Il petrolio si stabilizza, tassi giù, le borse ripartono

La corsa del Brent si è fermata e il Treasury Note è tornato a rafforzarsi. I tassi alti frenano la crescita economica e rendono superfluo un nuovo aumento dei tassi d’interesse. TCW vede la recessione in arrivo negli Stati Uniti, Goldman Sachs si aspetta solo un rallentamento. Salgono le borse dell’Asia, soprattutto quella di Tokyo. Country Garden, il primo sviluppatore immobiliare privato cinese, ha messo in guardia dalla possibilita' di non essere in grado di soddisfare gli impegni con i creditori.
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Passata la reazione emotiva iniziale, i mercati hanno stabilito che l’attacco di Hamas a Israele porterà a un conflitto armato circoscritto e incapace di incidere in modo duraturo e importante sui prezzi del petrolio. Il greggio ha chiuso in rialzo di oltre il 4%, ma stamattina arretra e contribuisce a raffreddare anche le aspettative su inflazione e tassi.
Nel corso delle ultime ore sono anche arrivate indicazioni molto precise dalla Federal Reserve sull’impatto restrittivo dei tassi di mercato su livelli mai visti negli ultimi quindici anni.
Dopo un avvio di seduta in ribasso, Wall Street ha invertito la rotta. Il Dow Jones e l’S&P500 hanno guadagnato lo 0,6%.
DIFESA, PETROLIO E SICUREZZA INFORMATICA
Ai primi cinque posti della classifica delle migliori performance dell’S&P500 ci sono cinque titoli della difesa. Northrop Grumman, +11%, L3Harris Technologies, Huntington Ingalls Industries, Lockheed Martin e General Dynamics.
Sono salite le società del petrolio: l’indice Stoxx oil ha segnato un rialzo del 3,4%.
In calo invece la società della sicurezza informatica con base o operazioni in Israele, il BlueStar Israel Technology ETF è sceso del 3%. In Israele hanno sede circa un terzo delle startup della cybersecurity con valutazioni superiori al miliardo di dollari, il richiamo di massa dei riservisti potrebbe creare problemi di personale.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, il future dell’indice Dax di Francoforte guadagna lo 0,7%.
TASSI
L'inasprimento delle condizioni finanziarie provocato dall’impennata dei rendimenti dei Treasury può sostituire un ulteriore aumento del tasso di interesse di riferimento. E’ questa l’idea che sta prendendo piede dentro la Federal Reserve.
Ieri sera il vicepresidente della Fed, Philip Jefferson, ha dichiarato a una conferenza che la banca centrale si rende conto del mutamento delle condizioni finanziarie causato dall'aumento dei rendimenti obbligazionari, questo tema peserà nel "futuro percorso della politica”. "I mercati stanno compiendo il lavoro sporco per conto della Fed", ha sintetizzato a Bloomberg TV, Yelena Shulyatyeva, economista senior per gli Stati Uniti di BNP Paribas. I rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni sono aumentati di circa 40 punti base dalla riunione politica della Fed del 19-20 settembre, raggiungendo il 4,8% venerdì. Stamattina il decennale è a 4,63%. Poco prima di Jefferson, intervenendo alla stessa conferenza, la presidente della Fed di Dallas Lorie Logan aveva indicato che i premi per il rischio in aumento, "potrebbero far raffreddare l'economia, riducendo così la necessità di un’ulteriore necessità di un ulteriore inasprimento della politica monetaria”.
I commenti di Logan e Jefferson al convegno della National Association for Business sono allineati alle osservazioni del presidente della Fed di San Francisco Mary Daly, rilasciate la settimana scorso: Se le condizioni finanziarie, che si sono considerevolmente inasprite negli 90 giorni, rimarranno tali, la necessità di intraprendere ulteriori azioni diminuirà".
ARRIVA LA RECESSIONE: PRUDENZA!
