Gucci delude e Kering strapaga Valentino. Ma c’è un perché


La holding francese acquista il 30% della maison romana per 1,7 miliardi, che corrisponde a ben 16 volte l’Ebitda. Entro cinque anni potrà salire al 100% e a quel punto il fondo qatarino Mayhoola, oggi venditore di Valentino, potrebbe diventare un importante socio di François Pinault


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Accordo strategico fra Kering e Mayhoola

Con l’acquisto del 30% di Valentino, primo passo di una possibile acquisizione del 100% della maison d’alta moda romana, Kering cerca di rivitalizzare il suo ritmo di crescita che ultimamente è stato molto più debole dei gruppi rivali francesi Lvmh e Hermès. L’operazione è stata annunciata giovedì 27 luglio ed è parte di un accordo strategico fra il gruppo di Fançois Pinault e Mayhoola, il veicolo di investimento gestito dalla sceicca Moza bint Nasser al-Missned, madre dell’attuale emiro del Qatar Tamin bin Hamad Al Thani.

Oltre alla quota del 30%, Kering si è assicurata un’opzione per acquistare il restante 70% di Valentino, opzione da esercitare entro il 2028, e a quel punto Mayhoola potrebbe diventare azionista di Kering.

Il 100% di Valentino valutato 5,6 miliardi di euro

È all’interno di questa cornice che si spiega il prezzo piuttosto salato pagato dal gruppo francese. Kering verserà per il 30% di Valentino 1,7 miliardi di euro in contanti. Dal che si desume una valutazione del 100% pari a 5,6 miliardi di euro: un valore pari a 4 volte i ricavi e 16 volte l’Ebitda della maison italiana. Per contro, oggi Kering capitalizza 65,6 miliardi di euro, pari a tre volte i ricavi attesi per il 2023 (21 miliardi) e 8,8 volte l’Ebitda. Quindi i multipli del gruppo francese non vanno di sicuro a migliorare in seguito all’acquisizione di Valentino. Eppure la reazione del mercato è stata positiva, con l’azione Kering che giovedì è salita del 2,9% andando a chiudere a 537,5 euro.

Gli sforzi di Kering per rilanciare la crescita

Per Kering, che ha dovuto far fronte a crescenti pressioni per il suo scarso valore azionario e per diversi anni di sottoperformance del suo marchio di punta Gucci, l'accordo è l'ultimo di una serie di azioni volte a rilanciare la crescita e a rassicurare gli investitori.

Il mese scorso Kering ha acquistato il marchio di alta profumeria di culto Creed (pagato 3,8 miliardi di dollari). La settimana scorsa, Pinault ha rimescolato il top management estromettendo l'amministratore delegato di Gucci, Marco Bizzarri, e nominando il capo di Saint Laurent, Francesca Bellettini, vice- Ceo con la supervisione di tutti i marchi del gruppo.

Nel secondo trimestre Gucci è cresciuta solo dell’1%

Giovedì Kering ha annunciato l'accordo con Valentino insieme ai suoi ultimi risultati, decisamente deludenti: le vendite del secondo trimestre di Gucci sono aumentate di appena l'1%. Pochi giorni prima la divisione moda di Lvmh e il Gruppo Prada avevano entrambe annunciato una crescita del 20%.

Con le azioni di Kering ferme sulle stesse quotazioni del 2019, mentre la valutazione di Lvmh è quasi triplicata nello stesso periodo, la holding di Pinault è entrata nel mirino dei fondi attivisti. Recentemente un azionista attivista, Bluebell Capital, ha acquisito una quota della società e, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe incominciato a fare pressioni affinché il board esplori una possibile fusione con il gruppo svizzero del lusso Richemont, proprietario, fra gli altri marchi, della gioielleria Cartier. Un’operazione ben difficile da immaginare, visto che per Pinault, principale azionista con il 42% del capitale, vorrebbe dire perdere il controllo di Kering.

Attesa per il debutto a settembre di Sabato de Sarno

Invece, a detta di Robert Williams, commentatore della testata specializzata “The business of fashion”, l'acquisizione di Valentino, guidata dall'ex chief merchandising officer di Gucci Jacopo Venturini e dallo stilista Pierpaolo Piccioli, può dare una scossa positiva al gruppo, anche se i numeri della maison romana (1,4 miliardi di ricavi e 350 milioni di Ebitda) difficilmente compenseranno la stagnazione di Gucci, il marchio più grande e redditizio di Kering.

Quindi, gira e rigira, la priorità di Kering rimane quella di ripristinare lo slancio di Gucci, con l'obiettivo di una crescita a medio termine da 10 a 15 miliardi di euro. Jean-François Palus, che assumerà il ruolo di Ceo ad interim di Gucci dopo l'uscita di Bizzarri, "conosce a fondo l'organizzazione di Gucci", ha dichiarato Pinault agli investitori. "So che sarà immediatamente operativo”. E tutte le attese, anche quelle degli analisti, ora sono sul debutto a settembre del nuovo designer di Gucci, Sabato de Sarno. Su 25 analisti che coprono Kering, 14 consigliano di comprare le azioni e 11 hanno un giudizio neutrale. La media dei target price è 628 euro (+17%% sul prezzo attuale).

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