Germania: la sfida per la Cancelleria nel post-Merkel


La Germania si prepara alle elezioni politiche dopo 16 anni di Angela Merkel. Quali saranno i risvolti di queste elezioni?

A cura di Stefan Keller, senior asset allocation strategist presso Candriam


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Verso le elezioni del Bundestag

Manca meno di un mese al ritorno alle urne per i tedeschi, che il 26 settembre eleggeranno il nuovo Bundestag, il Parlamento. Per la prima volta dopo 16 anni, il nuovo governo non sarà guidato da Angela Merkel, che ha messo a segno quattro vittorie consecutive alle elezioni nazionali.

Dopo l'infuocato dibattito di ieri, che ha visto sfidarsi i leader di SPD, CDU e Verdi nel primo duello elettorale sulla TV Rtl, un sondaggio rapido condotto da Forsa, ha mostrato che il 36% degli elettori considera Scholz, candidato della SPD, il vincitore del confronto politico, davanti alla leader dei Verdi Annalena Baerbock, che ha ottenuto il 30%. Ultimo Laschet, candidato alle elezioni di settembre della CDU, con il 25%. Laschet sembra indebolito proprio dall’ombra della Merkel: i tedeschi sembrano avere molti più dubbi sulla sua capacità di riempire il vuoto lasciato dalla cancelliera tedesca. Laschet ha attaccato Olaf Scholz, candidato Spd e l’unico dei tre con esperienza di governo, per non aver escluso l'ipotesi di una coalizione con il partito di estrema sinistra Die Linke.

Mentre Baerbock ha accusato Cdu e Spd di non prodigarsi abbastanza nella lotta al cambiamento climatico, specialmente alla luce delle devastanti alluvioni di questa estate. "È chiaro che non avete un piano", ha affermato Baerbock riferendosi ai due rivali, dopo aver promesso l'installazione di pannelli solari su ogni tetto e il divieto di vendita dei veicoli a motore termico a partire dal 2030.

“Nel frattempo, la Germania è alle prese con numerose sfide interne ed esterne, tra cui l'invecchiamento della popolazione, l’evoluzione tecnologica e la digitalizzazione, l'emergenza climatica, il ruolo crescente della Cina, la spesa pubblica e la condivisione del rischio nell'Area Euro” spiega Stefan Keller, senior asset allocation strategist presso Candriam.

Cosa dicono i sondaggi

I sondaggi continuano a dare i cristiano democratici della CDU dietro i socialisti dell'SPD. I partiti conservatori di centro-destra, CDU e CSU, hanno infatti perso lo slancio della primavera, senza più ritrovarlo. Stessa sorte è toccata al partito dei Verdi, che ha perso terreno nel corso di tutta la campagna elettorale. In ascesa è invece l'SPD, il partito di centro-sinistra, che ha superato i Verdi e si sta avvicinando ai partiti conservatori.

Secondo le previsioni, l’uso del voto per posta registrerà un'impennata fino al 40%-50%, rispetto al 28,6% delle elezioni del 2017. Un dato rilevante secondo Keller, “il voto per posta è già stato scrutinato in tutta la Germania lo scorso 16 agosto”.

I possibili scenari di coalizione

In Germania, come in Italia, il partito che vince le elezioni ha bisogno anche di avere la maggioranza nel Bundestag, motivo per cui si cerca in genere di formare una coalizione in Parlamento con altri due partiti per governare. Secondo gli analisti di Candriam, “un risultato netto non è lo scenario più probabile e il partito che uscirà vincitore dalle elezioni dovrà formare una coalizione non con un solo partito ma forse con due, fattore che complica sensibilmente le negoziazioni”.

Analizzando i possibili scenari di coalizione, si può andare da un governo guidato dai conservatori o dall'SPD, con i Verdi e il partito FDP orientato al libero mercato. L’opzione di un governo guidato dall'SPD con i Verdi e il partito di estrema sinistra Die Linke, è uno scenario poco probabile in quanto l'attuale ministro delle finanze e candidato dell'SPD, Olaf Scholz, non è “uomo di sinistra”.

La partecipazione del partito dei Verdi al governo appare una possibilità concreta secondo Keller, considerando che "il partito dei Verdi accetterebbe più di buon grado una coalizione guidata dall'SPD piuttosto che da CDU/CSU, mentre l'FDP punterebbe alla situazione opposta".

Implicazioni generali

Il cambio di leadership in Germania è alle porte. Tuttavia, secondo Keller non dovremmo aspettarci alcun cambiamento rivoluzionario a livello di politica “data la necessità di una maggioranza qualificata di due terzi per rimuovere il freno del debito o per rendere permanente il fondo per la ripresa dell'UE in un contesto in cui probabilmente nessuna coalizione di governo otterrà tanti voti”.

"Le risposte tedesche alle domande più pressanti saranno in realtà positive per i mercati, - concludono da Candriam - in quanto è probabile che si traducano in un aumento della spesa per le infrastrutture e nella promozione della domanda interna in altre aree. Inoltre una politica fiscale più accomodante, un maggiore sostegno all'unione bancaria e un maggiore margine di manovra nella prossima discussione sulle regole fiscali dell'Area Euro potrebbero in ultima istanza ridurre il premio al rischio di dissoluzione dell'Eurozona".

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