Il punto di Antonio Tognoli

11/04/2022 06:45
Il punto di Antonio Tognoli

Secondo Tognoli per chi va a caccia di rendimento, l’unica via per allontanarsi dallo zero è aumentare il rischio di portafoglio, aumentando il peso verso l’equity. Tuttavia, se consideriamo l'attuale flessione della crescita economica indotta dalla crescita dei tassi di interesse, è preferibile essere prudenti.

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La montagna di denaro riversata sui mercati a seguito della pandemia (BofA ha calcolato circa 31 trilioni di dollari) sarà gradualmente assorbita non prima dei prossimi 5 anni e quindi è lecito attendersi che i rendimenti reali attuali (negativi) rimarranno inferiori alla loro media storica che è positiva. Non sembra però che i risparmiatori ne siano pienamente consapevoli. Da un sondaggio internazionale risulta che gli intervistati per il 2022 si aspettano rendimenti reali positivi dell’8%.

Detto così potrebbe anche essere vero. Il punto che troppo spesso viene dimenticato è che occorre considerare le aspettative avendo ben presente la corretta conoscenza e gestione del rischio. Per chi va a caccia di rendimento, l’unica via per allontanarsi dallo zero è aumentare il rischio di portafoglio, aumentando il peso dello stesso verso l’equity (vale sempre la costante di Siegel). Tuttavia, visto il quadro macroeconomico (sia USA che Europa) caratterizzato da una flessione della crescita economica indotta dalla crescita dei tassi di interesse, è preferibile essere prudenti. In un contesto di maggiore inflazione e di correlazione positiva tra azioni e bond (che già di per se aumenta il rischio), occorre ripensare la classi di allocazione bilanciata 60-40, aumentando l’esposizione verso l’azionario, ma diversificando in modo ragionato gli investimenti, includendo asset reali e strategie più flessibili sui bond. Alternativamente, è possibile ottenere rendimento e decorrelazione anche senza aumentare necessariamente l’esposizione verso l’azionario, evitando nel breve termine la competizione con gli indici e pianificando gli investimenti nel lungo termine con la diligenza del buon padre di famiglia.

Da non dimenticare per esempio i paesi emergenti (che siamo convinti continueranno ad emergere) che, secondo le nostre stime potrebbero esprimere rendimenti intorno al 10% l’anno in dollari, oltre alle azioni italiane con alta cedola (alcuni titoli offrono un rendimento del dividendo superiore al 9%).

Non esiste quindi un modo per raddoppiare il proprio denaro senza rischio. Saremmo tutti ricchi se esistesse o semplicemente il denaro perderebbe il proprio valore.

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