Gli appuntamenti macro della settimana

Il calendario economico della settimana è carico di importanti novità a partire dalle elezioni americane di domani, 3 novembre. Durante la settimana si attendono le decisioni di politica monetaria della Fed e della Banca d'Inghilterra (oltre ai meeting delle banche centrali in Australia e Malesia). Sul fronte macro si conosceranno i dati sul mercato del lavoro americano mentre resta alta, in Europa, l'incertezza del mercato in seguito alle notizie allarmanti dovute al rafforzamento della seconda ondata della pandemia di Coronavirus.
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America
La settimana dei mercati sarà concentrata soprattutto sull’Election Day statunitense. Domani, 3 novembre, si terranno le elezioni presidenziali americane e i sondaggi indicano il democratico Joe Biden in netto vantaggio (oltre i 10 punti percentuali) rispetto all’attuale presidente Donald Trump. Il nuovo presidente dovrà ottenere 270 voti su un totale di 538, ed è opinione ormai diffusa che non si conosca il risultato nella notte delle elezioni ma dopo diversi giorni, dati i tempi di scrutinio imposti dalle votazioni anticipate, sia per posta sia di persona, dovute alla crisi Covid-19. Secondo le proiezioni dell'Università della Florida hanno già votato quasi 90 milioni di persone, più del 60% dell'affluenza alle urne nelle elezioni del 2016.
Il 5 novembre la Federal Reserve statunitense si esprimerà sul tasso dei fondi federali, secondo le attese il target range resterà stabile allo 0-0,25% ma, come sempre, l’attenzione degli investitori sarà tutta sulla conferenza stampa del presidente della banca centrale, Jerome Powell, e sulle indicazioni in merito ai prossimi passi di politica monetaria. Sul fronte dei dati economici, il rapporto sull'occupazione suggerirà probabilmente un rallentamento nella ripresa del mercato del lavoro, con un aumento dei salari di 600mila unità in ottobre e un tasso di disoccupazione del 7,6%, quindi ancora lontano dai livelli pre-pandemia (quando si attestava al 3,5%). Altre pubblicazioni degne di nota sono i risultati del Purchasing Managers Index (Pmi) dell’Institute for Supply Management (Ism) sul settore manifatturiero e non manifatturiero, il commercio estero, gli ordini delle fabbriche, la spesa per l'edilizia, e il report mensile sul numero di occupati Automatic Data Processing (Adp) Employment Change.
Altrove in America, i dati chiave da seguire includono: i dati sull'occupazione, la bilancia commerciale e l’indice Ivey Purchasing Manager (Pmi) in Canada; il tasso di inflazione in Messico; l'inflazione dei prezzi al consumo, la produzione industriale e il commercio estero in Brasile.
Europa e Regno Unito
Dall'altra parte dell'Atlantico, l’appuntamento più “caldo” è quello con la riunione della Bank of England. I responsabili politici Uk dovrebbero aumentare la dote del programma di Quantitative Easing di 100 miliardi di sterline e, al contempo, mantenere invariati i tassi di interesse. Sugli altri fronti invece il calendario economico britannico non sarà particolarmente impegnativo, con in programma soltanto gli aggiornamenti PMI Markit, quelli sull'indice dei prezzi delle case Halifax e le vendite di auto nuove.
Resta alta, intanto, l'incertezza del mercato su tutto il continente in seguito alle notizie allarmanti dovute al rafforzamento della seconda ondata della pandemia di Coronavirus. Molti Paesi sono stati costretti a rafforzare le misure di quarantena per arginare la diffusione della malattia, e le nuove restrizioni porteranno a un significativo rallentamento della ripresa economica della regione, senza escludere i timori di una nuova recessione.
Nell’Eurozona, i dati sugli indici Pmi manifatturieri segnano un rialzo a 54,8 punti da 53,7 di settembre (ai massimi da luglio 2018). Cresce in particolare la Germania (a 58,2 punti da 56,4), e anche l’Italia (a 53,8 da 53,2 punti) registra il dato più alto da marzo 2018.
Tra gli altri dati chiave si segnalano:
- le vendite al dettaglio dell'Area Euro e prezzi alla produzione;
- la produzione industriale e gli ordini di fabbrica in Germania;
- il Pil del terzo trimestre della Svezia;
- gli aggiornamenti sui prezzi al consumo e alla produzione in Turchia.
Asia e Oceania
In Cina, l'interesse degli investitori è sugli aggiornamenti del Purchasing Managers Index del National Bureau of Statistics (Nbs) e di Caixin per il mese di ottobre. Le attese sono rivolte a un possibile quadro della ripresa economica post-pandemica. In Giappone, la Banca centrale pubblicherà il verbale dell'ultimo incontro di politica monetaria, mentre la Jibun Bank rilascerà le PMI finali per il mese di ottobre.
Martedì 3 novembre, anche la Reserve Bank of Australia terrà la sua riunione di politica monetaria martedì: i mercati si aspettano un taglio dei tassi di 15bps, misura che porterà i costi dei prestiti a un nuovo record di bassi livelli. Sul fronte dei dati economici, tra le novità importanti figurano la lettura finale delle Pmi di Markit ottobre, gli indici del Gruppo Ai, la bilancia commerciale, i permessi edilizi e la stima finale delle vendite al dettaglio.
Altri dati chiave per la regione Asia-Pacifico includono:
- gli aggiornamenti Markit manufacturing PMI, il tasso di inflazione e la bilancia commerciale della Corea del Sud;
- il tasso di disoccupazione della Nuova Zelanda one;
- le PMI di Markit dell'India;
- il Pil del terzo trimestre e i tassi di inflazione dell'Indonesia;
- i prezzi al consumo in Thailandia e nelle Filippine.
Anche la banca centrale della Malesia deciderà la politica monetaria.
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