I 10 migliori titoli per investire a Wall Street nel 2022

23/12/2021 07:15
I 10 migliori titoli per investire a Wall Street nel 2022

Pubblichiamo la lista delle azioni preferite da Barron’s, il magazine del Wall Street Journal. Il cambiamento di scenario, con la Fed che si appresta ad alzare i tassi, sposta l’obiettivo sui titoli “value”.  Fra i colossi della web economy la scelta va su Amazon.

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La Borsa americana si appresta a chiudere il terzo anno di fortissima crescita.

Siete degli investitori che amano l’America? Negli ultimi tre anni avete puntato con decisione sull’economia Usa e su Wall Street? Se questo è il vostro caso, tanto di cappello per la scelta azzeccatissima, la cui bontà si riassume in poche cifre. Nel 2019 l’indice S&P500 della Borsa americana è salito del 31,5%, nel 2020 ha guadagnato il 18,4% e quest’anno registra un rialzo del 27,6%, quando manca solo una settimana al 31 dicembre.

Finito di gongolare, adesso viene il difficile: che fare nel 2022? Noi di OraFinanza possiamo darvi un piccolo aiuto riportandovi quelle che secondo Barron’s sono le 10 azioni americane più promettenti per il 2022. La scelta è fatta dalla redazione del famoso magazine di proprietà del gruppo Wall Street Journal, sulla base delle segnalazioni dei suoi giornalisti specializzati, e in particolare di tre firme di punta: Eric J. Savitz, Al Root e Nicholas Jasinski.

Vi proponiamo questo elenco perché in genere quelli di Barron’s ci azzeccano. Quindi, prima di tutto, vediamo come è andato il 2021 per i 10 titoli da loro segnalati 12 mesi fa. I due migliori sono stati Alphabet (Google) con un total return del 67,4%, quasi a pari merito con Goldman Sachs (+67%). Sono andate molto bene Apple (+36,8%), Berkshire Hathaway, la società di investimento di Warren Buffett (+34,5%), e Eaton, gruppo che realizza apparecchiature elettriche e componenti per l’industria automotive, per l’industria idraulica e aerospaziale (+48,3%).

Nella classifica c’è un solo risultato negativo, quella di Madison Square Garden Entertainment-MSGE (-22%). La performance media dei 10 titoli risulta a oggi +26,9%, sostanzialmente in linea con l’indice principale di Wall Street.

Passiamo quindi alle proposte per il 2022 che prevedono un turnover quasi totale. Delle 10 azioni segnalate, solo una, Berkshire Hathaway, faceva già parte del gruppo delle favorite del 2021. Il cambiamento è drastico perché lo scenario di fondo è decisamente mutato, dopo che la Fed ha fatto sapere che molto probabilmente inizierà ad alzare i tassi di interesse nel 2022. In questo quadro i titoli “value” hanno la possibilità di fare meglio dei titoli “growth”. Tanto per fare un esempio, il titolo scelto per il settore automotive non è Tesla ma General Motors.

La altre nove azioni sono: Royal Dutch Shell, AT&T, Ibm, Johnson & Johnson, Hertz, Amazon, Visa, Nordstrom e General Motors.

Qui sotto la tabella che riassume i dati più significativi dei top 10 e sotto ancora un riassunto delle motivazioni alla base della scelta.

Barron's Stock Picks per il 2022

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Le società

Amazon ha negli Usa la supremazia in due differenti business: ha il 40% del mercato dell’e-commerce e circa il 50% dei servizi di cloud-computing gestiti dalla controllata Amazon Web Services (AWS). Al prezzo attuale di 3.377 dollari l’azione non è a buon mercato (vale 66 volte gli utili previsti per il 2022) ma fra i colossi della web economy è quella con le migliori prospettive.

