Il certificate sulle rinnovabili che può rendere fino al 20% e trasformarsi in un capitale totalmente protetto

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Il certificate di BNP Paribas con Isin XS2469649557 su Enel, Plug Power e Sunrun stacca premi trimestrali con memoria del 5,05% (20,02% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alle date di valutazione, del 40%.

Il certificate potrà trasformarsi in uno strumento a capitale protetto al 100%, con premi incondizionati del 20,02% annui, se i sottostanti non perderanno il 30% durante il primo anno (barriera continua). Durata cinque anni, premi con effetto memoria e possibile autocall ogni anno.


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Non chiamatemi bond anche se potrei trasformarmi in qualcosa di molto simile. Faccio parte della famiglia degli switch to protection di Bnp Paribas, sono un certificate cash collect a tutti gli effetti ma ho un’opzione in più, quella, in determinate condizioni, di trasformarmi in un certificato a capitale protetto al 100% con cedole incondizionate al 20%, insomma qualcosa di molto simile a un bond con la possibilità di essere richiamato in anticipo.

Un’innovazione che sfrutta il rialzo dei tassi di interesse per mettere sul mercato un prodotto che potrebbe rilevarsi interessante, in un mondo che torna alla scoperta delle obbligazioni e si trova a combattere con l’inflazione.

Un esempio concreto

Come sempre, per capire al meglio il funzionamento partiamo da un esempio concreto. Il Phoenix Switch to protection di Bnp Paribas con Isin XS2469649557, quota sotto la pari a 97,8 euro su tre big delle energie rinnovabili, Enel, Plug Power SunRun, stacca premi trimestrali con memoria del 5,05% (20,02% annuo) se nessuno dei sottostanti sarà crollato, alle date di valutazione, del 40%.

Le caratteristiche sono quelle classiche di un Phoenix cash collect con effetto memoria e barriere europee, ovvero valide solo alla scadenza.

Ma la differenza rispetto allo standard è una opzione in più, ovvero quella, dopo un anno di vita di potersi evolvere e trasformarsi in uno strumento a capitale protetto al 100%, con premi incondizionati del 20,02% annui, se i sottostanti non perderanno il 30% durante il primo anno (barriera continua).

Sì, la barriera dello Switch to Protection, è continua o di tipo americano, questo significa che, dalla data di strike a quella del 14 febbraio 2024, ogni sera si guarderà il livello di chiusura dei sottostanti, se nessuno sarà mai sceso sotto il 70% del livello iniziale, allora il certificate si trasformerà in un certificate a capitale protetto 100% con cedole incondizionate ricchissime, ovvero il 20,02% annuo.

L’altra forza è nella date di autocall annuali, ovvero molto diradate, una all’anno, partendo dal 14 febbraio 2024, in maniera da riuscire ad approfittare il più possibile degli abbondanti premi trimestrali.

Il rimborso anticipato al valore nominale di 100 euro, infatti, varrà sempre sia che il certificate si sia trasformato in capitale totalmente protetto con cedole incondizionate o non, e scatterà se, alle date di valutazione annuale, tutti i tre sottostanti quoteranno a un livello superiore a quello iniziale.

Cerchiamo di capire meglio ogni scenario.

Partiamo dal primo anno. Il certificate durante questo periodo sarà un classico Phoenix, ovvero cedole del 5,05% al trimestre se i sottostanti non perderanno il 40% dal livello iniziale, con barriera europea e cedole con memoria.

Il bivio sul futuro del prodotto lo avremo alla fine del primo anno. Se alla data del 14 febbraio 2024 scatterà lo Switch to Protection con cedole incondizionate, l’investitore si troverà in portafoglio qualcosa di molto simile a un bond targato Bnp Paribas che stacca cedole trimestrali del 5,05% (20,02%) senza alcuna condizione.

Il bond sarà di tipo Autocall, ovvero verrà richiamato a 100 euro se, alle date di valutazione annuale, i sottostanti quoteranno sopra il livello iniziale.

L’altra strada possibile è quella per cui, dopo un anno non scatterà la Switch to Protection, e il certificate continuerà la sua vita di classico Phoenix con barriera cedolare e sul capitale al 60%. La vita del prodotto continua identica a quanto successo il primo anno: stacco di cedole trimestrali, con memoria e barriera europea se i sottostanti quoteranno sopra al 60% del livello iniziale alle date di valutazione.

Se lo Switch to Protection non è avvenuto il primo anno, il certificate non potrà più trasformarsi in capitale protetto.

I numeri del certificato

Di seguito riportiamo una tabella con i valori di riferimento del certificato aggiornati alla mattina del primo marzo. Da notare che il certificate prezza sotto la pari complice la performance di Plug Power.