“Pensiamo che l’economia statunitense si stia deteriorando più di quanto stimasse il consensus negli scorsi mesi. Questo ci ha portato a essere rialzisti sull’obbligazionario e molto più cauti sull’azionario” scrive Katie Koch, la CEO di TCW in una nota stampa diffusa ieri.
Come anticipato anche dai movimenti della curva dei tassi, la recessione sta per arrivare “è quasi inevitabile per gli Stati Uniti” aggiunge Koch. Il ciclo sta frenando perché si cominciano a sentire gli effetti del rialzo dei tassi operato dalle banche centrali. “In questo contesto, destano preoccupazione le aziende e i consumatori che hanno utilizzato la strategia "extend and pretend" per rimandare il pagamento dei prestiti. Questa strategia è stata il fondamento dell'economia statunitense, soprattutto per i consumatori e per le piccole e medie imprese, che però in un contesto in deterioramento faranno fatica a finanziarsi”, prosegue TCW . Essere prudenti non è mai stato così facile, visto che oggi la liquidità ha un buon ritorno: “conviene essere difensivi, investendo in titoli investment grade di alta qualità o restando nello spazio del debito cartolarizzato, MBS, cash e Treasuries”, conclude la società di gestione del risparmio.
NON CI SARA’ RECESSIONE
Goldman Sachs ritiene che l'impennata dei tassi di mercato rallenterà la crescita economica ma non si arriverà a una recessione. "L'implicazione principale dell'ulteriore inasprimento delle condizioni finanziarie, guidato dall'aumento dei tassi, è che il freno alla crescita del Pil durerà più a lungo", scrivono gli economisti David Mericle e Ronnie Walker in un report di ieri.
Il Treasury decennale poco sotto quota 5% vale a loro avviso circa 0,5 punti percentuali di prodotto interno lordo statunitense in meno nel corso del 2024. L’effetto è "significativo", ma inferiore a quello derivante dall'inasprimento delle condizioni finanziarie dello scorso anno e "troppo piccolo per minacciare una recessione”.
PETROLIO/IRAN
Il Brent perde lo 0,3% a 87 dollari il barile.
C’è molta attenzione sull’Iran, indicato ieri dal Wall Street Journal come il paese in prima linea nel sostegno a Hamas. All’inizio dell’anno la produzione petrolifera iraniana era di circa 2,5 milioni di barili al giorno, successivamente salita a poco più di tre milioni di barili, a seguito del venire meno delle sanzioni da parte di alcuni paesi europei. ”Non abbiamo visto nessuna prova di un coinvolgimento diretto dell'Iran negli attacchi di Hamas contro Israele". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti sottolineando che gli Stati Uniti continuano a monitorare e ad analizzare la situazione.
ASIA
Il Nikkei di Tokyo è in rialzo del 2,5%, all’indomani della chiusura per festività della borsa del Giappone. Hong Kong +1,2%. Shanghai -0,4%. Country Garden, il primo sviluppatore immobiliare privato cinese gravato da quasi 200 miliardi di dollari di debiti, ha messo in guardia dalla possibilita' di non essere in grado di soddisfare gli impegni offshore nei tempi previsti, nell'ambito degli sforzi per evitare il default. In una comunicazione alla Borsa di Hong Kong, la compagnia ha affermato che "si aspetta di non essere in grado di soddisfare tutti i suoi obblighi di pagamento offshore alla scadenza o entro i relativi periodi di grazia.
TITOLI
Lusso. L.V.M.H. presenta stasera i conti del trimestre. Gli analisti si aspettano un rallentamento.
Juventus, non tornerà sul mercato obbligazionario per rinnovare il bond da 175 milioni di euro in scadenza a febbraio dell'anno prossimo. Lo dice a Reuters una fonte vicina alla situazione.
Banche. Bankitalia, in audizione in Parlamento sulla Nadef, ha detto di vedere un forte calo della domanda di credito ma non segnali di credit crunch
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