Il ritorno dei magnifici sette di Wall Street


Ieri il Nasdaq è salito dell’1,5% grazie alla spinta dei colossi del Nasdaq 100. L’indice Bloomberg Magnificent Seven ha chiuso in rialzo del 2,9%. Nvidia, +7,1%, Meta Platforms +3,3%, Microsoft +2,7%. I dati di ieri sull'inflazione Usa sembrano remare contro l’obiettivo della Fed ma secondo Michael Shaoul di Marketfield Asset Management il punto più importante da considerare non sono le rilevazioni mensili quanto la predisposizione dei banchieri centrali al taglio dei tassi. Toyota dice sì a tutte le richieste di aumento dei salariati: si avvicina in Giappone la svolta della politica monetaria. Via libera del Parlamento europeo alla direttiva che chiede agli Stati membri di incentivare la ristrutturazione degli edifici per renderli più efficienti dal punto di vista energetico, riducendo così le emissioni di carbonio nella Ue.


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In febbraio l’inflazione degli Stati Uniti è salita del 3,2% per effetto dei rincari del carburante e degli alloggi, il mese prima l’incremento era stato del 3,1% e gli economisti si aspettavano la stessa cifra. Nell’ultimo anno e mezzo, una lettura dei prezzi al consumo superiore alle aspettative aveva avuto come conseguenza un calo dell’azionario. Non ieri. Dopo un avvio cauto, l’indice S&P500 ha imboccato la via del rialzo ed è arrivato ad un nuovo massimo storico, il diciassettesimo del 2024.

TAGLIO TASSI PIU’ IN LA’

Per la Fed sembra profilarsi un nuovo rinvio del taglio dei tassi, rimandato presumibilmente alla seconda metà dell’anno. I dati" sull'inflazione Usa "di gennaio e febbraio sembrano remare contro l’obiettivo della Fed di riportarla in modo sostenibile entro il target del 2%. A oggi, i mercati prevedono due soli tagli dei tassi per il 2024, il primo solo nel terzo trimestre", commenta Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel.

INFLAZIONE: DISCESA LENTA MA CONTINUA

Queste statistiche non sono l'ideale per chi aspetta il taglio dei tassi, ma Michael Shaoul di Marketfield Asset Management afferma che il punto più importante da considerare non sono le rilevazioni mensili quanto la predisposizione dei banchieri centrali.

“Il comitato della politica monetaria ha messo sul tavolo, sia pubblicamente che privatamente, il taglio tassi, di conseguenza è probabile che di questo dato metta in evidenza la mancanza di accelerazione in alcune delle parti più preoccupanti del paniere dei beni di consumo e i notevoli progressi compiuti negli ultimi 18 mesi", scrive Shaoul in una nota citata da Barron’s.

Morgan Stanley prevede che l'indicatore dell'inflazione preferito dalla Fed, il PCE Core, sia aumentato dello 0,3% su base mensile a febbraio, rispetto all'aumento mensile dello 0,42% di gennaio.

I SETTE MAGNIFICI

Ieri il Nasdaq è salito dell’1,5% grazie alla spinta dei colossi del Nasdaq 100. L’indice Bloomberg Magnificent Seven ha chiuso in rialzo del 2,9%. Nvidia, +7,1%, Meta Platforms +3,3%, Microsoft +2,7%.

Per una buona parte della borsa degli Stati Uniti è stata una seduta moderatamente positiva: l’indice S&P 500 Equal Weight ha chiuso in rialzo dello 0,3%.

In Europa la borsa di Milano ha chiuso in rialzo, con il Ftse Mib di nuovo sui massimi di lunghissimo periodo. I future anticipano stamattina un avvio di seduta sulla parità.

In Asia Pacifico, il record di Wall Street non impressiona più di tanto. Si avviano a chiudere in rialzo le borse della Corea del Sud (+0,4%) e di Hong Kong (+0,3%). In calo dello 0,2% l’indice Shanghai Composite. Nikkei di Tokyo -0,2%.

TOYOTA

Il colosso dell’automotive ha detto di aver detto sì alle richieste di aumenti salariali e di bonus per il quarto anno consecutivo, un altro segno che un ciclo sostenibile di incremento dei salari e dei prezzi sta prendendo piede in Giappone.

