Governo pronto a emettere un nuovo bond per affrontare la crisi del coronavirus

Il Ministero dell'Economia è pronto a lanciare un nuovo strumento per i risparmiatori da proporre più volte nel 2020 ma da Bankitalia frenano
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Un nuovo titolo di Stato
l Governo italiano starebbe per emettere un bond nel 2020 dedicato ai risparmiatori da proporre in più occasioni e che si affiancherà ai btp Italia per far fronte all'extra debito che si creerà con gli effetti della crisi da Covid-19.
A confermarlo è stato il Ministero dell'Economia e delle Finanze attraverso l'aggiornamento delle sue linee guida sul debito pubblico, ovvero il documento che annualmente definisce gli indirizzi strategici di gestione del debito rappresentato dai titoli di Stato.
Nonostante non vengano specificati molti dettagli, dal Ministero si annuncia “almeno una nuova emissione del btp Italia nelle caratteristiche già note al mercato nonché il lancio di un nuovo strumento dedicato ai risparmiatori privati che potrà essere proposto in più occasioni durante il 2020”, si legge nel documento.
Inoltre, il Ministero conferma “il calendario delle aste già reso noto a inizio anno e i programmi di emissione annunciati prima della pandemia relativi, ad esempio, all'emissione di green bond e al ritorno sul mercato del dollaro”.
Alcuni dettagli sul btp Italia 2020 erano però emersi nel testo diffuso a dicembre, il quale aveva confermato l'ok all'emissione in base a tre elementi quali la necessità di continuare a supportare e proteggere gli investitori retail, i risultati del btp Italia 2019 e la possibilità di reinvestire la liquidità derivante dai due titoli in scadenza per un totale di 22,5 miliardi di euro.
Un tema “delicato” secondo Bankitalia
Sull'argomento è intervenuto il capo della Vigilanza della Banca d'Italia, Paolo Angelini, il quale ha definito “delicato” il tema dell'emissione straordinaria di titoli di Stato.
"Queste emissioni in passato hanno avuto buon esito con i Btp Italia, in altri casi questo esito non è stato altrettanto buono; occorre tenere il polso della domanda e capire quanta domanda c'è di titoli aggiuntivi".
Angelini spiega che "dire che c'è molta liquidità sui conti delle famiglie è una realtà, allo stesso tempo uno spostamento massiccio di questa liquidità dai depositi bancari ai titoli di Stato, se anche fosse possibile, potrebbe creare problemi sul fronte del passivo delle banche”. Quindi, conclude, “è un tema nelle mani dei nostri specialisti, si tratta di conciliare l'esigenza del fabbisogno e delle emissioni".
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