I dazi continuano a tenere banco nelle discussioni degli investitori

18/08/2025 08:00
I dazi continuano a tenere banco nelle discussioni degli investitori

Il solido mercato del lavoro di luglio ha consentito alla Fed di mantenere i tassi ancora invariati, ma il suo deterioramento appare ora evidente. È presto per dire che il taglio dei tassi smorzerà l’effetto dei dazi.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazion presso Corporate Family Office SIM

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La politica commerciale con i dazi, ha continuato a dominare le discussioni di mercato nelle scorse settimane, con l'entrata in vigore dei dazi doganali completi dell'amministrazione Trump. Le importazioni dalla maggior parte dei paesi sono ora soggette a dazi con alcuni partner commerciali chiave che pagano tasse molto più elevate rispetto alla media del 15% sulle loro esportazioni verso gli Stati Uniti: ad esempio, i beni fabbricati in Cina sono soggetti a dazi del 30%. Inoltre, Trump ha anche annunciato che le importazioni da India e Brasile saranno tassate al 50%: la prima come punizione per i continui acquisti di petrolio russo da parte dell'India e il secondo in risposta a quello che il presidente considera il trattamento ingiusto da parte del Brasile dell'ex leader brasiliano, Bolsonaro.

L'amministrazione ha anche minacciato di aumentare i dazi sull'Unione Europea al 35%, rispetto al livello del 15% recentemente negoziato, se il blocco non rispetterà i propri impegni per gli investimenti negli Stati Uniti. L'aliquota tariffaria effettiva complessiva si attesta al 18,6% al 7 agosto, in aumento rispetto al 2-3% di inizio anno, secondo lo Yale Budget Lab.

Finora è stato difficile stimare l'impatto dei dazi sulla crescita economica e sull'inflazione, data la complessità dell'economia globale, le politiche spesso mutevoli dell'amministrazione Trump e gli effetti di altri cambiamenti chiave. Ad esempio, i tagli fiscali e le riduzioni della regolamentazione recentemente varati potrebbero contribuire a compensare gli effetti negativi economici derivanti dai dazi. Detto questo, a giugno hanno iniziato a emergere segnali che i dazi stavano avendo effetti negativi sui dati economici concreti. In particolare, il rapporto l’ultimo rapporto sull'occupazione è stato molto più debole del previsto e ha incluso importanti revisioni al ribasso dei dati occupazionali dei mesi precedenti. Nonostante le controversie sull'ultimo rapporto sull'occupazione, altri dati economici recenti sembrano coerenti con un rallentamento del mercato del lavoro.

Una questione chiave è stata la misura in cui l'impatto dei dazi sui beni si sarebbe riversato sull'economia dei servizi, che rappresenta circa il 70% del PIL statunitense. I recenti dati pubblicati dall'Institute for Supply Manufacturing (ISM) e Services Purchasing Managers Index (PMI), hanno mostrato che l'economia dei servizi si è indebolita a luglio, con l'aumento della pressione sui prezzi, il che indica che i dazi potrebbero iniziare a estendersi oltre i beni e colpire anche il settore dei servizi.

Nel meeting di luglio la Fed ha rinviato la riduzione dei tassi di interesse per timore di alimentare un'inflazione più elevata. Dopo la riunione di luglio Powell ha osservato che l'economia e il mercato del lavoro ancora solidi hanno permesso al FOMC di adottare un approccio attendista. I membri del FOMC, tuttavia, sono divisi, visto che Waller e Bowman hanno espresso il loro dissenso sulla decisione di lasciare i tassi invariati, la prima volta in oltre 30 anni che due governatori hanno espresso voti contrari.

La recente debolezza dei dati sull'occupazione ha convinto i mercati delle opzioni che la Fed non aspetterà ancora a lungo. A ieri, secondo il FedWatch Tool del Chicago Mercantile Exchange, la probabilità di un taglio di 25 bps il 17 settembre è superiore al 90%. La presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, ha confermato questa opinione nei suoi commenti, affermando che la Fed potrebbe dover tagliare presto i tassi di interesse per sostenere il mercato del lavoro. Daly ha espresso la convinzione che il quadro occupazionale presenti attualmente un rischio maggiore dell'inflazione. Ha affermato inoltre che i dazi potrebbero portare a un aumento una tantum dei prezzi piuttosto che a un aumento persistente dell'inflazione, di fatto riprendendo alcune delle dichiarazioni di Powell dopo l'ultima riunione della Fed che indicavano di aspettarsi che l'attuale politica monetaria e la debolezza dell'economia alla fine faranno scendere l'inflazione.

Nelle scorse settimane il mercato azionario statunitense ha ampiamente ignorato le preoccupazioni relative ai dazi e all'economia. I guadagni sono stati alimentati dalle crescenti aspettative di un taglio dei tassi a settembre e dai solidi utili, soprattutto di importanti aziende tecnologiche.

La stagione degli utili è stata complessivamente solida, con gli utili per azione delle società dell'indice S&P 500 in crescita dell'11,8% su base annua nel secondo trimestre. Oltre l'80% delle aziende ha registrato sorprese positive sugli utili, con il 90% delle aziende che ha pubblicato i risultati.

Gli investitori sembrano quindi scommettere sui prossimi tagli dei tassi di interesse e contare su di essi per contrastare l'impatto negativo dei dazi. Riteniamo però che sia troppo presto per fare questa ipotesi. L'entità dell'impatto dei dazi e la durata del loro impatto sull'economia rimangono questioni aperte. Nel frattempo, le elevate valutazioni azionarie potrebbero accentuare l'impatto di eventuali sviluppi negativi e aprire la strada a pull back anche importanti.

Il panorama economico e di mercato cambia rapidamente e in modo imprevedibile. In periodi di grandi cambiamenti, è importante ricordare che i mercati finanziari sono sempre influenzati da innumerevoli variabili in continuo movimento. L'incertezza è una caratteristica fondamentale dei mercati finanziari ed è fondamentale per il potenziale di crescita degli investimenti, e non sicuramente un suo difetto. Un portafoglio diversificato, personalizzato in base alle proprie esigenze, obiettivi e circostanze specifiche, può cogliere un'ampia gamma di opportunità e proteggere da un'ampia gamma di rischi senza doverli prevedere.

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