La notizia ha contribuito a far apprezzare la valuta e a far perdere forza a tutto il listino di Tokyo. Il titolo Toyota ha chiuso in ribasso per il quinto giorno consecutivo. Il responsabile delle risorse umane di Toyota, Takanori Azuma, ha dichiarato che si tratta del livello di paghe più alto mai raggiunto nella storia.

"I nostri profitti sono attualmente ad un livello elevato, e questo è possibile non solo grazie a noi, ma anche ai nostri fornitori e concessionari", ha dichiarato Azuma in un briefing con la stampa. "Di conseguenza, stiamo lavorando per migliorare parallelamente l'ambiente di lavoro”.Toyota è al centro di una rete di produttori e fornitori che impiega oltre 5 milioni di persone in tutto l’arcipelago nipponico, per questa ragione è considerata un indicatore dell'economia e dell'andamento dei salari di tutto il Giappone.

TITOLI

Tod’s chiude il 2023 con un risultato netto del gruppo a 50 milioni di euro, pari al 4,4% dei ricavi e più che doppio rispetto all'utile netto del 2022. In ottemperanza all'accordo quadro firmato in relazione all'Opa lanciata il 10 febbraio scorso sulle azioni Tod's, il Cda ha deciso di proporre all'assemblea di non deliberare la distribuzione di dividendi.

Eni ha perfezionato l'accordo per la cessione a Perenco della partecipazione di Eni in alcuni permessi upstream in Congo, marginali rispetto alla strategia della società energetica nel Paese, dopo aver ottenuto l'autorizzazione delle autorità competenti. L'operazione è in linea con la strategia di Eni di focalizzare le proprie attività Upstream su sviluppi maggiormente significativi.

WIIT Chiude l’anno con un utile netto adjusted a 15,1 milioni di euro +14,9% rispetto al 2022 su ricavi pari a 130,1 milioni, in crescita del 9,5% trainati dalla crescita organica in Italia e Germania e dall'acquisizione di nuovi clienti oltre al contributo delle società acquisite.

Mediobanca ha collocato un nuovo Senior Non-Preferred Bond da cinquecento milioni con durata di sei anni (in scadenza a luglio 2030) e opzione call dopo il quinto. La domanda è stata “ampia e diversificata”, spiega la banca, e “ha consentito di rivedere il rendimento inizialmente comunicato (165 bps sopra il mid-swap) fissandolo a quota 130 bps”. Nel corso del collocamento sono stati registrati ordini per oltre 2,3 miliardi di euro, valore oltre quattro volte superiore l’ammontare obiettivo di 500 milioni. Il nuovo prestito obbligazionario garantirà una cedola pari al 3,875% e – spiega la banca – segna il raggiungimento, in soli nove mesi, dell’obiettivo di 1 miliardo di euro di funding nel formato Senior Non-Preferred stabilito dal Piano Strategico al 2026.

STM. Secondo Bloomberg, Roma reclamerebbe più investimenti in Italia da Stm, accusata di favorire invece la Francia col progetto di costruire un nuovo impianto vicino a Grenoble, in joint con l’americana Global Foundries. L’agenzia Usa rilancia voci già affiorate qualche giorno fa su media d’Oltralpe che sostengono che il rinnovo del mandato di Jean Marc Chery, primo ceo transalpino della storia della società, non sarebbe più sicuro perché osteggiato dal Governo italiano, che tramite il Tesoro ha una quota paritetica a quella della Bpi, banca pubblica di investimento francese. La multinazionale dei microchip, da parte sua, ha ricordato che già il 19 settembre il consiglio di sorveglianza aveva deciso di proporre alla prossima assemblea annuale “la riconferma per un mandato di tre anni di Jean-Marc Chery, come membro unico del consiglio di gestione e president e ceo della società”. Decisione che “riconosceva l’importanza della continuità della strategia, dell’esecuzione e della value proposition di ST sotto la guida di Chery”. Precisa infine Stm che il consiglio di sorveglianza non ha intrapreso da allora «alcuna azione ulteriore in merito al vertice della società».

Le società esposte all’immobiliare e produttori di elettrodomestici potrebbero muoversi per effetto del via libera del Parlamento europeo alla direttiva che chiede agli Stati membri di incentivare la ristrutturazione degli edifici per renderli più efficienti dal punto di vista energetico, riducendo così le emissioni di carbonio nella Ue.

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