Giorni cruciali per l’Europa. Le Borse reagiscono al no deal con l’UK


Lo scenario europeo risente degli incontri di questi giorni. Il Consiglio europeo approva il Recovery Fund ma resta indietro negli accordi sulla Brexit. Intanto la Bce rimpingua le casse del Pepp e dà fiducia alle banche Ue.


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Due giorni di appuntamenti intensi in Europa, e i mercati sentono il peso

Oggi rischia di concludersi con un “no deal” l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Questa mattina la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha esposto la sua relazione sullo stato dei negoziati per il dopo-Brexit davanti al Consiglio Ue (iniziato nel pomeriggio di ieri), ma non si vede all’orizzonte un accordo tra il primo ministro britannico, Boris Johnson, e i rappresentanti dell’Unione riuniti per la due giorni del Consiglio europeo. All’ordine del giorno di oggi, a Bruxelles, la decisione sulla riforma del Mes, a cui aderirà anche l’Italia.

Alle 12 il Dax 30 è in caduta dell’1,37%, -1,28% per il Cac40 di Parigi, aumentano le perdite per Madrid (-2,20%), mentre la piazza finanziaria milanese si posiziona a -1,5%.

Accordo sul Recovery Fund

Ieri i 27 rappresentanti degli Stati membri hanno raggiunto l’intesa sul bilancio comunitario 2021-2027 e quella (tanto attesa) sul Recovery Fund. Superati i veti di Polonia e Ungheria sulla clausola che subordina la ricezione dei fondi al rispetto dello Stato di diritto (con la mediazione della presidenza tedesca del Consiglio). Secondo la nuova interpretazione per fermare l'erogazione dei fondi servirà il parere della Corte di giustizia europea.

La Bce aumenta di 500 miliardi la dote del Pepp

Sempre ieri, intanto, la Banca centrale europea ha aumentato di 500 miliardi la dote per gli acquisti di titoli del Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp), il programma di acquisto di titoli di Stato annunciato a marzo, agli “albori” della pandemia che avrebbe sconvolto i mercati. Il Pepp ora tocca quota 1.850 miliardi e sarà attivo almeno fino a marzo 2022: nove mesi in più rispetto alla precedente decisione, come confermato anche dalla presidente della Bce Christine Lagarde.

Oltre all’estensione del Pepp, l’attesa riunione di ieri ha messo altre frecce all’arco delle banche europee. Sul fronte delle condizioni di credito, le generose Tltro “saranno ulteriormente estese”. La terza tranche delle operazioni di liquidità di lunga durata finalizzate alla concessione di prestiti alle aziende, sarà estesa fino a giugno 2022 (precedente deadline giugno 2021) e avranno condizioni più favorevoli (un tasso di interesse del -1%). Altro dettaglio importante emerso dalla riunione di ieri i tassi di interesse resteranno al livello «attuale o più basso fino a quando le prospettive sull’inflazione non convergeranno in modo robusto a un livello sufficientemente vicino, ma inferiore, al 2%», tenuto conto della dinamica sottostante dei prezzi.

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