Il petrolio cala ancora e potrebbe scendere sotto i 20 dollari secondo Goldman Sachs

Sembra terminato l'effetto sui prezzi del petrolio arrivato dopo l'annuncio dell'accordo sul taglio alla produzione da parti dei paesi Opec+ con gli Stati Uniti
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Il nuovo calo del petrolio
Nuova caduta dei prezzi del petrolio nonostante l'accordo sul taglio alla produzione arrivato in questi giorni, dopo intensi giorni di contrattazioni tra i paesi dell'Opec a cui si erano aggiunti la Russia, gli Stati Uniti e diversi altri produttori.
Nella giornata di oggi il prezzo del WTI torna scendere intorno ai 22 dollari, dopo che ieri aveva toccato un massimo di 27 dollari, mentre il Brent segue la stessa scia e viene scambiato a 31 dollari al barile.
L'accordo sul taglio alla produzione prevede una riduzione di 9,7 milioni di barili al giorno, rappresentando il maggior taglio della storia, ma inizialmente si puntava ad arrivare fino ai 20 milioni di barili.
Nella giornata di ieri, però, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, annunciava su Twitter che la cifra reale arrivava a 20 milioni di barili, cifra confermata anche dal ministro dell'Energia saudita, Abdulaziz bin Salman.
I dubbi degli esperti e le previsioni di Goldman Sachs
Secondo gli esperti di Unicredit Research, però, “il taglio reale è ben inferiore ai numeri se si paragona con la produzione del primo trimestre ed è di circa 4-5 mln di barili al giorno, perché il cartello ha incluso il sanzionato petrolio iraniano, così come le perdite legate alle tensioni politiche in Libia, Nigeria e Venezuela".
Nell'accordo, infatti, è compresa una riduzione totale di 3,5 mln di barili al giorno da parte di Canada, Norvegia e Stati Uniti, senza però alcun controllo in quanto Trump non vuole interferire con le forze di mercato e quindi su qualsiasi cambio nella produzione.
"In conclusione” concludono da Unicredit Research, “gli sforzi globali di coordinamento, mai visti prima, sosterranno l'umore del mercato per un po', ma i dettagli dell'accordo difficilmente porteranno grossi rialzi di prezzi rispetto ai livelli attuali, vista la debolezza della domanda".
Già prima delle dichiarazioni di Trump, un report di Goldman Sachs prevedeva un nuovo calo dei prezzi del petrolio, in quanto nessun accordo potrebbe compensare la perdita di 19 milioni di barili di domanda media prevista per aprile e maggio a causa dell'impatto del coronavirus sull'economia mondiale, portando il prezzo del greggio sotto i 20 dollari.
“L’inversione di tendenza ci sarà solo con la ripresa della domanda e il ritorno alla normalità delle attività industriali, nonché nel settore dei trasporti, a cominciare dal traffico aereo”, prevedono da Goldman Sachs.
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