Il certificate per reagire alla paura e puntare sul meglio dell’Italia

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Il Memory Cash Collect Express DE000VX5TW09 di Vontobel ha per sottostanti Enel, Eni e Intesa Sanpaolo. Offre cedole trimestrali per un rendimento annuo del 9,04%. Il certificate tratta sotto la pari a 85 euro e in caso di rimborso anticipato a 100 euro, con tutti i sottostanti sopra il livello iniziale oltre alle cedole l’investitore incasserebbe un altro 17,6% di capital gain (15 su 85 euro).


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L’aggressione della Russia all’Ucraina ha creato in Europa una situazione di tensione che non si era mai vista negli ultimi 70 anni. In queste ore nessuno è in grado di prevedere l’evoluzione degli eventi. Il secondo incontro fra i rappresentanti dell’Ucraina e gli emissari della Russia potrebbe risolversi in un nulla di fatto o potrebbe portare a un cessate il fuoco. La novità positiva è che la Cina ha accettato l’appello del governo di Kiev e si è offerta come mediatore: è un fatto importante che potrebbe indurre Vladimir Putin a riconsiderare i suoi piani. Ma siamo sempre e soltanto nel campo delle ipotesi e delle supposizioni, mentre la guerra vera, fatta di bombe, razzi, morte e distruzione, continua.

La prima regola per l’investitore: non farsi paralizzare dalla paura.

Per qualsiasi investitore muoversi in questo scenario, con un così alto grado di incertezza, è estremamente pericoloso, ma è altrettanto pericoloso non fare nulla. E’ vero che qualsiasi classe di investimento è a rischio, ma non è certo lasciandosi paralizzare dalla paura che si può difendere al meglio il patrimonio. La paura va superata per restare in uno stato di vigile preoccupazione. Ecco quindi che gli appigli migliori cui attaccarsi sono le vecchie e buone regole di base dell’investitore: diversificare, cercare la qualità, cercare soluzioni equilibrate e protette.

Enel, Eni, Intesa Sanpaolo, il meglio dell’economia italiana.

A questi tre principi corrisponde il certificate Memory Cash Collect Express DE000VX5TW09 di Vontobel che ha per sottostanti le tre principali società della Borsa italiana, ognuna leader di un diverso settore: Enel, la prima utility europea; Eni, uno dei principali gruppi dell’energia a livello mondiale; Intesa Sanpaolo, prima banca italiana.

Il prodotto paga cedole trimestrali con effetto memoria del 2,26%, pari a un rendimento annuo del 9,04%. Il capitale investito è protetto dal rischio di perdita di valore dei sottostanti fino a un ribasso massimo del 30% (barriera al 70%). Il certificate ha durata di due anni e può essere rimborsato anticipatamente a determinate condizioni.

Il certificate è acquistabile ora sotto la pari.

Emesso il 18 gennaio a un valore nominale di 100 euro, il Memory Cash Collect Express di Vontobel attualmente è acquistabile al prezzo di 85 euro. Di conseguenza, se alla scadenza del prodotto nel gennaio 2024 nessuno dei tre sottostanti accuserà un ribasso superiore al 30% rispetto al valore iniziale, l’investimento si chiuderà con un rendimento medio annuo del 19%, fra cedole e capital gain.

Dei tre sottostanti quello che in questo momento sta soffrendo di più è Intesa Sanpaolo, che ha perso il 17,6% dal valore iniziale. Per scendere fino al livello della barriera dovrebbe perdere un altro 15%.

Ricordiamo che la barriera è di tipo europeo, il che vuole dire che non importa se durante la vita del prodotto uno, due, o tutti e tre i sottostanti scendono sotto la barriera, quello che conta è il prezzo di chiusura dell’ultima data di osservazione, che sarà il 15 gennaio 2024.

Per rispondere alla ovvia domanda se è il caso di lanciarsi in un investimento azionario con un quadro geopolitico così stressato, riportiamo una parte dell’analisi di Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management: “Osservando l’andamento dei listini globali in concomitanza con gli ultimi episodi recenti assimilabili alla guerra in Ucraina, l’invasione del Kuwait nel 1991 e il conflitto in Iraq del 2003, dopo la prima fase di vendite generalizzate, i mercati tendono a rimbalzare con decisione, anche se la tensione non si è ancora attenuata. Con i rapporti P/E tornati su livelli interessanti e una crescita degli utili ancora molto generosa per il 2022 (l’impatto della crisi attuale dovrebbe essere limitata a un -1%), potrebbe non mancare molto prima che si presentino le condizioni giuste per ricomprare rischio, monitorando sempre da vicino l’evoluzione della situazione in Ucraina”.

Guerra e sanzioni alla Russia: analisi del rischio.

