021 degli utili per azione tra il 6% e l'8%. Si prevede inoltre un RoE atteso del 2021 maggiore dell'11,5% e un obiettivo di dividendi cumulati 2019-2021 tra 4,5 e 5 miliardi, subordinatamente al contesto regolatorio.

«Confermo che abbiamo 2,3 miliardi in cassa per acquisizioni, stiamo continuando a valutare le opportunità sul mercato in maniera disciplinata e opportunistica», ha affermato Cristiano Borean, Group Cfo di Generali, nel corso della conference call sui risultati, aggiungendo: «Abbiamo tre criteri per valutare le acquisizioni: strategico, di fit culturale e di disciplina finanziaria. Per noi le acquisizioni non sono un obbligo ma un modo per creare valore per gli azionisti. Tutte le opzioni sono al vaglio (incluso un buy-back)». Secondo il Cfo in questo momento non c’è «alcun elemento ostativo al pagamento del secondo dividendo a ottobre per cui posso confermare che la prossima settimana ci sarà il pagamento della prima tranche di 1,1 euro e a ottobre, in assenza di qualsiasi ostativa, verranno pagati gli altri 46 centesimi che sono il recupero della mancata distribuzione della seconda tranche dell’anno scorso». La presentazione del nuovo piano, intanto, è prevista tra fine 2021 e inizio 2022.

Sul fronte del Solvency ratio (cresciuto al 234% dal 224% di fine 2020) «si è mantenuto sopra 230% fino a venerdì scorso nonostante l'allargamento dello spread Btp/Bund recente».

Il tema della governance

«Non commento questioni riguardanti la governance perché, come più volte ha detto il Group Ceo, il nostro focus è quello di implementare il piano strategico e di raggiungere gli obiettivi annunciati» è stato il lapidario commento di Borean alla domanda diretta nel corso della call di presentazione dei risultati. Il riferimento era alla missiva inviata ai consiglieri dal secondo socio (dopo Mediobanca) Francesco Gaetano Caltagirone con il 5,6%, in cui il vice presidente vicario del Leone invitava il board a considerare alcuni cambiamenti nella struttura di governo societario del gruppo assicurativo, con la creazione di un comitato esecutivo, l’introduzione di un dg e il rafforzamento dei poteri del presidente. 

Agli atti il tema non è stato affrontato, ma la questione è urgente anche perché manca meno di un anno al rinnovo del cda previsto per aprile 2022. Il timore di Caltagirone resta legato a un possibile eccessivo potere di Mediobanca (primo azionista con il 12,5% delle quote). Fondamentale sarà la presa di posizione di altri soci minoritari, primo fra tutti Leonardo Del Vecchio azionista con il 5%.

La sintesi sul tema governance, vista la complessità di trovare larghe intese sulla lista per il cda, potrebbe essere la nomina di un direttore generale, scrive Il Sole 24Ore. A un dg si potrebbe abbinare un presidente che pur privo di deleghe operative abbia relazioni internazionali tali, come un ex banchiere ancora oggi consulente attivo, da favorire l'ascesa all'estero del Leone. Al posto del ritorno alla nomina di un comitato esecutivo, organo non più gradito ai mercati.

Secondo il Corriere della Sera il prossimo board previsto a giugno potrebbe essere il momento buono per decidere se ci sarà o meno una lista del board.

Titolo tonico a Piazza Affari. Positivi gli analisti, Banca Akros alza il tp

Alle 12 il titolo Generali si muove in rialzo dell'1%, dopo aver toccato il livello più alto degli ultimi 14 mesi in avvio di seduta a 17,92 euro. Da inizio anno il titolo accelera del 25%, più del doppio di quanto accumulato dall'indice FtseMib: +11%.

Equita Sim mantiene rating hold con prezzo obiettivo a 18,5 euro e parla di un «solido set di risultati del primo trimestre 2021, sostanzialmente allineati alle (sue) attese ma del 14% sopra il consensus». Nell’insieme, scrivono gli analisti l’utile netto «è allineato alla nostra stima» e sono giunte «indicazioni complessivamente positive sul fronte patrimoniale».

Gli esperti di Intesa Sanpaolo considerano i risultati del primo trimestre di Generali forti e assegnano rating add con tp di 17 euro confermati. Per gli esperti di Jefferies Hold e tp a 16,5 euro.

Banca Akros ha alzato il target price a 19,5 euro da 18 euro, confermando a accumulate il rating. Gli esperti giudicano i dati del trimestre molto positivamente. Il risultato operativo e l’utile netto hanno decisamente battuto le attese e la posizione di Solvency è molto forte con un dividend yield che continua a essere attraente.

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