Il risiko bancario accende Banco Bpm: ipotesi Opa di Unicredit
Il titolo Bpm si infiamma sulle voci di un possibile interessamento di Unicredit e non riesce a far prezzo in apertura, nonostante ancora non siano arrivate conferme.
Banco Bpm non fa prezzo
Importante giornata per Banco Bpm a Piazza Affari con le indiscrezioni diffuse dai media relative ad un interesse di Unicredit.
La possibilità di novità dal fronte del risiko bancario attirano gli acquisti sul titolo Banco Bpm che non riesce a far prezzo con un +7% teorico a oltre un’ora dall’avvio di questa ultima seduta di settimana a Milano.
In rosso Unicredit, in flessione dell’1% sulla scia dell’andamento del Ftse Mib (-1%) vista la possibile stretta monetaria della Federal Reserve.
Tra le favorite di questa nuova ‘fiammata’ di voci su operazioni M&A c’è anche Anima, legata a Banco Bpm visto che quest’ultima controlla quasi il 20% del capitale della società di gestione del risparmio.
Le azioni di Anima arrivano a guadagnare oltre il 4%, a 4,78 euro, con alcuni operatori che considerano possibile un interessamento di Unicredit ad acquistare una società di gestione del risparmio, dopo la vendita della propria sgr ad Amundi.
Opa Unicredit su Banco Bpm?
Dal Messaggero scrivono di un possibile interesse di Unicredit per Banco Bpm, da tempo indicata come ‘preda’ ideale per la banca milanese, in una strategia che le permetterebbe di crescere specialmente al Nord e assicurandogli dimensioni analoghe a quelle della sua grande concorrente, Intesa Sanpaolo, prima banca italiana.
Il quotidiano romano si spinge addirittura a parlare di una possibile Opa da parte di Unicredit, voluta dai “piani alti della finanza” ma anche da “ambienti di governo”, a punto che il prossimo weekend potrebbe arrivare anche l’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA).
L’interesse, spiega il Messaggero, sarebbe dietro anche al balzo dell’8% del titolo, in aggiunta ai risultati record comunicati mercoledì scorso.
Da ambienti finanziari, concludeva il Messaggero, fanno sapere che non ci sarebbe nessuna manovra in vista, in quanto mancherebbero “le condizioni per un merger di qualità in linea con gli obiettivi dell’amministratore delegato Andrea Orcel”.
Per il momento, però, non sono arrivate dichiarazioni ufficiali da nessuna delle parti in causa, considerando anche che potrebbero ricevere delle richieste dalla Consob per chiarire la situazione, con Unicredit che si è nascosta dietro un ‘no comment’.
La view di Equita Sim
L’operazione di M&A, in caso di concreta realizzazione, “avrebbe un forte impatto industriale su Unicredit”, spiegano da Equita Sim.
La banca milanese, infatti, potrebbe “rafforzare significativamente il suo posizionamento competitivo in Italia in termini assoluti (quota di mercato dall`11% al 18%), specialmente al Nord (quota di mercato dal 10% al 20%), riducendo il gap rispetto a Intesa Sanpaolo”.
L’operazione, spiegavano da Equita, potrebbe far riconoscere agli azionisti di Banco Bpm un “premio maggiore rispetto al deal con Bper Banca”, ipotesi ventilata nei mesi scorsi, “dato che quest'ultimo tipo di operazione avrebbe maggior possibilità di configurarsi come un ‘merger of equals’”.
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