Il rialzo del prezzo del petrolio fa temere nuove spinte inflazionistiche

Il Futures sul Light Crude Oil si ferma per il momento in area 92 USD da cui scende leggermente. Gli operatori attendono FED e dati economici. Analizziamo più da vicino l’oro nero.

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Negli ultimi giorni si parla frequentemente del ruolo del prezzo del petrolio: l’inflazione, oltre che essere determinata dal mercato del lavoro e dalla domanda di beni e servizi, è mossa anche dal lato dell’offerta, ossia dai prezzi delle materie prime che, a cascata, incidono sui prezzi dei servizi e dei prodotti finiti.

Il petrolio greggio è salito a nuovi massimi, poiché l'offerta è stata compressa da una domanda robusta (soprattutto negli USA), da un mercato del lavoro resiliente e da ulteriori tagli alla produzione. L'OPEC, infatti, continua a prevedere una robusta crescita della domanda di petrolio nel 2023 e nel 2024, mantenendo le forniture sotto controllo grazie all'estensione dei tagli di produzione volontari. Inoltre, di recente sono stati registrati ulteriori shock dal lato dell'offerta da parte della Libia e del Kazakistan. Finché le economie resisteranno, potremmo continuare a vedere prezzi del petrolio elevati, anche se, ovviamente, finirà per pesare sulla domanda stessa.

Questa settimana sono previsti alcuni importanti dati economici che possono avere un impatto sul prezzo del greggio. Oggi si parte con la decisione sui tassi della Fed che, con ogni probabilità, manterrà i tassi invariati; il mercato si concentrerà maggiormente sulla conferenza stampa di Powell, dove probabilmente ribadirà la dipendenza dai dati. Domani, invece, avremo il rapporto sulle richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti: dati peggiori del previsto dovrebbero pesare sul greggio, mentre dati migliori del previsto potrebbero sostenere il prezzo. Infine, venerdì usciranno i dati PMI di molte delle principali economie come Stati Uniti, Eurozona e Regno Unito. Anche in questo caso, dati deboli dovrebbero portare debolezza del greggio, mentre dati forti dovrebbero sostenere i prezzi.

Graficamente possiamo vedere come gli investitori abbiano, negli ultimi due giorni di contrattazioni, preso profitto in vista, probabilmente, delle decisioni e delle parole della FED. L’Oil potrebbe mostrare i primi segni di cedimento a cui vale la pena prestare attenzione da un punto di vista tecnico. Sul grafico giornaliero la shooting star di ieri (con forti volumi) è seguita da vendite odierne.

Il prezzo si è fermato sulla resistenza in area 92 USD ed ora è a ridosso del canale discendente. Area 82 USD e 78 USD mantengono il trend rialzista ma attenzione all’ipercomprato ed alla possibile volatilità che potrebbe essere generata dai dati di questi giorni.

Possibile un test del supporto in area 87 USD che se mantenuto manterrebbe la struttura al rialzo fino a testare nuovamente area 92 USD e successivamente area 97 USD.

La perdita di area 92 USD ed un fallito test di area 87 USD potrebbero portare il Futures verso area 82 USD.

I prezzi, in TF giornaliero, sono sopra la EMA a 200 periodi.

Su timeframe settimanale: 10 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 6 neutrali e 2 ribassisti.

Nel brevissimo il Future sul petrolio ripiega in vista dei prossimi dati

Gli operatori prendono profitto probabilmente in vista della FED (oggi decisione sui tassi e conferenza stampa del FOMC) e dei dati macro che usciranno in settimana.

Il trend di breve è rialzista, mantenuto dal supporto a 81,86 USD. Il Futures ha testato la resistenza a 91,61 ripiegando, con forti volumi fino a poco sotto 90 USD, testando la trendline del canale discendente.

La perdita della trendline e del supporto a 88,57 USD potrebbe spingere il prezzo del Futures fino a 87,07 USD, importante supporto di medio periodo, con estensione a 86,20 USD, supporto minore.

La rottura ed il mantenimento di 90,35 USD potrebbe portare il Futures a testare nuovamente la resistenza a 91,61 USD che, se rotta e mantenuta, potrebbe estendere il rialzo fino a 94,37 USD e 96,43 USD, passando per il livello intermedio minore a 93,02 USD.

Su timeframe orario: 6 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 7 neutri e 5 ribassisti.

Su TF orario i 3 oscillatori utilizzati dal nostro sistema indicano una fase ribassista in attenuazione dovuta principalmente al ripiegamento dei prezzi degli ultimi 2 giorni. I prezzi sono sopra la EMA a 200 periodi.

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