Gli asset Enel nelle mire di Terna
Indiscrezioni di Bloomberg rivelano un piano per lanciare un’offerta fino a 1,5 miliardi per l’acquisizione degli asset per l’alta tensione di Enel, anche se per ora non ci sarebbero garanzie circa la conclusione dell’operazione.
Terna punta Enel
Si tratterebbe di un’operazione solo allo studio, ma Terna starebbe studiando un’offerta fino a 1,5 miliardi per acquisire asset di Enel per l’alta tensione. Svelata dall’agenzia Bloomberg sulla base di un documento visionato dalle loro fonti, l’operazione potrebbe aprire ad una possibile “battaglia” tra le due società di Stato dell’energia, Terna ed Enel.
Passando ai dettagli, il media statunitense scrive che il gruppo guidato da Giuseppina di Foggia avrebbe effettuato degli studi preliminari per acquisire più di 500 chilometri di linee elettriche ad alta tensione e circa 2.200 sottostazioni elettriche, per la maggior parte di proprietà di e-distribuzione di Enel e di Areti, società di proprietà della romana Acea.
Un simile accordo consentirebbe a Terna di aumentare la resilienza della sua rete elettrica lunga 75.000 chilometri e di inserirsi nel piano di investimenti da 21 miliardi di euro presentato lo scorso anno.
In ogni modo, da Bloomberg specificano che attualmente Terna è ancora in una fase preliminare e non ci sono garanzie che decida di portare avanti l'operazione.
Le precisazioni
Le due società si sono sfilate dall’operazione, con Terna che spiega come “allo stato attuale non ci siano state avviate trattative per eventuali cessioni o acquisizioni di asset”, mentre Enel si è sfilata sottolineando che e-distribuzione, la società che gestisce la distribuzione dell’energia elettrica, “non è interessata ad un accordo”.
Da Terna però, insistono e ricordano (e non a caso) che una delibera Arera, la 423 del 2023, “incentiva i distributori a cedere alcuni asset, ad oggi formalmente considerati parte della rete elettrica di distribuzione ma che, dal punto di vista tecnico, sono più funzionali al sistema di trasmissione in alta tensione. Tale delibera, dunque, mira a razionalizzare la rete elettrica in alta tensione, pur non coinvolgendo le cabine primarie nel loro complesso”.
Goldman Sachs scommette su Enel
Nel frattempo, gli analisti di Goldman Sachs prevedono che Enel è tra le società che trarranno vantaggio dall’espansione e dalla modernizzazione della rete, attendendosi che il prezzo delle azioni della società raggiungerà gli 8,80 euro nei prossimi 12 mesi, offrendo un potenziale rialzo del 39%, mentre questa mattina quota 5,917 euro.
Secondo la banca, la necessità di modernizzazione della rete porterà l’Europa a investire circa 650 miliardi di euro al 2030, implicando “una forte accelerazione a doppia cifra nel tasso annuale di capex entro la fine del decennio, rispetto ai livelli attuali”.
Questi fondi saranno indirizzati a richieste di connessione da parte di imprese di energia rinnovabile, nuove infrastrutture di elettrificazione e alla creazione di un mercato europeo dell'energia più interconnesso, pertanto da GS credono “credono che le azioni con un'ampia esposizione alle reti elettriche trarranno vantaggio da un solido driver di crescita, per almeno i prossimi dieci anni”, hanno scritto.
La raccomandazione di acquisto di Goldman per Enel deriva anche da “un momento positivo degli utili, sostenuto principalmente dai risparmi sui costi, dai rendimenti più elevati dalle energie rinnovabili e da un margine integrato resiliente nel business domestico”.
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