Geopolitica e Petrolio: analisi del mercato dell’oro nero

Il mercato del petrolio riflette la tensione nel Mar Rosso e le proteste in Libia. Non c’è stato, per ora, un rialzo dei prezzi come ci si poteva aspettare, a causa, evidentemente, di un impatto limitato sulla produzione. Geopolitica ed eccesso di offerta complicano il quadro complessivo.

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Il mercato del petrolio si trova attualmente sotto i riflettori a causa degli eventi in corso nel Mar Rosso, una regione dalla situazione tesa che potrebbe avere ripercussioni significative. La navigazione delle petroliere è stata disturbata a causa degli attacchi contro obiettivi degli Houthi nello Yemen, con alcune navi che hanno già modificato le loro rotte. Questa situazione solleva preoccupazioni riguardo alla possibilità di interruzioni nel trasporto del petrolio, che potrebbero influire sull'offerta globale di greggio.

La recente diminuzione dei prezzi del petrolio, causata dal limitato impatto del conflitto in Medio Oriente sulla produzione di greggio, ha portato a prese di profitto dopo i guadagni della scorsa settimana. Mentre il rialzo dei prezzi è stato innescato dagli eventi nel Mar Rosso, la mancanza di un impatto diretto sulla produzione sta attualmente frenando ulteriori aumenti.

Nel frattempo, la situazione in Libia aggiunge ulteriori complicazioni al panorama del petrolio, con le proteste che potrebbero portare alla chiusura di impianti petroliferi. Questo fattore, unito agli scontri geopolitici e all'accumulo di scorte negli Stati Uniti, alimenta una sensazione di cautela tra gli operatori del mercato petrolifero. Le condizioni meteorologiche estreme negli Stati Uniti, con il freddo che già ha influenzato la produzione di petrolio in North Dakota, aggiungono ulteriori sfide al settore.

Le condizioni economiche globali giocano un ruolo cruciale in questa equazione, poiché la traiettoria dell'economia mondiale influenza direttamente la domanda di petrolio greggio. L'attuale eccesso di offerta di petrolio, nonostante gli eventi nel Mar Rosso, complica ulteriormente la situazione e impedisce una previsione chiara.

Guardando ai grafici a lungo termine, emergono livelli di supporto importanti in area 71 USD ed in area 62 USD. Questo potrebbe creare opportunità per gli investitori orientati al lungo termine che considerano strategie di acquisto durante le correzioni, tenendo però presente che l'Oil, in questo momento, è inserito in un canale ribassista iniziato a giugno 2022. Il WTI ha registrato un rialzo significativo venerdì, ma ora gli operatori si interrogano sulla sostenibilità di questo trend al rialzo.

Su grafico giornaliero il Futures si appoggia sui supporti statici e dinamici in area 71 USD; un punto chiave è rappresentato dal superamento del livello di area 75 USD come prezzo di chiusura giornaliero, il che potrebbe segnalare una prospettiva positiva e spingere gli investitori a puntare verso area 80 USD . La perdita di area 71 USD porterebbe il Futures al test di area 62 USD.

I prezzi, in TF giornaliero, sono sotto la EMA a 200 periodi.

Su timeframe giornaliero: 4 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 8 neutrali e 6 ribassisti.

Nel brevissimo termine l’Oil sembra inserito in una flag ribassista

Nel brevissimo termine il Futures rimane in una fase laterale/rialzista che, in questo momento, sembrerebbe voler disegnare una flag ribassista.

La rottura di 73,64 USD porterebbe il Futures verso 75,00 USD la cui rottura alimenterebbe gli acquisti fino a 76,45 USD. La perdita del supporto a 72,37 USD alimenterebbe le vendite fino a 70,85 USD con estensione a 69,41 USD.

Su timeframe orario: 7 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 7 neutri e 4 ribassisti.

Su TF orario i 3 oscillatori utilizzati dal nostro sistema indicano una leggera fase rialzista. I prezzi si muovono intorno alla EMA a 200 periodi.

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