Il certificate che rende fino al 16,8% sui tre big del settore auto: Tesla, Bmw e Renault

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Il certificate di Vontobel con Isin DE000VC2L6Q4 su BMW, Renault e Tesla stacca premi trimestrali con memoria del 4,2% (16,80% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato alle date di valutazione del 40% dal livello iniziale.

Cedole con Effetto memoria e possibilità di rimborso anticipato dal nono mese. A scadenza protezione del capitale fino a cali del 40% dei sottostanti dal livello iniziale. Durata due anni.


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Rendimento fino al 16,8% annuo barriera al 60%

Per fare una scommessa sensata sull’industria dell’auto bisogna avere bene in mente una cosa: l’intero settore sta per essere sconvolto dalle trasformazioni dettate dalla Cina. In Cina i produttori locali stanno definendo i nuovi standard, in termini di tecnologia e di costi, di un’industria che storicamente è stata guidata dai Paesi occidentali e dal Giappone. Secondo la società di consulenza Alix Partners, entro il 2030 i marchi cinesi saranno una forza dominante nel mondo, con una quota globale del mercato auto del 33%.

Oggi le aziende americane ed europee con le migliori possibilità di successo sono quelle che sanno meglio confrontarsi con la rivoluzione cinese dell’auto. Gli esperti di Vontobel ne hanno individuate tre, Renault, Bmw e Tesla, e su di esse hanno costruito uno strumento finanziario di grande attrattiva per gli investitori. Il certificate Multi Cash Collect con Isin DE000VC2L6Q4, emesso il 23 agosto, offre un rendimento annuo potenziale del 16,8% e al tempo stesso offre una notevole protezione al capitale, che sarà rimborsato al 100% anche in caso di ribasso dei sottostanti, fino a una discesa massima del 40% dal Valore iniziale. La durata è due anni.

Il certificate, dal valore nominale di 1.000 euro, oggi è acquistabile sul mercato secondario a 998 euro. Il 22 novembre sarà la prima data di osservazione: se quel giorno tutti e tre i sottostanti chiuderanno a un prezzo pari o superiore alla barriera (fissata al 60% dei Valori iniziali), il prodotto pagherà un premio di 42 euro, pari al 4,2% del valore di emissione.

Di seguito una tabella con in evidenza i valori di riferimento del certificate:

Premi trimestrali con memoria del 4,2%

I premi saranno distribuiti a cadenza trimestrale, sempre che alle date di osservazione venga rispettata la barriera.

Grazie all’effetto memoria, se anche dovesse succedere che a una certa scadenza non ci siano le condizioni per pagare la cedola, il premio non sarà cancellato, ma resterà nella memoria del certificate e verrà corrisposto alla prima scadenza successiva in cui tutte e tre i sottostanti saranno di nuovo sopra la barriera (o allo stesso livello).

Di conseguenza, per potere incassare tutte le cedole e godere del rendimento del 16,8% annuo, basterà che la barriera venga rispettata all’ultima data di osservazione, quella del 24 agosto 2026.

Possibile il rimborso anticipato

Non è detto che il certificate arrivi fino alla scadenza, perché è prevista la possibilità del rimborso anticipato, che scatta a partire dal nono mese (maggio 2025) se a una data di osservazione tutti e tre i sottostanti quotano allo stesso livello o al di sopra dei valori iniziali. In quel caso l’investitore riceve il 100% del valore nominale (1.000 euro), l’ultima cedola da 42 euro e le eventuali cedole non pagate e conservate nella memoria. L’investimento si chiude anticipatamente e nessuna cedola sarà più pagata.

Alla scadenza finale due possibili scenari

Alla scadenza finale del 24 agosto 2026 si potranno verificare due scenari.

  • Nel primo caso tutti e tre i sottostanti sono a un livello pari o superiore alla barriera, quindi il certificate viene rimborsato al 100% del valore nominale (1.000 euro) con il pagamento dell’ultimo premio e delle cedole eventualmente in memoria. L’investimento si chiude con pieno successo e l’investitore che avesse acquistato oggi il certificate potrà contabilizzare il rendimento lordo del 16,8% all’anno.
  • Il secondo scenario si ha se alla scadenza anche solo uno dei sottostanti accusa un ribasso superiore al 40% dal Valore iniziale, e quindi quota sotto la barriera. A quel punto il certificate viene rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizzando per il peggiore un ribasso del 50%, il rimborso sarà al 50% del valore nominale (500 euro). Con un ribasso del 60%, il rimborso sarà di 400 euro (40% del valore nominale). Ovviamente l’ultima cedola non sarà pagata, e neanche le cedole eventualmente custodite in memoria.

