“Goodbye” Gran Bretagna: finisce oggi il 'lungo addio' all'Unione Europea

Alla mezzanotte di oggi il Regno Unito sarà ufficialmente fuori dalla UE dopo l'approvazione dell'accordo di recesso arrivata dal Parlamento europeo
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"Goodbye” Unione europea
"Goodbye” Unione europea, “sappiamo che vi mancheremo”, pertanto vi “sbandieriamo” il nostro saluto “con la nostra bandiera britannica”. Con queste parole ironiche il leader del partito della Brexit Nigel Farage, ha beffato il Parlamento europeo nel corso del dibattito per l'approvazione dell'accordo di recesso della Gran Bretagna dall'Unione europea, sventolando il vessillo britannico. Farage, inoltre, ha auspicato di poter trattare in futuro con la UE da “paese sovrano”, sottolineando la sua gioia per l'uscita, condivisa da molti deputati britannici.
Quando questa notte saranno le 23 in Gran Bretagna e mezzanotte in Italia, infatti, scatterà la storica uscita del paese dall'Unione europea, a oltre 3 anni dal referendum in cui i cittadini britannici si dissero favorevoli a lasciare la comunità europea contro tutti i pronostici, in particolare quelli dell'allora Premier David Cameron.
“Questa notte non segna una fine, ma un inizio”, “l'alba di una nuova era", dovrebbe dichiarare il Premier Boris Jonhson nel discorso alla nazione di domani nel corso del quale saluterà la formalizzazione della Brexit, secondo quanto anticipato da Downing Street.
L'inizio di un periodo transitorio
La giornata di oggi segna l'avvio di un periodo transitorio che durerà fino al 31 dicembre 2020, nel corso del quale il Regno Unito continuerà a applicare il diritto dell'Unione europea ma non vedrà più rappresentanza nel Parlamento comunitario.
Se l'accordo appena stretto riguarda i diritti dei cittadini, la liquidazione finanziaria, il periodo di transizione, i protocolli sulle questioni relative al confine Irlanda-Irlanda del Nord, Cipro e Gibilterra, e altre questioni, in questi 11 mesi transitori si dovrà cercare un'intesa sulle relazioni future, soprattutto commerciali.
In questo periodo di tempo, cittadini e imprese potranno adeguarsi alla nuova situazione, anche se è prevista la possibilità che il periodo sia prorogato “una volta per due anni al massimo”. L'ambasciatore britannico in Italia, però, ha ribadito che "qualunque cosa accada, il periodo di transizione terminerà a fine anno".
La Brexit e le scelte delle banche centrali
Nonostante l'entusiasmo di Farage, però, restano le preoccupazioni sulle conseguenze per l'economia britannica dopo la Brexit, con le promesse arrivate dagli Stati Uniti di vantaggi per il paese che potrebbero arrivare da futuri accordi tra i due paesi tutti ancora da verificare.
La Banca centrale d'Inghilterra ha mantenuto i tassi invariati, ma ha lasciato intendere che l'istituto potrebbe allentare la sua politica monetaria a breve termine e ridurre le stime di crescita del Pil proprio a causa della Brexit, portandole allo 0,8% rispetto all'1,2% per quest'anno, e all'1,4% rispetto all'1,7% relativamente al 2021.
La Banca centrale europea, inoltre, si è detta “preparata per affrontare ogni evenienza” collegata alla Brexit, e che “continuerà a seguire con attenzione l'andamento dei mercati finanziari al fine di preservare la stabilità", sottolineando che "le banche devono ora procedere con l'attuazione dei loro piani per la Brexit nel rispetto della tempistica concordata".
La Presidente della BCE, Christine Lagarde, ha accolto l'uscita della Gran Bretagna “con grande rammarico” ma ha sottolineato che “questo, tuttavia, getterà le basi per un recesso ordinato e meno destabilizzante”. Lagarde, infine, ha assicurato che lavoreranno “con impegno per far sì che la Brexit causi meno turbative possibili a cittadini, datori di lavoro e mercati finanziari nell'area dell'euro e nel resto dell'Ue".
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