At&t è impegnata in una delicata operazione nel settore media e entertainment che dovrebbe portare entro la metà del 2022 all’aggregazione della sua controllata Warner Media con Discovery. L’operazione porterà vantaggi con un management più concentrato sulla gestione del business della telefonia mobile, dove At&t è uno dei tre big del settore, insieme a Verizon Communications e T-Mobile. Secondo Barron’s, At&t dovrebbe offrire l’anno prossimo uno dei rendimenti più alti dell’intero S&P500.

Berkshire Hathaway ha rafforzato il suo programma di buyback e l’anno prossimo dovrebbe acquistare circa il 4% delle azioni proprie. L’opinione di Barron’s è che la somma delle sue partecipazioni dovrebbe valere più del suo attuale valore di Borsa.

General Motors ha programmi molto ben avviati nella transizione alla mobilità elettrica e al prezzo attuale di 58 dollari il titolo vale solo 8 volte gli utili previsti per il 2022. I piani della Ceo Mary Barra prevedono che i ricavi annui raddoppino nel 2030 arrivando a 300 miliardi di dollari, di cui 90 miliardi derivanti dalla vendita di veicoli elettrici.

Hertz: il noleggio di auto è attualmente il business più interessante nel mondo dei trasporti, dal momento che la carenza di auto ha portato a un forte aumento delle tariffe. Uscita solo lo scorso giugno dall’amministrazione controllata, Hertz si presenta in gran forma per affrontare il 2022. All’attuale prezzo di 21 dollari, sostiene Barron’s, le azioni Hertz sono a buon mercato, dato che la società vale solo 9 volte gli utili previsti nel 2022.

IBM potrebbe essere la storia di rilancio più interessante del 2022. La società ha realizzato lo spin-off della gestione dei data center, un business senza grandi prospettive, e si sta focalizzando su un percorso di crescita basato sul cloud e sull’intelligenza artificiale. All’attuale quotazione di 126 dollari, IBM vale 11 volte gli utili attesi nel 2021 e, secondo Barron’s, offre il rendimento da dividendo più alto (5,3%) all’intero del Dow Jones Industrial.

Johnson & Johnson si sta concentrando sull’attività farmaceutica con l’intenzione di liberarsi delle attività consumer (prodotti da banco). I suoi farmaci di punta comprendono il Darzalex per il mieloma, Tremfya per la psoriasi e Rybrevant per il tumore ai polmoni. I suoi piani prevedono una crescita annua del 5% dei ricavi da farmaci.

Nordstrom  è una catena di grande distribuzione organizzata americana che vende abbigliamento, accessori, borse, gioielleria, cosmetici e profumi. Rispetto ai concorrenti, il suo valore di Borsa appare decisamente compresso, visto che l’azione è scambiata a 10 volte gli utili del 2022. Circa il 40% dei ricavi è generato dalle vendite online e la società ha riorganizzato la presenza fisica sul territorio, limitandosi a solo un centinaio di negozi, dove i clienti possono fare il ritiro, la restituzione o il cambio dei capi e delle merci.

Royal Dutch Shell, colosso anglo-olandese del petrolio e dell’energia, è assolutamente sottovalutata rispetto ai concorrenti americani Exxon Mobil e Chevron. Il suo attuale valore di Borsa è pari a solo 7 volte gli utili previsti nel 2022, contro le 11 volte di Exxon e le 12 di Chevron. Va detto, però, che il dividendo di Shell è piuttosto modesto, con un rendimento del 3,9%, più basso di quello dei due concorrenti americani. Per l’investitore attivista Daniel Loeb, che ha acquistato una partecipazione significativa, “è una delle large cap più a buon mercato nel mondo”.

Visa è il gigante dei pagamenti in un business di fatto dominato dal duopolio con Matercard. Per quanto le nuove iniziative fintech cerchino di offrire nuovi servizi, Visa rimane il punto di riferimento per i pagamenti, con prospettive di crescita degli utili a doppia cifra. A 214 dollari l’azione appare invitante, dopo che è scesa del 15% dal picco dello scorso luglio.

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