Multipli interessanti per il comparto

Dopo il boom di vendite e di utili degli anni post-Covid, le aziende occidentali dell’automotive stanno attraversando acque agitate a causa di una domanda debole, degli alti costi di trasformazione verso l’elettrico, di una maggiore concorrenza e di margini in calo. Parlando di performance di Borsa, negli ultimi 12 mesi le azioni Bmw sono scese del 14%, Tesla ha perso il 20%, mentre Renault segna un progresso del 15%.

A questi livelli gli analisti considerano i titoli interessanti. In particolare Bmw tratta a un P/E sui prossimi 12 mesi di soli 5,11 volte, con un consensus Bloomberg che vede un target price a 105,94 più del doppio della barriera.

Sempre sulle stime raccolte dal consensus Bloomberg, Renault passa di mano a un P/E sui prossimi 12 mesi di 3,8 volte con un target price a 57,75 euro, anche in questo caso siamo a oltre il doppio della barriera del certificate.

Infine su Tesla sugli utili si conferma cara a 75 volte quelli attesi per il prossimo anno (dai 104 attuali) ma con un target price (consensus Bloomberg) a 214,91 dollari, con barriera a 128,18.

Alleanze e tecnologia: il rilancio di Renault

Sotto la guida del Ceo Luca de Meo, Renault sta letteralmente reinventando il modo di produrre automobili con uno sguardo a 360 gradi sullo scenario globale. De Meo ha rinegoziato la storica alleanza con la giapponese Nissan, che oggi si regge su uno scambio paritetico di quote di capitali fra i due partner, e che soprattutto vede il sostegno finanziario di Nissan verso Ampere, la controllata di Renault in cui sono state accentrate tutte le attività dell’auto elettrica, dalla progettazione e realizzazione dei veicoli alle batterie. Renault si è posta l’obiettivo di ridurre del 40% i costi di produzione della prossima generazione di veicoli elettrici (EV).

Su questa strada, la prima tappa è la riduzione del 20% del costo delle batterie entro il 2026 grazie alla nuova tecnologia LFP (litio e fosfati di ferro) messa a punto da Ampere con il partner coreano LG Energy Solutions.

Altro passo fondamentale dell’internazionalizzazione di Renault è la joint-venture con la cinese Geely alla quale il gruppo parigino ha apportato tutte le attività relative ai componenti e al powertrain dei motori a combustione e ibridi.

Gli analisti sono decisamente positivi su questi progetti. Stimano che Renault possa migliorare quest’anno l’Ebit margin dal 7,8% al 7,9%. L’utile dovrebbe salire da 2,2 miliardi di euro a 3 miliardi.
Nonostante i recenti rialzi, il titolo Renault resta sottovalutato rispetto ai concorrenti: il P/E 2024 è di solo 3,8 volte Bloomberg e 3 volte Market Screener.

Il consensus di Market Screener indica un target price medio degli analisti di 58,6 euro, più alto del 36% rispetto alla quotazione attuale.

Bmw leader nel mercato europeo dell’auto elettrica

Il primo mercato di Bmw è la Cina, dove nel 2023 il gruppo tedesco ha realizzato ricavi per 40,8 miliardi di euro su un totale di 155,4 miliardi (26%). L’attenzione del Ceo Oliver Zipse al mercato cinese è massima. Ma intanto il prestigioso marchio bavarese ottiene un gradito successo in Europa: secondo la società di ricerche di mercato JATO Dynamics, a luglio Bmw ha conquistato per la prima volta la leadership del mercato europeo dei veicoli elettrici a batteria (BEV), battendo Tesla. Il gigante automobilistico tedesco ha venduto 14.869 BEV a luglio, circa 300 in più di Tesla.

A luglio Bmw ha registrato in Europa un aumento delle vendite di veicoli elettrici del 35% rispetto all'anno precedente, mentre Tesla ha registrato un calo delle immatricolazioni del 16%.