Ricordiamo che con il certificate DE000VX5TW09 di Vontobel si compra un rischio contenuto, grazie alla protezione che deriva dalla barriera al 70% dal livello iniziale.

Gli economisti hanno spiegato che sono tre i canali attraverso i quali l’attuale crisi fra Russia e Ucraina arriva a colpire l’economia della zona euro. Il primo è quello delle relazioni commerciali. La Russia oggi rappresenta meno del 3% delle esportazioni complessive dei Paesi della moneta europea, una percentuale che è andata calando rapidamente negli ultimi anni (nel 2014, prima della conquista russa della Crimea, era quasi il doppio). Si può dire, quindi, che le conseguenze per l’export europeo dovrebbero essere di entità trascurabile.

Il secondo canale di trasmissione riguarda le relazioni finanziarie. Le sanzioni decise dall’Unione europea, dagli Usa e dalla Gran Bretagna hanno congelato gli scambi finanziari con soggetti russi, ad eccezione delle operazioni di pagamento del gas e del petrolio. Le quotazioni di Borsa delle banche hanno sofferto terribilmente in questi giorni: Intesa Sanpaolo, uno dei sottostanti del certificate che illustriamo in questo articolo, ha perso il 15% nelle ultime cinque sedute e il 21% nell’ultimo mese. Perdite analoghe hanno colpito le altre principali banche europee: Deutsche Bank è scesa del 15% da quando è iniziata la guerra e del 21% in un mese, Société Générale accusa ribassi del 21% (ultimi cinque giorni) e del 31% (ultimo mese), BnpParibas registra cali dell’11% e del 21%. Per Unicredit il ribasso è del 19% nelle ultime cinque sedute e del 28% nell’ultimo mese.

C’è il sospetto che cadute così drastiche delle quotazioni siano esagerate dalla forte emotività che caratterizza il mercato. Infatti, i dati ufficiali dicono che i crediti verso la Russia delle banche della zona euro costituiscono approssimativamente il 2% dell’ammontare totale dei crediti di questi istituti.

L’invasione russa dell'Ucraina ha indotto l'Italia a congelare la sua partecipazione al finanziamento del progetto Arctic Lng 2 di Novatek. Cdp e Intesa Sanpaolo a fine 2021 hanno aderito al pool di finanziatori con una dote che fonti avevano quantificato in circa 500 milioni di euro.

Infine, vi è l’impatto sull’economia causato dalle materie prime, sicuramente il più rilevante. Un rincaro del petrolio nell’ordine del 40% porterebbe a una riduzione della crescita della zona euro di mezzo punto percentuale.

Il rialzo del petrolio è il principale motore del rialzo di Eni, che nelle ultime cinque sedute è salita del 10% e dall’inizio dell’anno guadagna il 17%. Paradossalmente avere azioni Eni in portafoglio diventa una difesa a fronte delle tensioni innescate dalla Russia sullo scenario internazionale. Gli analisti non hanno dubbi nel consigliare l’acquisto delle azioni del Cane a sei zampe (18 Buy su 25 raccomandazioni) e la media dei target price è 15,4 euro, più alta dell’8% rispetto al prezzo attuale di 14,53 euro.

Il colosso petrolifero ha terminato l’esercizio 2021 con ricavi della gestione caratteristica pari a 76,57 miliardi di euro, in aumento del 74% rispetto ai 43,99 miliardi dell’anno precedente. L’utile operativo adjusted è stato di 9,67 miliari di euro, in forte aumento rispetto agli 1,9 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente.

Nei giorni scorsi Eni ha reso noto che la sua presenza in Russia è molto limitata e ha annunciato che cederà la partecipazione nel gasdotto Blue Stream che collega la Russia alla Turchia, al momento controllato congiuntamente con Gazprom. Le joint-venture con Rosneft per l'esplorazione dell'area artica sono già congelate da anni a seguito delle sanzioni internazionali imposte a partire dal 2014.

Con una market cap di 62,7 miliardi di euro, Enel è la società a maggiore capitalizzazione della Borsa di Milano. Nelle ultime cinque sedute il titolo mostra una performance sostanzialmente piatta, perché la tendenza alla vendita è stata contrastata dall’ipotesi di una frenata da parte della Bce nella marcia verso l’aumento dei tassi. Come per tutte le utility, le quotazioni di Enel sono molto sensibili al tema del costo del denaro e le prospettive di rialzo dei tassi hanno guidato la recente discesa del titolo, che dall’inizio dell’anno perde il 14%. La principale utility europea ha realizzato l’anno scorso un Ebitda di 19,2 miliardi di euro, in crescita del 6,7% e superiore alle stime degli analisti che in media si aspettavano 18,5 miliardi di euro. Il gruppo ha chiuso il 2021 con ricavi in aumento del 33,8% a 88,3 miliardi di euro. Il target price medio dei 25 analisti censiti da Market Screener è 8,73 euro, il che implica un upside potenziale del 41% rispetto all’attuale quotazione di 6,17 euro.

