I consumatori USA non hanno ancora visto tutti gli effetti dei dazi

11/07/2025 06:15
I consumatori USA non hanno ancora visto tutti gli effetti dei dazi

Il 12 agosto c’è l’importante scadenza con la Cina

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM

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Inflazione della Germania YoY di giugno pari al +2% (+2.1% a maggio). Deciso peggioramento per la produzione industriale Italiana YoY di maggio (-0.9% contro +0.2% atteso e +0.1% di aprile). Richieste settimanali USA di sussidi alla disoccupazione, pari a 227k, leggermente più basse delle attese di 236k e in flessione rispetto alle 232k della scorsa settimana.

Come sappiamo il disegno di legge "One Big Beautiful Bill Act" (OBBB) è passato al Senato ed è arrivato sulla scrivania di Trump per la firma venerdì scorso, un'impresa che non molti si aspettavano solo poche settimane fa. Gli sgravi fiscali per complessivi 3.300 miliardi di dollari circa hanno consentito all'indice S&P 500 di stabilire un nuovo record proprio il giorno prima della festività del 4 luglio. Diverse questioni stanno tuttavia tornando alla ribalta, causando cautela negli investitori e potenziale volatilità sui mercati. Non si può prendere un giorno di pausa in questo ciclo di notizie se si vuole rimanere aggiornati.

Nelle ultime settimane alcune tensioni commerciali potenzialmente gravi sono state dietro l'angolo, pronte a mostrare la loro brutta faccia e a impattare sui mercati azionari e obbligazionari globali. Quindi, eccoci qui. La prima pausa di 90 giorni di dazi, in gran parte reciproci, con diversi importanti partner commerciali sarebbe dovuta scadere il 9 luglio. Ma lunedì mattina, mentre i mercati finanziari si svegliavano e si preparavano, i titoli dei notiziari riportavano che la pausa sarebbe stata posticipata al 1° agosto e che sarebbero state inviate lettere a diversi partner commerciali (14 in totale) per incoraggiarli a raggiungere un accordo con gli Stati Uniti entro questa nuova data. È stato anche annunciato che le aziende giapponesi e sudcoreane sarebbero state soggette a dazi del 25% il 1° agosto, a meno che i loro prodotti non fossero fabbricati negli Stati Uniti.

Ora, per quanto riguarda i mercati finanziari, la proroga della scadenza, le lettere e la prossima scadenza della sospensione tariffaria di 90 giorni con la Cina, il 12 agosto, sono solo un forte promemoria del fatto che siamo ancora nelle fasi iniziali della definizione delle relazioni commerciali degli Stati Uniti con i maggiori partner globali. Dopo una breve pausa durante le negoziazioni del Congresso sull'OBBB, è probabile che le prossime settimane siano caratterizzate da rinnovati episodi di volatilità sui mercati azionari e obbligazionari. Non dimentichiamo inoltre, che l'economia sta rallentando e le pressioni sui prezzi legate ai dazi stanno appena iniziando a farsi sentire sui dati economici.

Bisogna anche tenere presente che i consumatori statunitensi di fatto non hanno ancora visto appieno l'effetto dei dazi. Certo, l'entità dell'attuazione è stata disomogenea e incoerente negli ultimi mesi, ma in molti casi i consumatori acquistano beni che erano stati inventariati dai venditori prima dell'applicazione dei dazi. Una volta esaurite tali scorte e sostituite con beni soggetti a dazi, ci aspetteremmo un aumento dell'inflazione fino alla fine di quest'anno e nei primi mesi del 2026. L'aumento dell'inflazione è probabile che faccia aumentare le preoccupazioni degli investitori.

Vi chiederete cosa fare ora? Vediamo gli investitori continuare a privilegiare allocazioni sovrappesate nei settori dell'Information Technology e dei Servizi di Comunicazione statunitensi. Ma il recente rialzo dei prezzi potrebbe offrire loro l'opportunità di ridurre e riallocare le proprie risorse nei settori Energia, Utilities e Finanza. I primi due alimentano i data center di cui l'intelligenza artificiale ha bisogno, ma riteniamo che i prezzi siano più ragionevoli rispetto a Tecnologia e Servizi di Comunicazione. Continuiamo anche a considerare i ribassi come opportunità per investire nei settori preferiti.

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