Il punto di Antonio Tognoli


Più soldi sono stati persi dagli investitori per prepararsi alle correzioni, o per anticipare le correzioni, che nelle correzioni stesse (P. Lynch).

Il mercato Usa tira il fiato, ma l'economia è forte. Non ci sono le premesse per ipotizzare uno scenario recessivo.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM


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Dati Macro in arrivo: Pmi di Europa ed Usa

Serie di PMI di aprile dell’Europa in uscita oggi alle 10:00: manifatturiero (stima 46,5 punti contro 46,1 di marzo), servizi (stima 51,8 punti contro 51,5 di marzo) e composito (stima 50,8 punti contro 50,3 di marzo). Se le stime fossero corrette, confermerebbero la leggera ripresa in atto.

Alle 15:45 sono invece previsti i PMI di aprile degli USA: manifatturiero (stima 52 punti contro 51,9 di marzo), servizi (stima 52 punti contro 51,7 di marzo). Vendita di nuove abitazioni USA di marzo alle 16:00 (stima 668k contro 662k di febbraio).

S&P500 tira il fiato

Dopo un rialzo del 25% dell’S&P 500 negli ultimi sei mesi, il tono dei mercati nelle ultime settimane sembra essere cambiato, con l’indice S&P 500 sceso per la terza settimana consecutiva. L’entità della flessione è stata relativamente contenuta e pari al 5,5% rispetto ai massimi. Il Nasdaq, ad alto tasso di tecnologia, è sceso di circa il 7%.

Tuttavia, i segmenti del mercato sensibili ai tassi di interesse, compresi i titoli a piccola capitalizzazione e il settore immobiliare, hanno subìto una flessione maggiore, e l’indice di volatilità VIX, a volte definito “indice della paura”, è salito verso i massimi dell’anno come era nelle nostre attese.

Secondo la nostra elaborazione, la performance media (dal 1930 al 2023) dell’S&P 500, in un’economia non in recessione è pari al 9.7%, mentre la flessione massima è stato pari al 12,8%.

L’origine della volatilità

A nostro avviso, la volatilità è stata innescata da una triplice serie di dati e notizie:

il mercato ha rivalutato i tagli dei tassi della Fed aspettandosi ora un solo taglio dei tassi nel 2024 mentre sti sta adattando a questo nuovo regime di tassi di interesse più alti per più tempo;

le tensioni geopolitiche sono aumentate, in particolare in Medio Oriente, e nelle ultime settimane hanno esercitato pressioni al rialzo sui prezzi del petrolio e delle materie prime;

la stagione degli utili del 1Q24 dell’S&P 500 in corso che, sebbene per molte aziende sia migliore delle attese, sta offrendo aspettative per i prossimi mesi e per il 2025 più deboli del previsto. Le aziende tecnologiche a mega capitalizzazione, tra cui Microsoft, Google e Meta, pubblicheranno tutte gli utili questa settimana, con gli investitori che monitoreranno attentamente eventuali segnali di debolezza.

La volatilità del mercato dopo una forte corsa non è totalmente inaspettata. Anche se individuare il fondo di un pullback è notoriamente difficile, sappiamo che le correzioni nell’intervallo tra il 5% e il 15% sono tipiche di ogni anno. A nostro avviso, la considerazione più importante è se un pullback possa trasformarsi in un contesto di mercato ribassista profondo o prolungato (tipicamente con perdite del 20% o superiori). Non riteniamo che questo sia un risultato altamente probabile, soprattutto considerando che l’economia statunitense rimane abbastanza solida, supportata da una domanda dei consumatori resiliente e da un mercato del lavoro sano. In particolare:

  • i mercati ribassisti tendono a verificarsi quando l’economia è in recessione o entra in recessione. E non vediamo oggi alcuna di queste condizioni. Anzi, gli ultimi dati delle vendite al dettaglio che hanno raddoppiato le aspettative, sottolineano un consumatore ancora in buona salute;
  • i mercati ribassisti tendono a verificarsi quando le banche centrali aumentano i tassi. A nostro avviso, l'asticella per un rialzo dei tassi rimane elevata per la Fed e, sebbene l'inflazione sia persistente, non vediamo ancora le condizioni per riaccenderla in modo sostenibile. Riteniamo che la prossima mossa sui tassi di interesse della Fed sarà quindi un taglio dei tassi.

Pertanto, anche se la durata e l’entità di qualsiasi correzione sono difficili da prevedere, riteniamo che gli investitori possano prendere in considerazione l’utilizzo di questo periodo di volatilità per riequilibrare, diversificare e utilizzare la media del costo in dollari per aggiungere gradualmente investimenti di qualità ai portafogli a prezzi migliori, prima di un potenziale periodo di ripresa in parte guidato da tassi più bassi nel prossimo anno.

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