Il Covid torna a fare paura, Borse verso un avvio in calo


Seduta di ribassi in Asia, preoccupano i dati sui contagi e sui morti soprattutto in Europa che potrebbero frenare la ripresa economica. Dopo il crollo di ieri (-6%), il petrolio recupera leggermente: Brent a 61 dollari. In Usa si discute di un possibile aumento delle tasse per le società per finanziare un imponente piano di investimenti nelle infrastrutture.


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A Tokio l’indice Nikkei è sceso del 2%, Hong Kong perde il 2,2%, Shanghai -1,6%.

Le Borse europee sono indirizzate verso un avvio in calo, condizionate dalle crescenti preoccupazioni per i mancati successi nella lotta contro la pandemia da Covid in Europa. In Francia, Germania e Italia i contagi sono tornati a crescere, insieme al numero delle persone morte. I lockdown, invece di terminare, vengono rafforzati e prolungati, rendendo problematica la ripresa delle attività economiche. Il future sull’indice complessivo europeo EuroStoxx 50 è in calo dello 0,6%.

La prevedibile discesa dei mercati azionari europei si allinea al calo registrato questa mattina dalle Borse dell’Asia. A Tokio l’indice Nikkei è sceso del 2%, Hong Kong perde il 2,2%, Shanghai -1,6%, Seul -0,3%. Questa notte le autorità di Hong Kong hanno sospeso temporaneamente la distribuzione dei vaccini Pfizer-BioNtech per problemi nella chiusura del contenitore con cui sono stati trasportati.

La propensione degli investitori a ridurre i rischi sui mercati azionari ha guidato anche la seduta di Wall Street. Ieri sera l’S&P500 ha chiuso in calo dello 0,7%, Nasdaq -1,1%.

In America le autorità che stanno vagliando il vaccino di AstraZeneca (in Usa non è stato ancora approvato) dicono che la società ha fornito dati vecchi e superati sull’efficacia del vaccino. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha sottolineato ieri che in molte aree del mondo si sta registrando un aumento di nuovi casi di Covid con nuove varianti che continuano a diffondersi.

Ieri la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha detto al Congresso che la ripresa economica in America rimane sottoposta a una serie di rischi. Intanto il dibattito in Usa si sta focalizzando sul possibile aumento delle tasse per le società per finanziare i poderosi piani del governo per realizzare nuove infrastrutture nel Paese.

Il dollaro si rafforza nei confronti dell’euro, sceso al minimo degli ultimi quattro mesi.

I timori di rallentamento nella ripresa economica globale hanno colpito ieri le quotazioni del petrolio, con prezzi in calo del 6%. Stamattina il Brent recupera lo 0,6% a 61,1 dollari al barile, Wti in progresso dello 0,5% a 58 dollari.

Si è tranquillizzata la situazione sul fronte dei tassi di interesse. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito ieri per l’ennesima volta che non ci sono rischi di inflazione a lungo termine. L’asta di titoli di Stato Usa a due anni è andata bene con una domanda abbondante. Il rendimento del bond governativo Usa a 10 anni è indicato stamattina a 1,60%, in calo di 2 punti base.

Il dollaro si rafforza nei confronti dell’euro, scambiato stamattina a 1,184, vicino al minimo degli ultimi quattro mesi.

Sale leggermente l’oro a 1.731 dollari l’oncia (+0,3%).

Bitcoin in calo a 54.400 dollari (ieri 57.650).

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Leonardo - Ha deciso di rinviare l'offerta pubblica iniziale di DRS alla Borsa di New York perché, “nonostante l'interesse degli investitori nel corso del roadshow, all'interno della fascia di prezzo definita, le avverse condizioni di mercato non hanno consentito un'adeguata valutazione".

Tim - La Repubblica riporta che la trattativa Open Fiber - Enel - Macquarie è in stallo, soprattutto perché gli australiani non gradiscono il progetto di rete unica della fibra. 

Snam - Partecipa a una cordata che ha presentato un’offerta per la tedesca Ferngas, valutata intorno ai 600 milioni di euro.

Il Sole 24 Ore – Ha chiuso il 2020 con un Ebitda in calo a 20,1 milioni di euro, sulla scia del calo dei ricavi, e un risultato netto negativo per 1 milione. La posizione finanziaria netta a fine dicembre era negativa per 50,9 milioni, quasi il doppio rispetto a un anno prima. 

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