La tabella qui sotto riassume i valori iniziali e i livelli di barriera. Il valore iniziale è il prezzo di chiusura di Borsa del 14 gennaio 2022.

Premi condizionati dalla barriera al 70%.

Il certificate paga ogni trimestre cedole da 2,26 euro, che generano un rendimento lordo annuale del 9,04%. La condizione per incassare i premi è che alle date previste per la rilevazione i prezzi di chiusura di tutti e tre i sottostanti siano allo stesso livello al di sopra della barriera, fissata al 70% del valore iniziale. La prima rilevazione sarà il 13 aprile 2022.

L’effetto memoria.

Tutte le cedole trimestrali godono dell’effetto memoria. Questo vuole dire che se a una determinata scadenza non si verificano le condizioni per il pagamento del premio, la cedola non viene pagata, ma non è persa: il coupon rimane come “congelato” e verrà pagato alla prima scadenza successiva in cui saranno soddisfatte le condizioni richieste.

Rimborso anticipato.

Il certificate offre la possibilità di rimborso anticipato. A partire da luglio 2022 se alle date di valutazione tutti e tre i sottostanti saranno sopra il valore iniziale (o allo stesso livello), il certificate verrà rimborsato in anticipo a 100 euro, più i 2,26 euro dell’ultimo premio mensile e gli eventuali premi precedenti non pagati e “congelati” per l’effetto memoria.

Se, ad esempio, il 15 luglio prossimo tutti i sottostanti dovessero trovarsi sopra il livello iniziale il certificate verrebbe ritirato a 100 euro, l’investitore incasserebbe 15 euro di capital gain e due cedole da 2,26 euro (4,52 euro) in tutto 19,52 euro su 85 euro ovvero un rendimento del 22,9% in 4 mesi che annualizzato è pari a poco meno del il 70%.

Ovviamente significa che Intesa SanPaolo avrà guadagnato il 19,4%, Enel il 13% che li dividono dal livello iniziale ed Eni sarà rimasta sopra lo strike.

Scadenza, rimborso dell’investimento e protezione del capitale con barriera al 70%.

Il capitale gode di una protezione grazie alla barriera al 70%. Quindi, alla scadenza finale (15 gennaio 2024) l’investitore riceverà il 100% del valore nominale (100 euro) anche se le quotazioni di Enel, Eni e Intesa Sanpaolo saranno inferiori ai Valori iniziali, basta che il ribasso del sottostante con la performance peggiore non sia superiore al 30%.

Se invece alla scadenza anche una sola delle tre azioni sarà al di sotto della barriera, l’investitore riceverà un importo commisurato alla performance del peggiore fra i tre sottostanti, con conseguente perdita parziale o totale del capitale investito.

Vediamo nei dettagli i due possibili scenari che si profilano alla scadenza del certificate

Scenario Positivo

Se alla data di valutazione finale, il 15 gennaio 2024, il certificate non dovesse essere ancora stato ritirato occorrerà guardare al valore dei sottostanti.
Con tutti i sottostanti ad un valore maggiore o uguale al 70% rispetto al valore iniziale:

  • Il certificate verrà rimborsato a €100,00
  • Verranno incassati tutti i premi trimestrali non incassati precedentemente.

Scenario Negativo

Per quanto riguarda il capitale, il rischio maggiore si ha se, in data 15 gennaio 2024, si verificheranno le seguenti condizioni:

  • Il certificate non sarà ancora stato ritirato
  • Uno tra i sottostanti avrà perso un importo superiore al 30% rispetto al valore iniziale.

In questo caso per l’investitore sarebbe come aver puntato sul titolo peggiore senza lo stacco dei dividendi, ma con eventuali premi incassati.

Se ad esempio Eni dovesse perdere il 50% rispetto al livello iniziale, il certificate verrebbe ritirato a 50 euro, se dovesse perdere il 70%, il certificate verrebbe ritirato a 30 euro e così via.

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento. Vontobel gode di un buon rating: Aa3 da parte di Moody’s. I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione. Prima di ogni investimento leggere sempre tutti i documenti scaricabili dalla pagina del prodotto dell’emittente.

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Idea di investimento
Possibile rendimento Annuo del 9,04% con il certificate su Eni, Enel e Intesa Sanpaolo
Sottostanti:
Eni S.p.AIntesa SanpaoloEnel SpA
Rendimento p.a.
9,04%
Cedole
2,26% - €2,26
Memoria
si
Barriera Cedole
70%
ISIN
DE000VX5TW09
Emittente
Vontobel
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