Punti di forza: barriere europee ed effetto memoria

Riprendiamo i punti di forza che, per questa tipologia di prodotti, sono uno standard: barriere di tipo europeo ed effetto memoria.

La prima caratteristica, ovvero barriere valide solo a scadenza, permettono al certificate di mantenere intatta la sua struttura anche se uno o più sottostanti dovessero portarsi, durante la vita del prodotto, sotto il livello di barriera. Se, infatti, a scadenza, tutti i sottostanti quoteranno sopra il livello di barriera, il certificate staccherà tutte le cedole non staccate e verrà rimborsato a 100 euro.

I premi sono protetti dall’Effetto memoria per cui, se a una certa data di osservazione, uno dei sottostanti si dovesse trovare sotto la barriera, la cedola non verrà pagata, ma non sarà persa. Il premio sarà accantonato e verrà pagato alla prima scadenza successiva in cui è rispettata la barriera.

L’altro punto di forza ovviamente è la novità introdotta da Bnp: l’opzione switch to protection, che se dovesse scattare, farà tirare un bel sospiro di sollievo all’investitore che si troverà uno strumento che, in 5 anni potrebbe rendere (se non interviene l’autocall) oltre il 100%, con protezione totale dell’investimento.

Possibile rimborso anticipato

Il certificate XS2469649557 prevede la possibilità del rimborso anticipato ogni anno a partire dalla data di osservazione del 14 novembre 2024. Se alla chiusura di quel giorno, o alle date di valutazione annuali successive, tutti i tre i sottostanti segneranno un prezzo di chiusura superiore al Valore iniziale (attenzione: deve essere superiore, non uguale) il certificate verrà rimborsato al valore nominale (100 euro) dopo avere pagato l’ultima cedola e le cedole eventualmente accantonate e non pagate per l’effetto memoria. L’investimento si chiude anticipatamente e più nessun premio sarà corrisposto.

I sottostanti

Come sempre per capire la bontà o meno di un prodotto e le probabilità di riuscita dovremmo analizzare i sottostanti.

Enel

La società arriva da una buona trimestrale, il 10 febbraio il gruppo ha chiuso il 2022 con un Ebitda ordinario a 19,7 miliardi, superiore alla guidance di gruppo (19,0-19,6 miliardi). Molto positiva l’evoluzione dell’indebitamento finanziario passato dai 69,7 miliardi di fine settembre ai 60,1 di fine dicembre 2022.

La forza di Enel è legata anche alla capacità del gruppo di crescere nel settore delle energie rinnovabili di cui è fra i leader mondiali, grazie al suo continuo incremento di capacità installata. Il gruppo ha da poco avviato anche gli investimenti per la costruzione della più grande società di pannelli solari in Europa, aiutato in parte dai fondi Ue. L’impianto ha un obiettivo a regime di arrivare a una capacità di 3 gigawatt l’anno.

Riduzione del debito, aumento della marginalità anche a fronte della crescita dei costi del gas, forte sviluppo delle rinnovabili, il risultato è che Enel piace molto agli analisti. Il consensus Bloomberg, su un panel di 24 analisti, vede 20 con raccomandazione buy (acquistare), 2 con raccomandazione hold (tenere in portafoglio) e 2 sell (vendere) con un target price a 6,96 euro rispetto ai 5,38 di livello iniziale del certificate.

Sunrun

Con un balzo del 6% lunedì 27 febbraio Sunrun ha riagguantato quota 23 dollari, per accelerare ancora a 24. L’azienda californiana, leader nei sistemi fotovoltaici in Usa, ha battuto le attese degli analisti con un incremento dei ricavi del 40%. Il gruppo ha chiuso il quarto trimestre 2022 con un utile per azione di 0,29 dollari, contro gli 0,01 dollari previsti. Il fatturato di 609,15 milioni di dollari ha registrato un calo del -3,6% rispetto al trimestre precedente, ma una crescita del 40% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il 1° trimestre 2023 gli analisti prevedono un utile di -0,02 dollari per azione. L’azienda ritiene che nel 2023 le installazioni aumenteranno del 10%-15%.

Sunrun ha superato un record del settore che risale a sette anni fa. L'azienda ha installato 275,4 megawatt di pannelli nel quarto trimestre, superando i 272 megawatt aggiunti da SolarCity nell'ultimo periodo del 2015. I buoni risultati sono stati ottenuti anche al piano Inflation Reduction Act, voluto da Biden che destina 430 miliardi al settore delle rinnovabili.

