Il petrolio torna a crescere e supera quota 81 dollari


I prezzi del greggio superano nuovamente gli 81 dollari al barile mentre l’Eia taglia le sue previsioni per la domanda globale per il 2022. Dopo i dati sulle scorte dell’Api diffusi ieri, oggi i mercati terranno d’occhio quelli dell’ente statunitense Eia, previsti per le ore 17 italiane.


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Petrolio sopra quota 81 dollari

Nuova fiammata dei prezzi del petrolio, dopo il lieve calo dei giorni scorsi. I future del greggio WTI hanno superato quota 81 dollari nel corso di questa mattina, mentre il Brent viene scambiato a 84 dollari al barile.

Il greggio, dunque, torna ai livelli dello scorso lunedì, dopo un break durato due giorni che lo aveva portato ad un minimo di 79,70 dollari toccato ieri a metà giornata.

La corsa dei prezzi del petrolio sta condizionando anche i titoli petroliferi di Piazza Affari, così come avvenuto in questi giorni.

In particolare, Eni, Saras, Saipem e Tenaris guadagnano oltre l’1% dopo circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni, con una performance nettamente superiore a quella del Ftse Mib, in crescita di mezzo punto.

L’Eia taglia le sue previsioni

Il prossimo anno la domanda globale di petrolio potrebbe essere minore di quanto atteso. Secondo l’ente statunitense Energy Information Administration (EIA), la domanda di greggio nel 2022 sarà inferiore di 150 mila barili al giorno rispetto alle sue precedenti stime, scendendo così a 3,48 MB/giorno.

Per quanto riguarda l’anno in corso, l’agenzia statunitense ha aumentato le sue stime di crescita della domanda di petrolio di 90 mila MB/Giorno, stimata così a 5,05 milioni MB/giorno.

Le previsioni dell’Opec

Nuove previsioni sono arrivate anche dall’Organization of the Petroleum Exporting Countries (Opec), secondo la quale resta un rischio sulla domanda di petrolio nel 2021.

Nel suo report mensile che analizza i trend di mercato, il Monthly Oil Market Report, l’organizzazione dei produttori prevede un aumento della domanda pari a 5,8 milioni di barili al giorno (MB/giorno) nel corso di quest’anno, dato rivisto al ribasso rispetto alla precedente stima di 5,96 MB/giorno effettuata il mese scorso.

La revisione dell’Eia è “principalmente guidata da dati effettivi inferiori alle attese per i primi tre trimestri di quest'anno, nonostante le buone previsioni sulla domanda di petrolio per l'ultimo trimestre dell'anno”, si legge nel report.

Tra i fattori che incideranno sui dati di quest’anno ci sono l’aumento stagionale della domanda di combustibili petrolchimici per il riscaldamento e il possibile passaggio dal gas naturale ei prodotti petroliferi, elemento causato dai livelli alti del prezzo del gas.

Le scorte

Nel frattempo, ieri sono stati rilasciati dall’American Petroleum Institute (Api) i dati sulle scorte di greggio. Secondo l’agenzia, gli stock di petrolio sono cresciuti negli Stati Uniti di 5,21 milioni di barili nel corso della settimana che si è conclusa l’8 ottobre.

Nella giornata di oggi sono attesi i dati dell’Eia, previsti per le 17 italiane. Secondo il consensus di S&P Global Platts, l'Eia dovrebbe indicare un calo delle scorte pari a 500.000 barili.

Entrambi i dati sono stati posticipati rispetto al solito a causa delle celebrazioni del Columbus Day di lunedì scorso negli Stati Uniti.

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