In Cina Bmw resta sotto pressione: le case automobilistiche locali stanno guadagnando quote con veicoli elettrici a basso costo, costringendo i rivali europei a tagliare i prezzi. Nel primo semestre 2024 Bmw ha registrato un calo del 4% delle vendite in Cina, ma ha ottenuto risultati migliori rispetto alle concorrenti Volkswagen e Mercedes.

“A nostro avviso, la mobilità elettrica continuerà a essere la tecnologia di guida principale del futuro e il nostro principale motore di crescita”, ha dichiarato il Ceo Oliver Zipse in un recente incontro con gli investitori, aggiungendo che Bmw è il terzo produttore di auto elettriche al mondo.

Bmw e i suoi marchi Mini e Rolls-Royce hanno aumentato le vendite di auto puramente elettriche del 25%, arrivando a poco più di 190.000 unità nella prima metà del 2024.

Il consensus degli analisti (Market Screener) stima che Bmw chiuderà il 2024 con ricavi pari a 157 miliardi di euro (da 155,4 miliardi del 2023), con un utile di 10,4 miliardi (in calo da 11,2 miliardi).

Al prezzo di Borsa attuale la società capitalizza 54 miliardi di euro, pari a solo 5 volte l’utile 2024. Fra i 22 analisti che coprono Bmw, 18 consigliano di comprare le azioni e la media dei target price è 107 euro (+28% sul prezzo attuale).

Tesla, il mercato attende il robotaxi (e non sarà Godot)

E’ impossibile parlare di Tesla in modo slegato dal suo pirotecnico inventore e Ceo, Elon Musk, che con le sue prese di posizione estreme può affascinare o creare repulsione.

Ma non bisogna fare l’errore di dimenticare che Tesla è un’azienda solida e strutturata, capace negli anni scorsi di realizzare un margine operativo doppio rispetto alla media dell’industria automobilistica. Fino a quando non è partita una sanguinosa guerra dei prezzi sul mercato delle auto elettriche in Cina, in Europa e in Usa, che nel giro di due anni ha dimezzato i margini di Tesla.

In Cina Tesla gioca quasi in casa. A Shanghai ha il suo principale stabilimento, il più grande e il più efficiente. Ogni mese si gioca con la cinese Byd il titolo di primo produttore al mondo di auto elettriche. Insomma, se Tesla è fra i sottostanti del certificate DE000VC2L6Q4 è perché è impossibile non vederla fra i grandi protagonisti del mercato automotive dei prossimi due anni.

Il 2024 sarà per Tesla un anno di transizione, con l’utile previsto in drastico calo dai 14,9 miliardi di dollari del 2023 a 6,6 miliardi. Gli analisti si attendono una flessione del margine operativo dal 9,1% al 7,4%, ma stimano anche un pronto recupero al 9,5% nel 2025.

Certamente l’andamento borsistico riflette i dati sulle vendite di auto, e a questo proposito gli ultimi mesi sono stati difficili. Ma le notizie che potrebbero fare partire le quotazioni di Tesla in forte rialzo sono quelle relative al robotaxi. Per metterlo a punto la Casa texana ha fatto fortissimi investimenti in intelligenza artificiale. L’appuntamento dell’8 agosto, in cui Elon Musk avrebbe dovuto mostrare al mondo la meraviglia di un’auto completamente in grado di muoversi da sola, è stato rinviato ad ottobre. Bisogna dire che non c’è stata una grande delusione degli investitori, ormai abituati a una politica di comunicazione di Musk fatta di annunci roboanti e successivi rinvii degli appuntamenti (vedi il difficile parto del Cybertruck).

Ma il robotaxi, quando arriverà, se non a ottobre 2024 magari a ottobre 2025, sarà davvero una svolta sensazionale nel modo di concepire il trasporto delle persone. Su questo tema Tesla è in assoluto il gruppo all’avanguardia nel mondo.

Oggi gli analisti considerano il titolo Tesla ben valutato dal mercato: la media dei target price è di 204 dollari, sostanzialmente in linea con l’attuale prezzo di Borsa.

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Possibile premio del 16,80% annuo con il certificate su BMW, Renault e Tesla
Sottostanti:
Renault SABMWTesla Inc
Rendimento p.a.
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