Il petrolio si sgonfia dopo il cessate il fuoco Israele-Iran

Con la tregua nel conflitto si attenuano le preoccupazioni per la chiusura dello Stretto di Hormuz, tra i fattori che avevano portato alla fiammata dei prezzi del greggio nei giorni scorsi a seguito dell’intervento degli Stati Uniti a fianco di Israele.
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Quotazione petrolio oggi
Già terminata la fiammata del petrolio di questi giorni dopo il cessate il fuoco annunciato da Donald Trump nel conflitto tra Israele e Iran.
Questa mattina il Brent cede ancora il 3% dopo il -7% di ieri, scendendo così a 68,70 dollari: dal picco record di queste ore ha perso oltre 12 dollari al barile. Andamento simile per il greggio WTI, oggi venduto a 66,70 dollari al barile.
Sull’azionario, a Piazza Affari soffrono i titoli del comparto quali Eni (-3%), Saipem (-2%) e Tenaris (-2,40%), mentre Gas Plus crolla del 12% sulla scia del calo del prezzo del gas. In Europa male anche Equinor (-6%), BP (-4%), Galp Energia (-3%), TotalEnergies (-3%), Shell (-3%) e Repsol (-3%), tra le altre.
Il cessate il fuoco
Quando sono passate solo 48 ore dall’attacco statunitense contro i siti nucleari di Teheran e poco dopo la debole rappresaglia iraniana contro una base Usa in Qatar, Trump ha annunciato la fine delle ostilità.
“Congratulazioni a tutti! È stato pienamente concordato tra Israele e Iran che ci sarà un cessate il fuoco completo e totale tra circa 6 ore da ora, quando Israele e Iran avranno concluso e completato le loro missioni in corso, per 12 ore, momento in cui la guerra sarà considerata finita!!", scriveva il Presidente in lungo post su Truth.
La dichiarazione di Trump è stata seguita a breve dalla conferma da parte del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu che il suo Paese ha accettato una tregua. Il Ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato in un post precedente che il suo Paese avrebbe smesso di sparare finché Israele lo farà.
A un'ora dalla conferma dell'accettazione del cessate il fuoco, però, le forze armate israeliane affermano di aver rilevato un nuovo lancio di missili balistici dall'Iran. Le sirene sono suonate ad Haifa e in diverse città del nord. Tra le altre cose, sono stati attivati allarmi a Kiryat Shmona, nella Galilea superiore e occidentale, a Tiberiade e dintorni. Lo riporta Ynet.
Si allentano le tensioni sul greggio
Proprio il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nella guerra aveva fatto temere la chiusura dello Stretto di Hormuz, passaggio chiave per il petrolio dove scorrono tra 18 e 19 milioni di barili al giorno di greggio e combustibili, quasi un quinto del consumo mondiale.
"Gli operatori sono ormai fermamente convinti che il rischio di uno shock dell'offerta sia ormai definitivamente superato", spiega Chris Weston, responsabile della ricerca di Pepperstone Group Ltd. "La prospettiva di un conflitto prolungato con il coinvolgimento degli Stati Uniti è stata rivista, dando il via libera ad aumentare il rischio", ha aggiunto.
Fed e Opec+
Il calo dei prezzi del petrolio potrebbe attenuare le pressioni inflazionistiche, aiutando le banche centrali nella loro lotta al rialzo dei prezzi. Negli ultimi giorni, il membro della Fed, Christopher Waller, e la vicepresidente per la supervisione, Michelle Bowman, hanno dichiarato che potrebbero sostenere un taglio a luglio se l'inflazione rimanesse contenuta.
L’Opec+ terrà una riunione in videoconferenza il 6 luglio per valutare un ulteriore aumento dell'offerta ad agosto. In precedenza, l'amministratore delegato di Rosneft PJSC, Igor Sechin, aveva affermato che le misure adottate dal gruppo per aumentare l'offerta si erano rivelate astute, citando fattori come il Medio Oriente.
"Tra una settimana e mezza, l'Opec+ accetterà di aumentare la produzione di altri 400.000 barili al giorno", prevede Robert Rennie, responsabile della ricerca sulle materie prime e sul carbonio presso Westpac Banking Corp, secondo il quale "con l'avvicinarsi del terzo trimestre – con l'aumento della produzione globale e il calo della domanda, che ha portato a un netto aumento delle scorte – vedremo i prezzi raggiungere la fascia inferiore del precedente intervallo tra i 60 e i 65 dollari".
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