Su 24 analisti che coprono il titolo, 17 raccomandano di comprare le azioni e sette hanno una posizione neutrale. La media dei target price è 42 dollari, un obiettivo di prezzo che implica un potenziale di rialzo del 92%.

Dopo i risultati, Bank of America ha alzato il target price a 46 dollari da 40 dollari, Oppenheimer lo ha abbassato a 46 dollari da 70 dollari, Deutsche Bank lo ha ridotto a 33 dollari da 36 dollari. Per tutti e tre le azioni Sunrun sono da comprare.

Plug Power

Plug Power è un'azienda americana che produce celle a idrogeno utilizzate come batterie per i veicoli elettrici. I veicoli alimentati da celle a combustibile di Plug Power producono solo acqua come sottoprodotto, rendendoli una scelta più sostenibile rispetto ai veicoli alimentati da combustibili fossili.

Tra i suoi clienti Plug Power annovera gruppi del calibro di Amazon, Walmart, DHL e FedEx. La società ha inoltre ampliato la propria attività al settore degli autocarri pesanti.

E’ il titolo più volatile dei tre sottostanti e rappresenta la maggiore scommessa, anche lui, come Sunrun, trae vantaggio dagli aiuti al settore voluti dal piano Biden.

Oggi la società pubblicherà la trimestrale e, da un lato gli analisti sono ottimisti con 24 buy (raccomandazioni di acquisto), 9 hold (tenere in portafoglio) e nessun sell (consiglio di vendere) con un prezzo obiettivo a 26,36 dollari il 75,5% di potenziale rialzo. Dall’altro, le stime prevedono ancora una perdita per azione di 24 centesimi (Bloomberg) con ricavi a 264 milioni in crescita, anno su anno dell’87,7% (1,37 miliardi le stime di ricavi tutto l’anno). L’Ebitda trimestrale è stimato ancora negativo a -91 milioni ma in miglioramento del 31,8% anno su anno. La società dovrebbe chiudere il 2022 con cassa per 1,63 miliardi di dollari.

Gli scenari del certificate a scadenza

Una volta analizzati i sottostanti e la struttura del certificate passiamo a guardare gli scenari alla scadenza. Tra 5 anni alla data del 14 febbraio 2028, se non sarà mai scattata la possibilità di rimborso anticipato gli scenari possibili saranno tre: i primi due positivi e uno negativo.

Partiamo dallo scenario migliore, quello per cui dopo il primo anno scatta l’opzione switch to recovery: l’investitore vedrà il certificate acquistabile oggi a 97,8 euro, rimborsato a 100 euro oltre ad aver incassato cedole di 20,02 euro l’anno per cinque anni: +100%. Tutto questo, con il cuore in pace (esiste sempre il rischio emittente) per ben 4 anni, ovvero con in portafoglio un capitale protetto al 100% e cedole incondizionate.

Il secondo scenario, ovvero il rimborso a 100 euro e l’incasso di tutte le cedole del 20,02% annuale, avverrà se alla data di valutazione finale tutti e tre i sottostanti non avranno perso il 40% dal livello iniziale. E’ vero il rendimento sarà uguale al primo scenario: +100%, ma qualche apprensione durante la vita del prodotto potrei averla vissuta in quanto non si è trasformato in capitale protetto, e anche questo conta.

L’ultimo scenario è quello potenzialmente negativo ovvero, se alla data di valutazione finale, uno o più sottostanti dovessero quotare sotto barriera, il certificate verrebbe rimborsato riflettendo la performance del peggiore dei sottostanti. Se ad esempio Plug Power dovesse aver perso il 50%, il certificate verrà rimborsato a 50 euro (-50% dal valore iniziale); se Plug Power dovesse aver perso il 60% il rimborso sarà a 40 euro e così via. Il calcolo finale del rendimento dipenderà dalle cedole incassate, se superiori a 50 euro nel primo caso a 60 nel secondo, allora il bilancio sarà di pareggio altrimenti l’investitore avrà perso dei soldi.

Idea di investimento

Il certificate punta sulla tenuta, non per forza crescita, del settore delle energie rinnovabili. La sua forza è legata a un flusso cedolare elevato unito a una serie di opzioni che puntano ad aumentarne la protezione, il tutto con un emittente da un elevato rating.

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Idea di investimento
Premi fino al 20% annuo con il certificate sulle rinnovabili
Sottostanti:
Sunrun IncEnel SpAPlug Power
Rendimento p.a.
20,02%
Cedole
5,05% - €5,05
Memoria
si
Barriera Cedole
60%
ISIN
XS2469649557
Emittente
BNP Paribas
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