Grazie al trading Deutsche Bank esce dalle nebbie e torna all’utile


A sorpresa il Ceo Sewing ha annunciato per il 2020 profitti pari a 113 milioni di euro, gli analisti si aspettavano un altro bilancio in rosso. “Redditività sostenibile”, dice il manager. I ricavi da trading sono saliti del 17% a 1,38 miliardi, meglio delle principali banche americane. In bilancio accantonamenti per 1,79 miliardi di euro


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Dopo sei anni di perdite il 2020 si chiude con un utile di 113 milioni.

Deutsche Bank sorprende gli analisti con un risultato del 2020 migliore delle attese: dopo sei anni di ininterrotte perdite, giovedì 4 febbraio la principale banche della Germania ha annunciato di avere chiuso il 2020 con un utile di 113 milioni di euro, che si confronta con la maxi-perdita di 5,7 miliardi dell’anno precedente. Gli analisti si aspettavano un altro anno in rosso con una perdita di 300 milioni di euro.

A dare una mano al duro lavoro del Ceo Christian Sewing, che dal 2018 guida la banca lungo un percorso di ristrutturazione e rilancio, è stata l’alta volatilità dei mercati innescata dalla pandemia da Coronavirus. La divisione di investment banking di Deutsche Bank ha saputo cavalcare alla meglio i mercati mentre si muovevano sull’ottovolante e ha realizzato 1,38 miliardi di euro di utili da trading, con una crescita del +17% sull’anno precedente. Bloomberg sottolinea che questo risultato è migliore di quello delle più grandi banche di investimento americane, che in media hanno registrato un incremento degli utili da trading del 10%.

Negli anni scorsi Deutsche Bank è stata al centro di scandali e ha pagato multe miliardarie per non avere vigilato adeguatamente su attività di riciclaggio, per avere venduto ai clienti prodotti finanziari tossici e per avere speculato illegalmente sulla costruzione dei benchmark per i tassi di interesse. Negli ultimi 10 anni Deutsche Bank ha accumulato perdite per 8,2 miliardi di euro arrivando a essere definita “la grande malata d’Europa”.

Il Ceo: segnali positivi per il 2021, la politica degli accantonamenti.

Presentando i risultati, Sewing si è detto fiducioso che il buon andamento continuerà anche nel 2021: “Abbiamo gettato le fondamenta per avere una redditività sostenibile, nonostante le difficoltà di questo periodo”, ha affermato, aggiungendo che il 2021 è partito bene.

Grazie all’abilità dei suoi trader, Sewing ha potuto fare fronte agli imprevisti negativi innescati dalla pandemia: infatti, a parte l’investment banking, nel quarto trimestre 2020 nessuna delle altre divisioni della banca (corporate bank, private bank e asset management) è riuscita a fare crescere i ricavi. Come tutte le banche, Deutsche Bank nell’intero anno ha registrato la crescita delle sofferenze e per questo ha postato in bilancio accantonamenti per 1,79 miliardi di euro.

I risultati di Deutsche Bank spiccano al confronto di quelli della concorrente Commerzbank, alla quale è mancato il sostegno di una robusta attività di trading. Commerzbank ha annunciato che chiuderà il 2020 con una perdita di circa 2,9 miliardi di euro per le pesanti svalutazioni di asset causate dalla pandemia.

Il premio ai trader: bonus aumentati di oltre il 10%

Nonostante la Banca centrale europea abbia raccomandato ai banchieri di essere molto prudenti nella politica di distribuzione dei bonus, Sewing vuole mostrarsi riconoscente verso i suoi trader e, secondo indiscrezioni, intende proporre un aumento dei bonus di oltre il 10%.

Nonostante i buoni risultati, in Borsa Deutsche Bank paga ancora lo scotto del travagliato periodo 2015-2018. Pur essendo la quarta banca europea per assett, la sua capitalizzazione di mercato non va oltre i 18 miliardi di euro, ben inferiore alle francesi BnpParibas (52 miliardi) e Credit Agricole (28 miliardi), inferiore alla spagnola Santander (42 miliardi) e a Intesa Sanpaolo (36 miliardi). Eppure il parametro principale della solidità patrimoniale, il famoso Cet 1 ratio, a fine 2020 risulta pari a 13,6%, ampiamente al di sopra della richiesta delle autorità di vigilanza.

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