I bancari brindano all’apertura sul ritorno dei dividendi


Il ritorno ai dividendi diventa motore di accelerazione dei bancari europei in Borsa. Dopo il vicepresidente del consiglio di sorveglianza della Bce Mersch, questa mattina un altro membro della Bce, Panetta, si è detto possibilista. Opzione avallata anche dal governatore della banca centrale francese Villeroy de Galhau. Intanto circolano rumors sul rinnovo del cda di UniCredit.


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Tornano i dividendi per le banche e il settore brinda in Borsa

La notizia di un possibile ritorno ai dividendi a partire da gennaio dà fiato al comparto bancario, dove questa mattina lo Stoxx delle banche europee sale dello 0,7%, l’indice settoriale in Italia alle 12 è a +0,60% e il Ftse Mib è in positivo dello 0,39%.

A galvanizzare il comparto l’intervista (a due giorni di distanza dalle aperture del vicepresidente del consiglio di sorveglianza della Bce, Yves Mersch) del membro italiano del consiglio esecutivo della Bce, Fabio Panetta, rilasciata alla stampa portoghese. Panetta apre alla possibilità di ridare alle banche la facoltà di remunerare gli azionisti con il dividendo. «Credo che una soluzione ragionevole, in caso di miglioramento del quadro economico, possa essere un approccio caso per caso da parte degli organi di supervisione». Gli ha fatto eco, questa mattina, anche il governatore della banca centrale della Francia Villeroy de Galhau.

Lo scorso marzo la Bce davanti all’aggravarsi della crisi sanitaria aveva portato richiesto lo stop ai dividendi di banche e assicurazioni, almeno fino a gennaio 2021.

Secondo Il Sole 24 Ore la Bce potrebbe vagliare a dicembre tre ipotesi relative alla questione del blocco dei dividendi bancari: una proroga del congelamento per altri sei mesi; divieti “ad hoc” caso per caso; o la definizione di un tetto alla distribuzione.

In Italia, intanto, si segnalano movimenti nei due principali istituti di credito. Da un lato Unicredit apre le danze per il rinnovo del board, dall’altro Intesa accusa fa i conti con l’Agcm e l’intervento nel settore assicurativo.

Unicredit apre le danze per il rinnovo del board

Questa mattina il cda della banca milanese avrebbe suonato la campanella di inizio lavori per la definizione della lista dei nomi che andranno a giocarsi le poltrone del consiglio di amministrazione del prossimo triennio, prevista per aprile 2021.  A dare la notizia, ancora una volta il Sole 24 Ore di oggi, secondo cui entro fine febbraio 2021 (la scadenza formale è fissata per i 25 marzo 2021) si potrebbero conoscere i candidati presenti nella lista. La short list potrebbe essere pronta già a dicembre, dovrebbe poi passare il vaglio del comitato di governance e del cda. Per quanto riguarda il ruolo apicale, quello di Ceo, l’unico candidato sarebbe ancora quello attuale, Jean Pierre Mustier. Mentre il presidente designato Pier Carlo Padoan potrebbe essere la variabile da cui dipenderanno alcune novità in sede di rinnovo del board.

Unicredit alle 12 passa di mano a 9,078 sulla parità a 0,09%. A mantenere l’attenzione sull’istituto anche la pressione (tutta esterna) sull’asset Mps, nonostante Mustier abbia più volte ribadito che la banca non è interessata ad operazioni di M&A. Mps a fine mattinata è in calo del’1,55% a 1,142 euro.

Intesa Sanpaolo, il nodo Rbm

Anche Intesa Sanpaolo si mantiene in territorio positivo (alle 12 segna +0,95% a 1,947 euro) e si sgancia dai timori legati al faro dell’antitrust su presunte pratiche commerciali scorrette nell’offerta di servizi assicurativi da parte di Intesa Sanpaolo Rbm Salute Spa e Previmedica (Servizi per Sanità Integrativa). In una nota diffusa questa mattina, l’istituto conferma «la massima collaborazione all'Autorità», e «evidenzia che il periodo oggetto delle contestazioni, luglio 2018-luglio 2020, è antecedente all'acquisto di RBM Salute, concretizzatosi lo scorso 11 maggio 2020 e che da tale data sono state messe in atto misure concrete, volte ad allineare la qualità del servizio offerto agli assicurati agli elevati standard propri dell’intero gruppo Intesa Sanpaolo».

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