HP, in arrivo un'altra IBM per Buffett?
Il produttore di laptop e stampanti, uno degli ultimi investimenti di Buffett, ha pubblicato risultati e guidance abbastanza buoni. Eppure, qualche commentatore ha paragonato l’ingresso di Buffett in HP all’infelice investimento in IBM, conclusosi in perdita.
La trimestrale di HP
Tra gli ultimi acquisti del magnate della finanza Warren Buffett trova spazio HP, che ha appena pubblicato risultati del trimestre e guidance abbastanza buoni.
Nel secondo trimestre fiscale 2022 la società produttrice di laptop e stampanti ha registrato ricavi in crescita del 3,8% su base annua, pari a 16,5 miliardi di dollari, battendo di 310 milioni il consensus degli analisti. Gli utili per azione a 1,08 dollari sono aumentati del 14,8% rispetto allo stesso trimestre 2021, meglio del consensus di 1,05 dollari.
Flusso di cassa a 0,4 miliardi di dollari, margini operativi a 8,8%.
Per l’anno in corso dalla società alzano leggermente la guidance, con utili per azione ora attesi tra 4,24 e 4,38 dollari, in linea con il consensus di 4,26 dollari.
In termini di flusso di cassa il management si aspetta almeno 4,5 miliardi di dollari per l'anno.
La vendita di PC pesa per circa il 70% dei ricavi della società, mentre il restante 30% deriva dalla vendita di stampanti. Tuttavia, secondo molti analisti quest'anno il mercato dei PC è in declino: è di questa opinione l’analista di Citigroup Jim Suva, che in una nota pubblicata la scorsa settimana afferma di aspettarsi un -9% quest’anno e riduce il prezzo obiettivo di HP da 40 a 38 dollari (prezzo attuale).
L’azione è indicata a +0,5%.
Value investing, ma attenzione alle trappole del settore tech
Dalle comunicazioni della Sec del 6 aprile è emerso che Berkshire Hathaway, facente capo a Warren Buffett, ha comprato un totale di circa 120 milioni di azioni HP, raggiungendo una quota dell’11,4% all’interno della società.
Qualche commentatore ha paragonato l’ingresso di Buffett in HP all’infelice investimento in IBM iniziato nel 2011, e conclusosi in perdita.
HP e IBM sono due società e due azioni simili: hanno valutazioni molto basse, soprattutto relativamente al settore tecnologico, ma anche profili di crescita molto bassi. Si tratta di investimenti "value" in pieno stile Warren Buffett.
Il "Value Investing", l’investimento orientato al valore, fu teorizzato per la prima volta nel 1928 da Benjamin Graham alla Columbia Business School di New York e poi in uno dei libri base della finanza "Security Analysis" del 1934 ("Analisi degli Strumenti Finanziari"). Consiste nell’individuare azioni la cui valutazione è particolarmente bassa e nel quale si vede un "valore inespresso" attualmente dalla valutazione del mercato. Ma non sempre c’è valore: come sosteneva un mio professore alla London School of Economics vi sono azioni che non hanno valore anche ad un prezzo apparentemente bassissimo.
La nostra esperienza ci insegna che nel settore della tecnologia si corre il rischio di incappare nelle cosiddette "value trap", trappole del valore. I fondamentali di un business nel tech possono migliorare in modo significativo, ma anche deteriorarsi con altrettanta facilità: in questo caso le stime di utili vengono riviste al ribasso e l'azione può scendere pur avendo un'apparente valutazione molto attraente.
L’azione qui tratta a 9 volte gli utili attesi nel 2022 (l’anno fiscale si conclude a ottobre), 8,7 volte sul 2023, con dividend yield del 2,6% più un piano di riacquisto di azioni proprie da eseguire quest'anno per un totale di 4 miliardi di dollari (10% della capitalizzazione di mercato).
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