Il legame fra Microsoft e OpenAI fa scattare i sospetti della Ue

La Commissione di Bruxelles potrebbe avviare un’inchiesta per verificare i rischi per la concorrenza nel delicato mercato dell’intelligenza artificiale. Intanto “The Motley Fool” continua a sostenere che Microsoft è un titolo da comprare.

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Possibile l’avvio di un’inchiesta

Il rapporto fra Microsoft e OpenAI è finito sotto la lente della Commissione europea che sta esaminando se l’alleanza fra il colosso del software e la società creatrice dell’intelligenza artificiale generativa ChatGPT debba essere indagata al pari di una fusione fra aziende. L’obiettivo dell’eventuale indagine è verificare se Microsoft e OpenAI, operando insieme, possano alterare il mercato e la libera concorrenza. Se al termine dell’eventuale indagine Bruxelles arrivasse a questa conclusione, potrebbe chiedere alla due aziende di rescindere o modificare i loro legami.

La mossa dell'Ue fa parte di un più ampio esame dell'intelligenza artificiale e segue un'iniziativa simile da parte dell'Autorità per la concorrenza e i mercati della Gran Bretagna.

“I mondi virtuali e l'AI generativa si stanno sviluppando rapidamente”, ha dichiarato Margrethe Vestager, commissario antitrust dell'Ue. “È fondamentale che questi nuovi mercati rimangano competitivi e che nulla ostacoli la crescita delle imprese e la fornitura dei prodotti migliori e più innovativi ai consumatori”.

Microsoft ha il 49% di OpenAI

Microsoft ha investito complessivamente 13 miliardi di dollari in OpenAI, società di cui oggi possiede il 49% del capitale. Nel board di OpenAI siede un rappresentante di Microsoft senza diritto di voto. L’investimento ha portato grandi benefici per il colosso del software, che sta integrando l’intelligenza artificiale in ogni angolo delle sue attività principali. Questa capacità di rendere fruibile ai suoi clienti l’intelligenza artificiale è alla base del forte rialzo di Borsa di Microsoft, le cui quotazioni sono salite del 65% nel 2023. Il principale concorrente, Google, sta cercando di recuperare il terreno.

La posizione ufficiale di Microsoft è che l’alleanza con OpenAI “ha favorito una maggiore innovazione dell'AI, preservando al contempo l'indipendenza di entrambe le aziende”. Questa tesi rischia, però, di apparire poco convincente dopo la rocambolesca vicenda che ha visto il capo di OpenAI, Sam Altman, venire prima licenziato e poi riassunto nel giro di 72 ore sotto la potente pressione del Ceo di Microsoft, Satya Nadella. La vicenda ha messo in luce quanto le due aziende siano diventate inestricabilmente legate.

In Europa nel 2023 investiti 7,2 miliardi nell’AI

Al centro della partnership tra Microsoft e OpenAI c'è l'enorme quantità di potenza informatica necessaria per mantenere il boom mondiale dell'AI generativa. L'esecuzione dei sistemi alla base di strumenti come ChatGPT e Bard di Google ha fatto salire la domanda di servizi cloud e di capacità di elaborazione. OpenAI, ad esempio, è diventato uno dei principali clienti del settore cloud di Microsoft.

A loro volta, tutti e tre i maggiori fornitori di cloud computing del mondo - Microsoft, Amazon e Google - sono diventati investitori attivi in startup di AI.

La commissione Ue ha affermato che gli investimenti di capitale di rischio nell'AI nell'Unione europea sono stimati a più di 7,2 miliardi di euro nel 2023 e che le dimensioni del mercato dei mondi virtuali in Europa sono stimate a più di 11 miliardi di euro. Secondo l'autorità, questa crescita esponenziale avrà probabilmente un forte impatto sul modo in cui le imprese competono.

La crescita di Microsoft trascinata dal cloud di Azure

L’eventuale indagine della Ue non viene percepita come un pericolo dal sito “The Motley Fool”, che proprio oggi rilancia Microsoft come uno dei titoli migliori su cui investire nel 2024. Con un articolo di Dani Cook, il sito fa un confronto fra Microsoft e Apple, la cui dipendenza dai consumatori la rende vulnerabile alle difficoltà macroeconomiche, con un calo dei ricavi del 3% nell'anno fiscale 2023. Al contrario, la priorità di Microsoft su settori commerciali come il cloud computing e i servizi di produttività digitale hanno permesso al gruppo di sviluppare nel 2023 una crescita dei ricavi del 6%, nonostante il periodo economicamente difficile. La crescita è stata trainata principalmente da un aumento del 19% del fatturato della piattaforma cloud Azure.

Il confronto dei P/E: perché Microsoft è più cara

Il grafico qui sotto mette a confronto il rapporto prezzo-utili (P/E) di alcuni dei nomi più importanti del settore tecnologico americano. Con un P/E 2024 di 33 volte, Microsoft è una delle società più care. Tuttavia, il multiplo più elevato riflette le prospettive di crescita future garantite dalla posizione di primo piano in diversi mercati tecnologici e dalle significative riserve di liquidità, che potranno sostenere la ricerca e sviluppo negli anni futuri. Il consensus degli analisti stima che Microsoft chiuderà il bilancio 2024 con un free cash flow di 66 miliardi di dollari e una posizione finanziaria netta positiva per 58 miliardi di dollari.

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