Google lavora alla ‘rivoluzione delle criptovalute’

Google lavora alla ‘rivoluzione delle criptovalute’

Il gigante tech ha assunto l’ex vice presidente di PayPal, lasciando presagire che in futuro potrebbe accettare le criptovalute all’interno del suo sistema di pagamenti Google Pay.

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Google Pay accetterà cripto?

L’interesse per le criptovalute sta aumentando ogni anno di più e nel quartier generale di Google questo trend non sta passando inosservato.

L’attenzione di Mountain View verso le valute digitali avrebbe portato all’assunzione dell’ex vice presidente di PayPal, Arnold Goldberg, per assumere il ruolo di direttore della sua divisione dei pagamenti digitali, Google Pay.

La notizia è stata diffusa da Bloomberg e il nuovo acquisto apre il campo a nuove possibilità per la controllata di Alphabet, quello dell’accettazione delle cripto nel suo sistema di pagamenti digitali, appunto Google Pay.

Google e le critpovalute

Che l’occhio vigile di Google fosse rivolto a questo mondo è confermato anche dalle parole rilasciate sempre a Bloomberg da Bill Ready, President of Commerce, Payment & Next Billion Users di Big G.

Ready ha definito il settore delle criptovalute “qualcosa a cui prestiamo molta attenzione” e “man mano che la domanda degli utenti e quella dei commercianti si evolve, noi ci evolveremo con essa”.

Secondo i piani di Ready, Google si concentrerà maggiormente nel creare un “portafoglio digitale completo”, il quale dovrà includere tutto il necessario per i cittadini, oltre alle criptovalute, come i biglietti e gli abbonamenti digitali, il Green Pass e i passaporti per i vaccini.

Già a giugno, il colosso aveva stretto una collaborazione con Coinbase con lo scopo di permettere ai clienti di questo exchange il pagamento di beni e servizi tramite Google Pay, oltre a usufruire della loro carta Coinbase.

Questi progetti lasciano intravvedere un futuro, forse non troppo lontano, in cui il Bitcoin, l’Ethereum, il Cardano e le altre criptovalute saranno all’interno dei prodotti finanziari di Google Pay.

Il Bitcoin e la correzione dei mercati

Nel frattempo, Mike McGlone, commodity strategist di Bloomberg Intelligence, ritiene che si avvicina una nuova correzione dei prezzi sui mercati azionari, ma il Bitcoin potrebbe salvarsi.

Secondo questo esperto, la Federal Reserve degli Stati Uniti smetterà di garantire i guadagni sfrenati delle azioni e, come conseguenza, il correlato mercato delle cripto potrebbe soffrirne.

“La regola aurea che sto divulgando da mesi consiste nel 'Non combattere la Fed'", afferma, aggiungendo: “se siete rialzisti su asset di rischio, state remando contro la Fed, e le criptovalute sono gli asset più rischiosi. È fondamentale ricordare che il Bitcoin è la cripto meno rischiosa”.

Con i tentativi di contenere l’inflazione e la diminuzione drastica degli acquisti di asset da parte della Fed, le prospettive restano certamente meno allettanti.

In questo contesto, McGlone ritiene che il Bitcoin si “stia evolvendo da un asset risk-on ad un asset risk-off" mentre i mercati ritracciano, “con una correzione del 10%-20% sull'azionario. Proprio come funziona solitamente, tutte le correlazioni sono univoche. Il Bitcoin ne uscirà bene".

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