Gli Stati Uniti perdono un pezzo della tripla A

Il taglio de rating da parte di Fitch è una conseguenza ritardata della crisi del tetto del debito. Declassamento “arbitrario”, ha subito risposto il Tesoro. Intanto arriva una nuova a incriminazione per Donald Trump. Tutte giù le borse dell’Asia Pacifico. Risultati di Iveco e di MFE. La Française non si fida del Toro, meglio a suo avviso puntare sull’indice Russell 2000.
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Neanche un’ora dopo la chiusura di una seduta di movimenti quieti a Wall Street, è arrivato inaspettato il taglio dei rating di lungo termine degli Stati Uniti a AA+ dal precedente AAA.
Il future dell’S&P500 di Wall Street ha aperto in ribasso dello 0,5% ed ha subito zavorrato le borse dell’Asia Pacifico.
Queste ultime, bel finale di seduta, sono tutte in calo. Nikkei di Tokyo -2%, Hang Seng di Hong Kong -2%, Shanghai Composite -0,8%.
Ieri a Wall Street il Dow Jones è salito dello 0,2% ed il Nasdaq ha perso lo 0,4%. L’indice Russell 200 delle piccole e medie imprese ha chiuso in ribasso dello 0,5%.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso. Future del Dax di Francoforte -0,4%.
FITCH
L’agenzia di rating ha spiegato che il taglio è una conseguenza ritardata della crisi del tetto del debito che ha paralizzato Washington per gran parte della primavera, prima del raggiungimento al Congresso di una tregua dell'ultimo minuto. Gli analisti ammettono che l’accordo bipartisan di giugno ha congelato la vicenda fino al gennaio del 2025, ma segnalano che negli ultimi 20 anni c'è stato un costante deterioramento degli standard di governance, anche per quanto riguarda le questioni fiscali e del debito. I ripetuti stalli politici sul limite del debito e le risoluzioni dell'ultimo minuto hanno eroso la fiducia nella gestione fiscale. Fitch sottolinea anche il "previsto deterioramento fiscale nei prossimi tre anni" e "l'elevato e crescente onere del debito pubblico”.
Il Segretario del Tesoro statunitense Janet Yellen ha immediatamente replicato: "Sono fortemente in disaccordo con la decisione di Fitch Ratings. Il cambiamento annunciato oggi da Fitch Ratings è arbitrario e basato su dati obsoleti. Nella nota, Yellen spiega che ci sono stati progressi in molti degli indicatori su cui Fitch ha basato le sue decisioni. “Molte di queste misure, comprese quelle relative alla governance, hanno mostrato miglioramenti nel corso di questa amministrazione, con l'approvazione di leggi bipartisan per affrontare il limite del debito”.
IMMOBILI IN CINA
Country Garden Services, uno dei più grandi costruttori di case della Cina, guadagna oltre il 20% al listino di Hong Kong dopo l’annuncio del piano di riacquisto di azioni proprie fino a 337,31 milioni di azioni, pari al 10% del totale.
BOND E PETROLIO
Il rendimento del decennale degli Stati Uniti si è portato ieri sera sui massimi da inizio luglio al 4,05%. Petrolio Brent in rialzo dello 0,5% a 85,5 dollari, oggi escono i dati sulle scorte di greggio degli Stati Uniti.
BTP
Nel mese di luglio il saldo del settore statale dell’Italia si è chiuso, in via provvisoria, con un avanzo pari a 16 miliardi di euro. Lo ha detto ieri sera in una nota del ministero dell'Economia, aggiungendo che il mese di luglio 2022 si era chiuso con un avanzo di 8,4 miliardi. "L'avanzo registrato a luglio 2023 determina, come già annunciato lo scorso 24 luglio, una minore emissione di titoli di Stato a medio e lungo termine nel mese di agosto 2023. La spesa relativa agli interessi sui titoli di Stato è aumentata di circa 1.500 milioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente", dice la nota. Nel confronto con luglio 2022, il saldo beneficia di un aumento degli incassi fiscali dovuti all'autoliquidazione e di una riduzione dei pagamenti, precisa il Mef.
PICCOLE PIU’ INTERESSANTI DELLE GRANDI
Secondo La Française AM, una società di risparmio gestito, “i mercati azionari statunitensi appaiono complessivamente molto costosi, date le condizioni finanziarie”, scrive in una nota diffusa ieri il senior strategist François Rimeu.
Nell’Eurozona la situazione è meno chiara, ma siamo comunque in uno scenario che “non depone a favore delle azioni, soprattutto in un contesto in cui è probabile che le banche centrali continuino le loro politiche monetarie restrittive. Anche la liquidità complessiva del mercato potrebbe essere un fattore negativo”.
Rimeu aggiunge di preferire le mid small cap presenti nell’indice Russell 2000: “Più economico dell'S&P 500 perché non dominato dai principali titoli tecnologici, favorito dalle previsioni di una solida crescita degli Stati Uniti e attualmente poco diffuso tra gli investitori”.
TITOLI
Iveco ha chiuso il secondo trimestre con ricavi consolidati pari a 4,2 miliardi di euro (in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso) e un utile netto adjusted pari a 156 milioni di euro (96 milioni in piu'). L'ebit adjusted e' pari a 301 milioni di euro (in crescita di 183 milioni di euro), la liquidita' netta delle attivita' industriali a 1,2 miliardi di euro (1,7 miliardi al 31 dicembre 2022). "Siamo ancora piu' fiduciosi che raggiungeremo robusti risultati a fine anno e, di conseguenza, alziamo ancora una volta le nostre previsioni per il 2023" commenta l'amministratore delegato Gerrit Marx
MFE-MediaForEurope. La ex Mediaset ha chiuso il primo semestre con un aumento dell'8% dell'utile operativo, grazie a minori costi che hanno compensato un calo nella raccolta pubblicitaria. Mfe, controllata dalla famiglia Berlusconi, ha comunicato un Ebit consolidato in crescita a 121 milioni di euro nei sei mesi fino alla fine di giugno, rispetto ai 112 milioni dello stesso periodo del 2022.
Telecom Italia. Il fondo statunitense KKR KKR.N è pronto a lasciare Sparkle, la società di Telecom Italia (Tim) che gestisce la rete di cavi sottomarini, totalmente in mani statali, secondo quanto riferito a Reuters da due fonti vicine alla situazione.
Unicredit. Il cda della banca ha deciso di adottare il sistema di governo monistico in luogo di quello tradizionale, allo scopo dichiarato di migliorare la governance. Il nuovo modello, integra all'interno del cda i poteri di audit, che non verrebbero più esercitati da un organo di controllo separato. La riforma, con cui UniCredit si allinea ai modelli di governance già adottati da Intesa Sanpaolo e da altri gruppi rivali in Francia e Spagna, dovrà essere approvata dall'assemblea degli azionisti.
Stellantis. La quota del gruppo, che include i marchi Fiat, Jeep, Lancia, Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel e Citroen/Ds, passa a luglio al 32,04%, secondo i calcoli i Reuters, dal 30,94% di giugno. Le immatricolazioni di tutto il mercato italiano il mese scorso sono aumentare su anno dell’8,75%.
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