Il Bitcoin punta sempre più su Trump dopo l’attentato

Tutto il settore delle cripto sta ricevendo sostegno dall’aumento delle probabilità di vittoria dell’ex Presidente degli Stati Uniti a seguito dei fatti di sabato scorso.
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Bitcoin in recupero
Un evento destinato a cambiare i destini della politica statunitense che già sta provocando le prime reazioni sui mercati. L’attentato a Donald Trump avvenuto nella notte italiana di sabato scorso viene accolto questa mattina dagli investitori con l’acquisto di Bitcoin e dollari statunitense, mentre vengono venduti Titoli del Tesoro USA a lungo termine, i cosiddetti ‘Trump-victory trade’, in quanto rivolgono le loro prospettive al dopo elezioni di novembre, visto che le probabilità di vittoria dell’ex Presidente sembrano considerevolmente aumentate dopo i fatti accaduti in Pennsylvania.
Questa mattina la regina delle criptovalute si ‘scuote’ dopo giorni di cali che l’avevano portata ai minimi di sei mesi, scendendo a quota 53.600 dollari, e questa mattina sale oltre i 62.800 dollari con una crescita del 5%. Bene anche l'Ethereum (+4%), a 3.061 dollari, e il Solana (+4,8%) a 152 dollari.
L’impatto dell’attentato a Trump
Sul mercato delle scommesse politiche Polymarket, le probabilità di vittoria di Trump sono salite a 70 centesimi di dollaro, dai 60 centesimi precedenti, mentre gli osservatori sottolineano come la posizione di Trump sia sempre stata favorevole alle criptovalute.
Tra i primi del mondo delle valute digitali a sostenere Trump dopo quanto avvenuto è stato il fondatore di Tron (ecosistema su blockchain al quale è collegato il token $TRX), Justin Sun, il quale con un post sui social ha espresso la speranza di una rapida ripresa per l’ex Presidente, elogiandolo come scelta migliore rispetto a Joe Biden per il settore, in quanto potrebbe garantire un “trattamento più equo” in una sua presidenza.
“L'attacco a Trump ha avuto un impatto positivo sulle sue probabilità di rielezione, con la sua posizione pro-cripto che ha sostenuto il Bitcoin e gli asset crittografici”, spiega l'analista di mercato di eToro, Josh Gilbert, ricordando che l'ex presidente e i repubblicani hanno mantenuto una posizione più amichevole nei confronti delle criptovalute rispetto ai democratici. Pertanto, “più ci avviciniamo alla possibilità che Trump riconquisti il suo posto alla Casa Bianca, più è probabile che vedremo crescere il Bitcoin”, prevede l’esperto.
Trend rialzista?
Che si tratti di un trend rialzista ne è convinto Ben Simpson, fondatore della piattaforma di formazione crittografica Collective Shift, il quale ritiene che ci sia un “enorme disallineamento tra sentiment del mercato e fondamentali” del Bitcoin.
Secondo Simpson, la cripto era stata colpita da “vendite forzate” a causa dei quasi 3 miliardi di dollari di vendite da parte del governo tedesco e dal sentiment negativo nei suoi confronti derivante dagli 8,5 miliardi di dollari di rimborsi ai creditori di Mt. Gox.
Quando il 12 luglio il Bitcoin oscillava intorno quota 59 mila dollari, il Crypto Fear & Greed Index è sceso al livello più basso in 18 mesi, qualcosa che secondo Simpson era in contrasto con un approccio più basato sui fondamentali al contesto di mercato più ampio.
A questo punto, Simpson individua alcuni catalizzatori chiave rialzisti per il prezzo del Bitcoin nelle prossime settimane e mesi: “Jerome Powell suggerisce di abbassare potenzialmente i tassi a breve, mentre l’S&P 500 raggiunge nuovi massimi e i forti afflussi di ETF Bitcoin ritornano”.
Gustavo Schwenkler, direttore dell'exchange di criptovalute australiano Cointree, ritiene che la narrativa sui creditori di Mt. Gox che scaricano i loro Bitcoin sul mercato era già stata “elaborata e prezzata” a partire dalla scorsa settimana. Inoltre, “l’inflazione è risultata inferiore alle attese e le aspettative che la Fed inizierà a tagliare i tassi hanno ricevuto impulso. Il mercato ora si aspetta tagli di prim’ordine già a settembre”, ha aggiunto, anche se avverte che qualsiasi potenziale oscillazione al rialzo del prezzo del Bitcoin probabilmente non si verificherà dall’oggi al domani. “Non penso che ci sarà molta spinta affinché il prezzo salga molto più in alto nel breve periodo. Penso che vedremo BTC muoversi intorno ai 55-65.000 dollari almeno fino a quando la Fed non taglierà effettivamente i tassi”, prevede Schwenkler.
Il peggio per il Bitcoin “potrebbe essere alle spalle”, secondo Gilbert, che aggiunge: “è probabile che qualsiasi debolezza a breve termine venga acquistata tenendo presente questo, insieme al vento favorevole di un ETH ETF e, naturalmente, a un partito americano più pro-cripto potenzialmente eletto”.
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