Il downgrade di Moody’s zavorra Tim a Piazza Affari

Il giudizio passa da Ba1 a Ba2 mentre l’outlook resta negativo. Il titolo perde il 3,40% a fine mattinata e impatta sui costi di finanziamento della società. Ieri firmato un accordo con BT per l’acquisizione delle business unit italiane del gruppo britannico dedicate ai servizi alla PA e alle piccole e medie imprese.
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Titolo in rosso in coda al listino
Telecom Italia in caduta libera in Borsa dopo il downgrade di un "notch" da parte di Moody's: da Ba1 a Ba2 mentre l’outlook resta negativo. A fine mattinata il titolo perde il 3,41% a 0,38 euro e si piazza in coda a un Ftse Mib già “affossato” dalle incertezze sul no-deal sulla Brexit.
Il downgrade, emesso ieri in tarda serata, si basa sulle attese di «un contesto operativo molto competitivo in Italia che metterà ulteriormente a dura prova la capacità della società di rafforzare la generazione di cassa e ridurre la leva», secondo l'agenzia di rating. Moody's ha anche sottolineato l'esistenza di maggiori rischi a livello di business e finanziari «legati ai nuovi investimenti in Brasile (per gli asset di OI, ndr.), alla decisione di riprendere la distribuzione dei dividendi e alla crescente complessità della struttura del gruppo, che si tradurrà in maggiori rischi di business e finanziari».«Nonostante gli sforzi dell'ad (Luigi Gubitosi) per ridurre la leva del gruppo sia organicamente che non, il downgrade di Moody's allontana di due gradini Tim dall’investment grade», hanno sottolineato gli analisti di Banca Imi.
L’outlook negativo impatterà anche sui costi di finanziamento della società. Anche i prezzi dei bond sono in calo a inizio giornata, mentre i rendimenti salgono: quello in scadenza a maggio 2026 è in rialzo a 1,69% da 1,60% di ieri. Stesso andamento per il bond settembre 2025 , che rende l'1,60% dall'1,5% di ieri.
Secondo Equita Sim (rating buy con tp 0,47 euro) si assisterà a un trend di stabilizzazione dell’Ebitda domestico «grazie al miglioramento in particolare sulla rete fissa, agli stimoli sul mercato dal recovery fund (voucher, gare per la PA, crediti fiscali di stimolo per ICT e Cloud) e alla minore propensione alla sostituzione fisso-mobile». Inoltre il deal in Brasile, dove la controllata Tim Participações S/A, è impegnata insieme a Telefonica Brasil e Claro nell’acquisizione degli asset di rete mobile per 16,5 miliardi di real (circa 2,5 miliardi di euro) di Oi Sa, sarebbe «migliorativo del contesto competitivo e finanziabile localmente». A questo si aggiunge il progetto di rete unica in Italia «in grado di dare visibilità all’Ebitda wholesale domestico».
Accordo con BT per Pa e Sme
Ieri la società di telecomunicazioni ha anche siglato un accordo preliminare con BT per l’acquisizione delle business unit italiane del gruppo britannico dedicate ai servizi alla pubblica amministrazione e alle piccole e medie imprese.
I due rami d'azienda oggetto dell'accordo hanno registrato, nel corso dell'esercizio fiscale terminato a marzo 2020, «ricavi pari a circa 90 milioni di euro». La chiusura dell'operazione è prevista entro il primo trimestre del 2021.
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