Il petrolio ‘supera’ la decisione dell’Opec+ e prosegue il recupero
Niente di nuovo dal fronte Opec+ sulla produzione e il petrolio torna a salire dopo il breve scivolone arrivato a seguito della decisione dei paesi aderenti all’organizzazione e dei loro alleati di mantenere l’aumento dell’output a gennaio.
L’andamento del petrolio
Petrolio ancora in recupero della mattinata post meeting Opec+ dopo la volatilità che aveva caratterizzato l’andamento dei suoi prezzi subito dopo la decisione dei paesi aderenti all’organizzazione e dei suoi alleati.
Oggi i future del greggio WTI guadagnano oltre il 3% con un massimo toccato a 68,50 dollari, mentre il Brent è scambiato a 71,70 dollari al barile.
L’andamento odierno completa il recupero dei prezzi del petrolio dalla rapida discesa iniziata prima della decisione dell’Opec+ che aveva portato il WTI a scivolare in meno di un’ora dai 65 dollari fino a un minimo di 63,61 dollari.
Movimenti del greggio replicati a Piazza Affari dai principali titoli petroliferi come Eni, Saipem e Tenaris, oggi tutte positive alla pari del resto del comparto energetico.
La decisione dell’Opec+
Le pressioni esterne che spingevano per un abbandono della politica sulla produzione dei paesi Opec+ non sono state sufficienti a far cambiare idea all’organizzazione dei produttori nel corso della riunione di ieri.
Il 23esimo meeting dei paesi Opec e non Opec si è concluso con la conferma dell’aumento di 400 mila bpd al giorno a gennaio, proseguendo così sulla strada già tracciata in precedente.
I produttori, dunque, si sono mostrati non particolarmente preoccupati dal diffondersi della variante Omicron nei vari paesi del mondo o dalla decisione degli Stati Uniti di rilasciare le riserve di greggio, decidendo di non annullare gli aumenti della produzione già concordati.
Nella nota diffusa dopo il meeting, l’organizzazione si è limitata a informare che i ministri riuniti in video conferenza avrebbero preso in considerazione una serie di altre opzioni, tra le quali la sospensione dell’aumento di gennaio o un incremento minore della produzione, decidendo poi di confermare quanto pattuito nei mesi scorsi.
L’Opec+, aggiungeva la nota, “rimarrà in attesa di ulteriori sviluppi della pandemia e continuerà a monitorare da vicino il mercato per apportare modifiche immediate se necessario”, confermando le parole di un delegato dopo i colloqui: “dobbiamo monitorare da vicino il mercato per vedere il reale effetto di Omicron”.
Il commento degli analisti
Seppur tra diverse incertezze sulla possibilità di uno stop all’aumento della produzione, “l'Opec+ ha sorpreso ieri il mercato scegliendo di attenersi al suo piano”, sottolineano gli economisti di ING.
Secondo questi esperti, il calo delle quotazioni del greggio è stato però di breve durata perché “il mercato sembra essere stato confortato dal fatto che l'Opec+ è pronto a riconvocare e adeguare la produzione se necessario a causa della variante Omicron”.
“La decisione del gruppo sembra essere un tentativo di guadagnare più tempo. C'è ancora molta incertezza su quale sarà il pieno impatto di Omicron e quindi rimandare una potenziale decisione fino a quando non ci sarà più chiarezza è probabilmente la migliore linea d'azione”, aggiungono da ING.
A questo punto, tutto è rimandato alla prossima riunione, prevista per l’inizio del nuovo anno, martedì 4 gennaio.
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