Il calo di Nvidia deprime tutta WallStreet

In una giornata mancante di elementi macro e micro davvero nuovi e importanti, la borsa degli Stati Uniti è scesa ancora. L'S&P 500 ha perso lo 0,6%, quarta seduta seduta consecutiva di ribasso e minimo degli ultimi due mesi: per trovare una sequenza negativa così lunga si deve tornare a gennaio. Da inizio aprile, l’indice di riferimento di Wall Street perde il 4%, dal +10% del primo trimestre.

Poco mosso il Dow Jones (-0,1%), mentre il Nasdaq ha chiuso con una flessione dell’1,1%.

Il rapporto curato dalla Federal Reserve ha mostrato che l'attività economica degli Stati Uniti ha registrato una modesta espansione tra la fine di febbraio e l'inizio di aprile, con le imprese che hanno dichiarato di essere "cautamente ottimiste" sulle prospettive. Nove dei 12 distretti presi in considerazione dal Beige Book hanno segnalato un leggero aumento dell'occupazione, anche se i lavoratori qualificati continuano a scarseggiare. Gli altri tre hanno registrato un andamento piatto delle assunzioni. La crescita dei salari si è raffreddata nella maggior parte dei distretti, il che potrebbe contribuire ad attenuare la domanda dei consumatori nel corso dell'anno.

Per quanto riguarda l'inflazione, la maggior parte dei distretti ha riferito di aver registrato "modesti" aumenti dei prezzi nelle ultime settimane. Sebbene le interruzioni del trasporto marittimo nel Mar Rosso e il crollo del Key Bridge di Baltimora abbiano suscitato un discreto interesse nelle ultime settimane, nessuna delle due situazioni ha finora portato a un aumento generalizzato dei prezzi.

Jeffrey Roach, capo economista di LPL Financial ha scritto ieri in una nota che queste indicazioni permettono alla banca centrale di tenere alti i tassi più a lungo.

L’indice Philadelphia Semiconductor Index (SOX) ha perso ieri il 3,3%, Nvidia il 3,9%.

Bloomberg ha scritto stanotte che Micron Technology è pronta a ricevere più di 6 miliardi di dollari in sovvenzioni da parte del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti a fronte dell’impegno a realizzare nuovi impianti riproduzione di chip di memoria negli stati di New York e Idaho.

Il rapporto afferma che il produttore con sede a Boese, nell’Idaho, ha intenzione di accettare anche i prestiti disponibili attraverso il Chips and Science Act del 2022.

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo. Future del Dax di Francoforte +0,2%

Il dollaro torna a indebolirsi, su euro e sulla maggior parte delle controparti asiatiche. Nelle ultime ore, diversi paesi avevano mostrato il loro disagio sull’andamento dei cambi, stanotte è arrivato un comunicato congiunto della Segreteria al Tesoro degli Stati Uniti, del ministero delle Finanze della Corea del Sud e del ministero delle Finanze del Giappone. I tre paesi affermano di voler seguire da vicino l’evoluzione dei mercato delle valute: mettendo la firma al documento, Washington sembra voler chiudere un occhio in caso di interventi da parte di governi e banche centrali.

Le borse dell’Asia salgono nel finale di seduta. Kospi di Seul +2%, Nikkei di Tokyo +0,7%, Hang Seng di Hong Kong +1%

Ieri il Brent del Mare del Nord ha chiuso in ribasso del 3%, stamattina il prezzo è intorno a 87 dollari il barile.

I prezzi attuali incorporano circa 5-10 dollari al barile di rischio geopolitico, per cui, in assenza di nuovi sviluppi o un’escalation, la tendenza delle quotazioni dovrebbe essere verso il basso, ha detto ieri sera il responsabile della ricerca petrolifera di Goldman Sachs, Daan Struyven, a Bloomberg TV.

Scadono stanotte le sospensioni dei benefici per il Venezuela della Licenza 44 che autorizzava transazioni relative ad operazioni per petrolio o gas. Il Dipartimento di Stato ha detto che il governo Maduro non sta permettendo libere elezioni ma aggiunge che"al fine di attuare un processo ordinato dopo la scadenza della Licenza generale, gli Usa rilasceranno una specifica licenza di liquidazione di 45 giorni”. L'Ufficio di Controllo dei beni esteri del Tesoro, prosegue il comunicato, "prenderà in considerazione caso per caso anche le richieste di licenze specifiche per continuare le attività oltre la fine del periodo di liquidazione”.

Mfe-MediaForEurope ha chiuso il 2023 con un utile netto, escluso il contributo di Prosiebensat.1, di 217,5 milioni di euro con un incremento del 17,7%. L'AD Pier Silvio Berlusconi ha anticipato in un'intervista al Tg5 dopo il Cda che i ricavi pubblicitari del gruppo in Italia e Spagna nel primo trimestre 2024 hanno registrato una crescita del 6%, meglio del 5% precedentemente comunicato, si legge in una nota. L'AD ha poi aggiunto che nel 2023 il gruppo ha registrato "ben oltre" 300 assunzioni contro l'obiettivo di 250 e che vuole fare la stessa cosa quest'anno e il prossimo.

Brunello Cucinelli ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita del 17,9% a cambi costanti (+16,5% a cambi correnti) e conferma la stima di un incremento intorno al 10% per l'intero anno. Per l'anno in corso Cucinelli prevede "un sano e giusto profitto", si legge in una nota. I ricavi, pari complessivamente a 309,1 milioni di euro nel trimestre, hanno visto una crescita a due cifre in America (+19,5%), Europa (+13,9%) e Asia (+16%). In Asia la società ha segnato "significative crescite" in tutte le principali geografie, tra cui Cina, Giappone, Corea del Sud e Medio Oriente. In conference call Brunello Cucinelli ha dichiarato che vede un ebit margin del 16,6%-16,7% per quest’anno.

Stellantis. Il governo è in trattativa con la cinese Dongfeng Motor e altri gruppi per attrarre nel Paese un'altra grande casa automobilistica oltre a Stellantis. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.