Il buyback fa bene a Unicredit
La banca avvia l’acquisto di azioni pari al 9,84% del capitale, mentre si prepara alla seconda tranche del buyback, condizionato dall’esposizione dell’istituto in Russia.
Annunciato il buyback
Giornata positiva per Unicredit a Piazza Affari, in crescita di oltre il 7% dopo circa due ore di contrattazioni e aver toccato un massimo di 9,11 euro per azioni.
L’annuncio di stamattina dell’avvio per questa settimana del buyback, dunque, sembra piacere al mercato.
Piazza Gae Aulenti ha conferito l’incarico a Goldman Sachs di effettuare gli acquisti per un esborso massimo di 1,58 miliardi di euro (8% del capital market) e, in ogni caso, di non oltre 215 milioni di azioni e pari al 9,84% del capitale agli attuali prezzi di borsa.
Le previsioni parlano di un termine degli acquisti per fine luglio e i titoli saranno annullati in esecuzione della delibera assembleare.
Il programma di riacquisto è già stato autorizzato dalla BCE e potrà partire subito, confermando così quanto annunciato la scorsa settimana nel corso della presentazione dei conti.
L’ultima tranche
A questo punto, ci si interroga sulla possibilità di avvio della seconda e ultima tranche da un miliardo di buyback, condizionato dall’evoluzione del capitale della banca, in particolare dall’impatto patrimoniale della guerra in Ucraina.
“Ricordiamo che durante l’ultima conference call, il CEO ha reiterato la volontà di completare il programma di buy-back per l’intero ammontare inizialmente previsto (2,58 miliardi) attraverso l’esecuzione di una seconda tranche nel momento in cui si abbia chiarezza sull’impatto finale della crisi russa sui conti di Unicredit”, sottolineano da WebSim, i cui esperti mantengono la raccomandazione ‘neutral’ sul titolo, con target price a 12,50 euro.
Se la banca su questo punto si è dichiarata “ottimista”, gli analisti di Berenberg ritengono che “l’approvazione normativa per la prima tranche possa alleviare le preoccupazioni degli investitori che l’esposizione in Russia di Unicredit metta a rischio i suoi buyback”.
“Confidenti” che Unicredit possa “eseguire completamente” la seconda tranche di buyback gli analisti di Equita Sim, che mantengono il ‘buy’ sul titolo CRGI, con target price di 14,1 euro.
Accordo con Cavagna
Nel frattempo, la banca ha comunicato un accordo con il Gruppo Cavagna per il sostegno alla filiera dei fornitori dell’azienda bresciana impegnata nella progettazione, produzione e distribuzione di valvole, regolatori e attrezzature per gas compressi per vari tipi di applicazioni ad alta pressione.
L’accordo prevede un plafond di otto milioni di euro messi a disposizione da Unicredit Factoring attraverso la soluzione di Supply Chain Finance U-Factor, una piattaforma digitale di facile utilizzo e integrata con i sistemi di pagamento di Unicredit.
“Con questa operazione UniCredit conferma la grande attenzione alle filiere produttive, leve fondamentali per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale del Paese”, sottolinea Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit.
Se “l'accordo con il Gruppo Cavagna ha lo scopo di liberare risorse per le proprie aziende fornitrici, stabilizzandone i cicli di fornitura e di pagamento”, aggiunge Bortoletti, “attraverso questa soluzione, U-FACTOR, rispondiamo alle esigenze dell'intera filiera, portando vantaggi ai diversi attori coinvolti nella catena produttiva, con evidente beneficio dell'economia del territorio. UniCredit conferma così il proprio impegno a rispondere ai bisogni delle imprese e a garantire concreto sostegno all'economia reale”.
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